ATTUALITÀ
Arcigay: incontro con schiaffo per Ferrandelli
Si è svolto a villa Filippina l'incontro sui temi della comunità LGBT, aperto da un fuori programma: Fabrizio Ferrandelli è stato schiaffeggiato da Gaetano D'Amico
Incontro con fuori programma: si è svolto lunedì 23 aprile a villa Filippina il confronto tra i candidati a sindaco di Palermo sui temi della comunità LGBT, nato dall'esigenza di un confronto in merito a dieci quesiti che Arcigay ha posto come tema dell'agenda politica locale; tra le tematiche sono inclusi servizi, rappresentanti della comunità LGBT, attività delle associazioni, formazione e sensibilizzazione contro le discriminazioni, Pride e registro delle unioni civili.
All'appuntamento sono intervenuti Annalisa Riggio, designata dal candidato Alessandro Aricò, Fabrizio Ferrandelli, Leoluca Orlando, Marianna Caronia, Giuseppe Mauro e Riccardo Nuti, mentre si è fatta notare l'assenza di Massimo Costa; neanche Tommaso Dragotto ha preso parte all'evento, ma ha inviato le risposte ai dieci quesiti in una nota di apertura ai temi della comunità. Non era previsto, invece, l'intervento di Gaetano D'Amico, presidente del comitato "Esistono i diritti", che ha schiaffeggiato Ferrandelli. D'Amico, che nei giorni scorsi ha insultato il leader del Pd Massimo D'Alema al suo arrivo a Palermo, è stato allontanato dalla Digos, dopo essersi buttato a terra per non farsi portare via.
«Porgo l'altra guancia, Palermo ha bisogno di serenità e allentare i conflitti»: questa la replica di Ferrandelli, che ha aggiunto: «Non è il primo schiaffo che ricevo, ce ne sono ben peggio di quelli fisici. Anche tradire le primarie è ricevere uno schiaffo. Noi andiamo avanti nonostante le sberle». In merito al personaggio di D'Amico, il candidato ha dichiarato: «Sono il primo firmatario della mozione per l'istituzione dei registi anagrafici delle unioni civili, oltre ad essere il coordinatore transpartitico del comitato "Esistono i diritti", forse lui non si sente riconosciuto abbastanza dal ruoto di presidente di questo comitato».
Diverse le opinioni dei partecipanti: Fabrizio Ferrandelli ha dichiarato che Palermo aderirà al "Ready", una rete tra le amministrazioni contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale; Marianna Caronia ha affermato di essere contraria alle unioni di fatto, sulla base della sua fede religiosa, aggiungendo però di essere intenzionata a «stralciare l’articolo 3 di un precedente decreto legge e presentarlo come emendamento prima che l’assemblea venga sciolta, in modo da permettere la parità di trattamento e assistenza alle famiglie convenzionali a livello sanitario». Riccardo Nuti, candidato del Movimento Cinque Stelle, si è dichiarato favorevole alle unioni di fatto ed intenzionato a istituire un osservatorio pubblico sulle discriminazioni sessuali. Il dibattito si è poi spostato sulla candidatura della città di Palermo come sede nazionale per il Pride 2013; Annalisa Riggio ha sottolineato che non è necessario sfilare senza abiti o con striscioni provocatori: un rimando alla sobrietà fatto proprio anche dalla Caronia.
Il numero dei candidati intervenuti è stato giudicato positivamente dall'organizzazione, a dimostrazione del fatto che i temi della comunità LGBT siano divenuti argomento centrale dell'agenda politica cittadina; Daniela Tomasino, presidente di Arcigay Palermo, ha dichiarato: «E’ stato un incontro estremamente positivo. Grave l’assenza di uno dei candidati di punta alla guida di una delle più grandi città italiane. L’assenza e il silenzio sono di per sé delle risposte, e si tratta di risposte offensive nei confronti di una comunità numerosa che pretende rispetto. I candidati presenti hanno preso degli impegni precisi, che ci aspettiamo che vengano mantenuti».
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