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Alla Kalsa la prima edizione del Festival di Teatro da Camera “La passione”

  • 21 giugno 2005

L’associazione Liberiteatri30, fondata nel 1999 da Dario Ferrari e Nina Lombardino, ha appena inaugurato la prima edizione del Festival di Teatro da Camera alla Kalsa- La passione. La rassegna, iniziata a giugno al Teatro 30 di via magione 5 alla Kalsa a Palermo, prevede tre rappresentazioni, due drammi e una narrazione, selezionati durante il concorso nazionale “L’altro Teatro” , indetto dalla stessa associazione nei mesi scorsi. “Mater strangosciàs", primo appuntamento della rassegna, è il terzo dei monologhi che insieme a “Cleopatràs" e "Erodiàs" compongono la trilogia "Tre lai", l'ultimo lavoro teatrale del poeta e drammaturgo Giovanni Testori scomparso nel 1993. Il testo, chiaramente ispirato all’antica tradizione dei lai medievali, con evidenti richiami alle laude di Jacopone da Todi, è interpretato dall’attore Dario Villa nelle vesti contemporanee di una Madonna ribelle, senza corona né veli, incapace di comprendere il mistero della morte dell'amatissimo figlio. Lo stile con cui il tema classico viene trattato dall’autore lombardo è assolutamente originale sia nel linguaggio, che fonde insieme latino e dialetto dando voce a una Madonna dai tratti umanissimi lontana dall’iconografia classica, che nell’intento di sottolineare la sacralità della rappresentazione celebrata come espressione e prolungamento di un rito, una "piccola eucaristia" consegnata ad un pubblico non più spettatore ma partecipe di un rito collettivo. “Salomè ballerà”, di e con Elisa Gestri, secondo spettacolo in rassegna, è invece un monologo che, imbastito sulla storia della fanciulla-carnefice dai contorni nitidi ereditati dal Vangelo, diventa pretesto e archetipo della donna sensuale.

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Traccia così i percorsi di una vicenda senza racconto, immobile intorno ad una circolarità, senza reale sviluppo, che è quella del desiderio. I personaggi, sintetizzati in un nome, non "rappresentati" come corpi , suggeriti piuttosto da un'ambigua simbologia di immagini, emergono a poco a poco dalle frasi poetiche della principessa il cui gioco perverso e sfacciato seduce inesorabilmente l’attore e lo spettatore, uniti dalla stessa passione teatrale. Il ciclo si concluderà in autunno con “Security” di e con Raimondo Brandi, in scena dal 21 al 23 settembre, cambiando decisamente l’orientamento della manifestazione: la rappresentazione, o meglio la narrazione, consta infatti del “racconto” di alcuni eventi legati all’11 settembre. I fatti, ovviamente narrati da un attore e non da un esperto di storia o politica, mirano solo a stimolare l’attenzione, informare e avvicinare gli eventi sganciandoli dalla tentazione di semplificare tutto. Il monologo, che vuole parlare del lato cieco dei fatti umani sottraendoli alla cinica distrazione, è un discorso che gioca con la “grande paura”, familiarizzando con l’insicurezza e l’incertezza, per legare la morte al ridicolo, il serio al buffo, la storia all’ironia, la verità alla menzogna, la nostra vita alla debolezza e all’incoerenza, e la fatica all’ingiustizia, perché come afferma lo stesso autore “tutto in quel giorno ha trovato il suo teatro: il climax, la catarsi, la conclusione di un’opera e una nuova partenza”.

L’Associazione culturale Liberiteatri30, che da anni porta avanti l’attività di ricerca teatrale mirando soprattutto a sottolineare e valorizzare la necessità di scambi culturali con le altre realtà teatrali nazionali, propone una possibilità di confronto, incentrata sulla libera circuitazione teatrale, che coinvolga artisti di diversa formazione, esperienza e provenienza, in un dialogo aperto sul piano della cultura e della differenza, essenziale per la crescita di un nuovo e giovane pubblico teatrale. ”Ogni spettacolo prodotto significa per noi metterci in gioco completamente e riconoscerci intorno al luogo del Teatro, pronti ad aprirci per esplorarne altri. I nostri progetti di produzione, diversi fra loro, rispondono tutti a questa precisa idea di fondo: confermare nel tempo lo “spazio” del teatro come luogo di creazione artistica e di confronto fra diverse idee”. Il loro è un teatro fatto di gesto e parola, capace di scuotere lo spettatore dalla cinica indifferenza del quotidiano, perché come affermano Dario e Nina “ un altro Teatro può esistere”. Il costo del biglietto è di 3 euro. Prenotazioni al 3281789950.

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