ARTE E ARCHITETTURA
“A Suitcase”: Lee Kit e la poesia del quotidiano
Al suo schiudersi, come uno scrigno, tutta la poesia e l’intensità narrativa di una vita prendono posto e invitano lo spettatore a prenderne parte
Formatosi all’Istituto di Arti Applicate, Kit ripone tutta l’abilità tecnica acquisita nelle sue creazioni: recupera tessuti senza identità alcuna e li dipinge a mano. Come astratte tele, queste stoffe si animano di trame decorative geometriche e acquistano una loro ragion d’essere nel riuso che ne fa l’artista, laddove trovano la loro nuova dimensione nel quotidiano divenire. Diventano infatti tovaglie da tavola, asciugamani, fazzoletti; trovano un loro posto nel mondo, passando attraverso l’intimità domestica di Kit: testimoniano dei rituali ordinari che compie, partecipano degli eventi straordinari che danno valore a un’esistenza. Questi momenti sono documentati da scatti fotografici che, senza pretese, raccontano, con toni pacati e discreti, l’esistenza dell’artista e le relazioni che tesse: trama e ordito delle sue stoffe dipinte, persone e oggetti che compongono la sua biografia, un tutt’uno nella fitta rete artistica della poetica di Kit.
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