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Al Massimo, Caruso dirige “La scala di seta”

  • 16 maggio 2005

A un oggetto d’amore e d’inganni il ventenne Gioacchino Rossini (1792-1868) dedicò l’opera che andrà in scena al Teatro Massimo di Palermo dal 18 al 28 maggio. "La scala di seta" è infatti la strada che unisce nel buio della notte Dorvil (tenore lirico dal canto dolce e spianato) e la maliziosa e sbarazzina Giulia (soprano): una via leggera e raffinata che permette a due amanti di raggiungersi nonostante il buffo Germano (di timbro e di fatto), sorta di tuttofare sempre in difetto rispetto alla reale evoluzione degli eventi, e – come al solito – un matrimonio combinato alla meno peggio con il vanesio e grossolano Blansac (basso). Nell’intrigo di personaggi che, come vuole il genere farsesco, non può che assecondare i desideri dei protagonisti, la musica la fa da padrona col suo brio leggiadro e inconfondibile.

“La scala di seta”, che venne eseguita per la prima volta a Venezia il 9 maggio del 1812, è dunque un’occasione preziosa per ascoltare un Rossini più raro, quello degli atti unici, che non sempre raggiunge l’intensità e la compiutezza dei grandi e immortali capolavori, ma arricchisce il suo catalogo con validissimi laboratori in cui sperimentare innovazioni varie, perfezionate poi nelle opere più (giustamente) celebri. Ogni personaggio, anche secondario, ha in questa farsa almeno un’aria propria, semplici ma ben sviluppati i pezzi d’insieme, che certo attendono di raggiungere risultati molto più eclatanti, ma non possono non commuovere né mancano di mettere buon umore; l’orchestra viene trattata con una maturità sorprendente e gioca in modo attivo con lo svolgersi della vicenda, sottolineando ora un aspetto, ora un altro. Confidiamo dunque nel M° Carmelo Caruso che dirigerà la parte musicale di questo allestimento del Teatro La Fenice di Venezia, almeno quanto confidiamo, per la parte teatrale vera e propria, in una delle firme più prestigiose della regia italiana, Luca De Fusco, che per l’allestimento si è servito dei costumi di Giuseppe Crisolini Malatesta e delle scene di Antonio Fiorentino. Le luci sono affidate a Bruno Ciulli, mentre ad Alessandra Panzavolta, in qualità di aiuto regista, sono affidati i movimenti coreografici. Due cast di cantanti saliranno fino alla cima di questa deliziosa Scala di seta, il primo (in scena nei giorni 18, 20, 22, 25 e 27 maggio) vede in costume i protagonisti palermitani dell’opera, Maria Costanza Nocentini (nel ruolo di Giulia), Leonardo Melani (nella parte di Dorvil), Fabio Previati (Blansac), Paolo Bordoni (Germano), Daniele Zanfardino (Dormont) e Camilla Michelotti (Lucilla), mentre negli stessi ruoli, per la seconda “troupe” potremo rispettivamente ascoltare Patrizia Biccirè, Mario Zeffiri, Ugo Gagliardo, Marco Calastra, Riccardo Mirabelli e Gabriella Colecchia (nei giorni 19, 21, 24, 26 e 28 maggio), salvo qualche personaggio secondario che migrerà da un cast all’altro.

Da sottolineare che il Teatro palermitano aderisce alla promozione culturale relativa alla “Settimana della cultura” (16-22 maggio), iniziativa grazie alla quale tutti i biglietti relativi agli spettacoli tra il 18 e il 22 maggio saranno venduti a prezzo ridotto. Diversamente il prezzo dei biglietti varia dai 12 ai 97 euro, acquistabili fino alla data dello spettacolo alla biglietteria del Teatro Massimo (piazza Verdi), anche con la formula “last minute” (30 minuti prima dello spettacolo solo per i posti nei settori 8, 9 e 10, al prezzo di 8 euro). Info al numero verde 800.655858 o sul sito www.teatromassimo.it.

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