Al Mukawama, quando la resistenza suona

Se non ci fosse Manu Chao potrebbero essere i musicisti ufficiali del movimento no global: sono gli Al Mukawama, nome arabo che vuol dire “resistenza” dietro cui si celano Zulù dei 99 Posse, Neil Perch degli Zion Train e Papa J dei Malastrada. Suoneranno venerdì 12 dicembre alle 22.30 allo Zsa Zsa Art Factory di Palermo (ex Tramp Club), in via Francesco Angelitti 32, per un concerto targato Exodus Agency.

Il progetto Al Mukawama va avanti già da più di un anno e  ha visto anche l’uscita per la Bmg-Ricordi di un album omonimo. Ma l’attività dei tre è soprattutto quella live. Dopo essere già passato da Palermo lo scorso aprile, il gruppo ritorna in Sicilia per due date che comprendono oltre al capoluogo anche un concerto al Krossover di Scordìa, in provincia di Catania, previsto per sabato 13.

Al Mukawama nasce da Zulù e Papa J (già fondatori dei 99 Posse) e da Neil Perch, dubmaster e anima ritmica degli Zion Train. Ma dal vivo il suono della formazione si impreziosisce con l’aggiunta di Dave “Hake”, trombettista dei Crispy Horns e da Paolo “Bantone” Polcari, tastierista degli Almamegretta. Si crea così una musica potente che spinge e rafforza il messaggio delle due voci del gruppo. Un messaggio fatto di rabbia e retorica no global, racchiuso nei testi cantati tra inglese, italiano e napoletano.

Ma perché “resistenza”? «In un momento in cui l’arabo e il musulmano vengono additati come terroristi e sanguinari, abbiamo scelto un nome in arabo il cui significato rappresenta come un baluardo contro questo modello di sviluppo fondato sulla discriminazione economica e sulla guerra». Con queste parole, il gruppo spiega sul proprio sito ufficiale (www.almukawama.it) il perché di questo nome e gli ideali che gli stanno dietro. Il biglietto per il concerto costa 8 euro compresi i diritti di prevendita.