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A-friche: di scena l’arte e i colori africani

Una mostra dedicata alle nuove frontiere dell’intensa arte africana che, dagli anni ’90, ha acquisito un ruolo di prim’ordine nel mondo dell’arte contemporanea

  • 8 marzo 2009

Di ispirazione per numerosi artisti contemporanei quali Modigliani, Picasso, Brancusi e Moore, l’arte africana solca il Mar Mediterraneo e sbarca a Palermo con una collettiva d'artisti tutti nativi dell'antichissimo continente. È stata inaugurata presso la galleria Monteleone (ex spazio Nike) in via Monteleone 3, la mostra dal titolo A-friche, nata dalla collaborazione con la Galleria Franco Cancelliere e a cura di Daniela Brignone e Francesco Cancelliere.

La mostra A-friche è dedicata alle nuove frontiere dell’arte africana che, dalla metà degli anni ’90, grazie all’innovativa produzione di una nuova classe di artisti, ha acquisito un ruolo di prim’ordine nel mercato dell’arte contemporanea. Sono tutte opere cariche e dense di colori forti che inebrieranno la città, quelle degli otto artisti africani in scena fino al 28 marzo. Georges Lilanga (1934-2005), pittore, scultore e litografo tanzaniano, soprannominato “il Picasso d’Africa”, ci regala un mondo saturo di coloratissime e allegre figure in movimento.
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Il pittore tanzaniano Maurus Malikita, invece, raffigura spazi frenetici, brulicanti di cose e persone come mercati di frutta, ospedali, negozi, spiagge e stazioni; luoghi carichi di colori vivaci e pulsanti di energia, ma il cui sovraffollamento non nasconde una denuncia delle ingiustizie dell’Africa odierna. Saranno anche esposte le opere pittoriche del keniano David Ochieng. Ma anche, Peter Wanyau, che denuncia, attraverso sculture di forte impatto, i nuovi mali africani: l’Aids e l’inquinamento.

Inoltre particolare attenzione va dedicata anche alle opere di Kivuthi Mbuno, che rivisita in chiave fortemente simbolica uomini, animali e oggetti che vivono in simbiosi partecipando dello stesso ritmo vitale all’interno di un immaginario Eden, evocando atmosfere primordiali e fiabesche. Originali anche le opere di Jackson Nkumanda (nato a Citta del Capo), che, attraverso la contaminazione di pittura e scultura realizza “teatrini” da parete con materiali di scarto come sabbia, gomma, mattoni e lattine, attraverso i quali descrive le periferie urbane africane.

In esposizione anche opere dell'artista sudafricana Esther Mahlangu, originaria del Transvaal, che si fa interprete delle tradizionali tecniche decorative dei muri delle case, apprese dalla madre. In scena anche la scultura con le opere di Eloi Lokossou, nato nel Benin, che reinterpreta le maschere rituali Yoruba attraverso la contaminazione con oggetti e figure sorprendenti, dalle quali trae opere cariche di humour e ironia.

Saranno esposte anche le opere di Ifae’ Arkd, lui fa rivivere, attraverso la rappresentazione della fauna africana incisa su legno e gli intensi cromatismi, il calore, l’energia e l’intensità emotiva della sua terra. La mostra (ad ingresso gratuito) sarà visitabile da lunedì a sabato dalle 16 alle 19.30 escluso i festivi. Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero 091.6119756.
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