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"Assassinio nella cattedrale", al Biondo un Eliot rinnovato

  • 18 dicembre 2006

Mettere in scena una rappresentazione lirica, quasi rituale, per dar vita ad uno spettacolo di grande forza emotiva, una realizzazione vibrante che restituisca al teatro la sua funzione di rito comunitario dando agli spettatori la sensazione di partecipare ad una “assemblea civile”. È con questo intento che Pietro Carriglio ha curato la regia del classico di Thomas Stearns Eliot “Assassinio nella cattedrale”, dramma in versi con intervento di un coro sul modello greco o anche miltoniano, in cui è rievocata la vicenda del martirio dell’arcivescovo Thomas Becket, avvenuto nel 1170.

Prodotto dal Teatro Biondo di Palermo e promosso dalla Provincia di Palermo, dopo essere già stato rappresentato con successo a Milano e Roma, lo spettacolo sarà in scena sul palco del teatro stabile palermitano (via Roma, 258) dal 29 dicembre al 14 gennaio. Calcheranno le scene: Giulio Brogi, Umberto Cantone, Pierluigi Corallo, Massimo De Rossi, Anna Gualdo, Liliana Paganini, Alfonso Veneroso e Domenico Bravo, Eva Drammis, Aurora Falcone, Caterina Marcianò, Leonardo Marino, Barbara Mazzi, Ilaria Negrini, Antonio Raffaele Addamo, Silvia Siravo, Oreste Valente. Le musiche originali di Matteo D’Amico sono eseguite in scena da Giorgio Garofalo, Michele Mazzola, Francesco Prestigiacomo, Carmelo Sacco, Vincenzo Salerno e Alfonso Vella. I costumi sono di Paolo Tommasi, le luci di Gigi Saccomandi.

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La dimensione poetica e liturgica che Carriglio ha voluto dare a questo testo è stata raggiunta grazie a tre basilari scelte di regia. Prima tra queste la decisione di riproporre “Assassinio nella cattedrale” nella nuova traduzione di Giovanni Raboni appositamente commissionata dallo stesso regista al poeta. Si tratta di una traduzione che ha già incontrato successo di critica e di pubblico e che come ha detto lo stesso Roboni è stata per lui uno dei lavori più perigliosi ma anche più appaganti con cui ha avuto modo di confrontarsi.

La seconda scelta è stata la realizzazione di un impianto scenografico che annulla decisamente la distanza tra palcoscenico e pubblico. La scena, disegnata da Carriglio, ha un'imponente e singolare struttura che si protende nella platea dando agli spettatori la sensazione di partecipare ad una “assemblea civile”. Infine l’idea di reinterpretare temi gregoriani attraverso il suono moderno di quattro sassofoni che si uniscono alle percussioni e alla voce di un violoncello.

Rappresentato per la prima nella sala capitolare della cattedrale di Canterbury nel giugno del 1935, “Assassinio nella cattedrale” è un dramma, come si diceva prima, incentrato sul martirio dell’arcivescovo Thomas Becket. Il prelato ritorna da un settennale esilio in Francia, mentre il coro esprime il disagio del popolo di fronte allo scisma tra monarchia e chiesa, che vede gli uni contro gli altri i dignitari del re Enrico II e il Clero. L’arcivescovo, che ha preso contatti con il re di Francia e si appoggia all’autorità del pontefice, provoca deliberatamente una crisi pur sapendo che la sua vita è in gioco.

Fulcro della vicenda è il confronto che vedrà Becket lottare contro quattro Tentatori. Essi simboleggiano il conflitto che agita l’arcovescovo nell’intimo: rappresentano il suo giovanile amore per il piacere, la sua successiva ambizione del potere, le richieste dei baroni feudali e, infine, il desiderio del martirio. Respingendoli tutti, egli è certo ormai che la legge di Dio è superiore a quella dell’uomo, ed espone questo concetto in un sermone che è al centro dell’opera. Quattro giorni dopo, i cavalieri del re lo uccidono davanti all’altare senza che l’arcivescovo tenti di porsi in salvo, dopodiché, rivolti al pubblico, tentano di giustificare con insolenza il loro gesto chiedendo che venga emesso un verdetto di suicidio per malattia di mente, dal momento che Becket stesso aveva ordinato di aprire le porte della cattedrale per lasciarli entrare. Per l’acquisto dei biglietti e per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al botteghino del Teatro Biondo allo 0917434341, dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 19 o scrivere all’indirizzo di posta elettronica: botteghino@teatrobiondo.it.

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