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A Palermo la 4° edizione di "Natale è tradizioni"

Ritorna la rassegna di cantastorie, opera dei pupi, a cura dell'Associazione Carlo Magno di Enzo Mancuso, per allietare grandi e piccini

  • 2 dicembre 2010

L’atmosfera natalizia comincia a farsi sentire in città, con decorazioni per le vie del centro ma anche con ormai consueti appuntamenti culturali: ritorna a Palermo "Natale è tradizioni", rassegna di cantastorie, opera dei pupi, cuntastorie a cura dell'associazione Carlo Magno di Enzo Mancuso, giunta alla sua 4° edizione. Da sabato 4 a giovedì 30 dicembre presso il Teatro Carlo Magno (via Collegio di Maria al Borgo 17, Palermo) sedici spettacoli allieteranno grandi e piccini con l’opera dei pupi. Le rappresentazioni della Compagnia, tratti da antichi canovacci e messi in scena su regia ed adattamento di Mancuso, si alterneranno con cuntastorie e cantastorie: l'anziano maestro Vito Santangelo, ultimo cantastorie vivente siciliano di tradizione; Fortunato Sindoni che da decenni coniuga tradizione ed attualità; i giovani Paolo Zarcone e Salvo Piparo, autorevoli amatori delle arti popolari; Gaetano Celano, con "I vuci" della sua Palermo dei vicoli; Giana Guaiana, cantante e attenta indagatrice delle tradizioni canore mediterranee.
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Si parte sabato 4 e domenica 5 dicembre con "Malaguerra il figlio adottivo di Rinaldo", tratto da antichi canovacci, con libero adattamento scenico e regia di Enzo Mancuso: Malaguerra, dopo aver liberato i paladini dall'incanto della maga Uriella si ritrova a corte per l'annuncio ufficiale del suo fidanzamento con la principessa Rosana da parte di Rinaldo e del re Carlo Magno. Baldino, nipote del conte Gano di Magonza rivela però nel frattempo allo zio il suo amore per Rosana; Gano escogita pertanto il rapimento della la bella principessa delle terre di Genomano; quando Malaguerra scopre il fatto va a Pontieri, città di Gano uccide tanti magonzesi e libera la sua Rosana. Da martedì 8 a venerdì 10 dicembre protagonista del Teatro Carlo Magno sarà il cantastorie Paolo Zarcone, che, munito della sua chitarra e dei suoi cartelloni illustrati, si esibirà raccontando storie affascinanti di un tempo lontano.

Sabato 11 e domenica 12 dicembre sarà la volta di "Sottomissione di Saliatello", tratto da antichi canovacci, con libero adattamento scenico e regia di Enzo Mancuso: Milone dopo essere riuscito a salvarsi da una furiosa tempesta buttandosi in mare, incontra un soldato africano e facendosi chiamare Cavalier Sventura approda alla corte dell’Imperatore Agolante. Parte con l’esercito di Agolante verso le terre di Libia per sottomettere re Salatiello, che si era rifiutato di pagare i tributi di guerra. Riesce ad avere la meglio sull’esercito della Libia, e a sottomettere il re Salatiello. Dopo avere ricevuto gli onori dall’imperatore Agolante, Milone incontra un soldato francese, che riconoscendolo, svela la vera identità. Giovedì 16 dicembre ecco l’opera dei pupi di Gioacchino Coppola, e a seguire "U cuntu" di Saverio Celano Lo Monaco: due spettacoli ad ingresso gratuito realizzati da amatori dell’opera dei pupi e del cunto le cui biografie incrociano figure storiche importanti nello sviluppo dell'arte popolare a Palermo. Venerdì 17 e sabato 18 dicembre i cantastorie Vito Santangelo e Fortunato Sidoni presentano gli spettacoli "Orlando pazzo", "Dalla Barunissa a Lorena Bobbit", "Salvatore Giuliano", "L’Unità d’Italia".

Domenica 19 dicembre Salvo Piparo e Totò Fundarò alla chitarra si esibiranno con "I cunti": uno spettacolo che affabula e affascina, raccontando ciò che “per memoria” non avrebbe mai dovuto essere dimenticato. Venerdì 24 e sabato 25 dicembre sempre con il libero adattamento scenico e regia di Enzo Mancuso, "La nascita di Orlandino": Berta e Milone, durante la fuga da Parigi nel bosco incontrano e liberano dalle mani di due ladroni la principessa Galisena e decidono insieme di seguire lo stesso cammino. Nel frattempo, a palazzo, Carlo Magno è in preda alla furia per l’affronto subito; gli appare però in visione un angelo, che lo induce a non fare uccidere i due amanti e a farli solo bandire: ha saputo dal messaggero di Dio che la sorella Berta porta in grembo un bambino che diventerà la bandiera della cristianità. Da domenica 26 a martedì 28 dicembre Gaetano Celano e Giana Guaiana si esibiranno con "Vi cunto e vi cantu a Barunissa di Carini" e "I vuci ri Palermo" di Celano, Giana Guaiana alla chitarra.

A chiudere la rassegna un’opera dei pupi, mercoledì 29 e giovedì 30 dicembre, "La morte di Almonte d’Asia", con il libero adattamento scenico e regia di Enzo Mancuso: Carlo Magno con i suoi paladini si trova in Aspromonte per fermare l’esercito di Almonte d’Asia, si susseguono aspre battaglie in campo aperto in cui trova la morte Milone, padre di Orlando. Alla notizia della morte del cognato, Carlo Magno decide di andare a recuperare il corpo di Milone e vendicarne la morte. Al campo cristiano giunge nel frattempo anche Orlando, poi arriva nel bosco, dove vi trova Carlo Magno impegnato in un ferocissimo e impari duello con Almonte, e approfittando di un attimo di esitazione di Almonte, lo uccide con la lancia. Orlando si conquista così le armi, la spada Durlindana e il cavallo del nemico ucciso. Tutti gli spettacoli cominceranno alle ore 18 e il costo del biglietto sarà di 6 euro (intero) e di 4 euro (ridotto per i bambini), salvo dove diversamente indicato. Per ulteriori informazioni potete chiamare il numero 091.8146971.
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