MUSICA
Addio a Lucio Dalla, l'artista che amava la Sicilia
Con la Sicilia un legame particolarissimo, da puro amatore: da anni ha messo le radici in terra sicula acquistando uno dei vigneti intorno alla casa di Milo
Stroncato da un arresto cardiaco. È morto Lucio Dalla, il cantautore tra gli emblemi della musica italiana. Si trovava a Montreaux in Svizzera per una serie di concerti. Aveva 68 anni e ne avrebbe compiuto 69 il 4 marzo. Un percorso intenso e straordinario il suo che l’ha visto calcare perennemente le scene con una carriera che sfiora i 50 anni di attività. Musicista di formazione jazz, riscopertosi poi autore dei testi delle sue canzoni in una fase matura, suona da clarinettista e sassofonista, e talvolta da tastierista. La sua produzione musicale ha attraversato numerose fasi, dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d'autore, arrivando a varcare i confini della lirica e della melodia italiana.
Con la Sicilia un legame particolarissimo, da puro amatore: da anni aveva messo le radici in terra sicula acquistando uno dei vigneti intorno alla casa di Milo, sulle pendici dell'Etna, dove produceva bianchi e rossi destinati esclusivamente al consumo della sua tavola, sulla sua barca e soprattutto con gli amici. «Non per lucro, ma per gioco e per amore», aveva precisato in più occasioni. Una passione che ha anche avuto riconoscimenti importanti, come quando, qualche anno fa, al Festival di Taormina il suo vino fu premiato da Carmelo Bene. Lo "Stronzetto dell'Etna", che sull'etichetta mostra il cantante bolognese vestito da derviscio.
Commentando "Siciliano", il brano contenuto all'interno del suo ultimo disco, queste le parole in omaggio alla nostra terra: «Questa canzone parla di artisti, poeti e pittori da centinaia di anni in Sicilia, per trovare una forma di rigenerazione ideale dello spirito, per assaporare profumi di tutti i tipi e vivere a contatto con una civiltà che non si capisce bene quando è cominciata e non si sa quando mai finirà».
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