ITINERARI E LUOGHI
Lo studioso, il cantastorie e un'antica pianta: i due "maestri del papiro" sono in Sicilia
Corrado Basile è il fondatore del Museo del Papiro di Siracusa, unico al mondo. Michele Patanè coltiva e realizza opere con carta di papiro a Fiumefreddo di Sicilia
Un papiro egiziano dipinto (foto Pixbay)
In entrambi i casi, al centro di tutto c’è una pianta tanto antica quando delicata e unica che, oltre al delta del Nilo in Egitto, cresce spontaneamente in sole due zone della Sicilia. Parliamo del papiro e delle sue due uniche “città natali” sicule: Siracusa e Fiumefreddo di Sicilia, in provincia di Catania.
Il Museo del Papiro di Siracusa “Corrado Basile” è sicuramente la realtà più famosa. Fondato nel 1987 da Corrado Basile e Anna Di Natale, è l’unico museo esistente dedicato interamente al papiro e ai suoi usi. Creato e gestito dall’Istituto Internazionale del Papiro, il museo non si limita a esporre e conservare le sue collezioni. La sua caratteristica è anche quella della continua ricerca scientifica e storica, svolta dall’instancabile studioso Corrado Basile.
Dagli stessi documenti da cui negli anni Sessanta studiò il maestro Basile, nasce anche la passione di un altro maestro-artista che ha fatto della sua Fiumefreddo di Sicilia la seconda culla del papiro.
Lui è Michele Patanè, un cantastorie e pittore di 62 anni che da più di trenta si dedica alla lavorazione del papiro. La sua è una storia di bottega, fatta di passione e tanta curiosità, che ha incantato anche i due ragazzi che girano la Sicilia in camper con “Dino, Il Fico”.
Nella piccola cittadina catanese sorge il suo personale museo del papiro, definito da tutti come un vero e proprio atelier d’arte. Michele ha iniziato ad appassionarsi a questa straordinaria pianta alla fine degli anni Settanta quando insieme ai suoi amici-soci del Wwf si impegnò per il riconoscimento della riserva naturale orientata del Fiumefreddo che venne istituita alla fine degli anni 80.
«La pianta del papiro cresceva rigogliosa in quell’oasi incontaminata sin dal 1632 – spiega Michele –. Durante le pulizie e la sistemazione dell’area del Fiumefreddo ho avuto la possibilità di vederla dal vivo e, mentre tutti gli altri si interessavano delle specie animali e di altre piante, iniziai a innamorarmi del papiro.
Pensai che sarebbe stato bello legare il nome di Fiumefreddo alla carta da papiro, così come accade a Siracusa. Decisi quindi di prendere dei bulbi abbandonati dagli operai durante i lavori di manutenzione e piantarli in un terreno privato».
Da quel momento inizia per il maestro Patanè una sperimentazione continua. Attraverso tentativi e ricerche sui volumi e sul web, il vero lavoro artigianale prende il via nel 1988. Michele trasforma così il suo ex laboratorio da artigiano in una galleria d’arte, una passione che gli ha permesso di rappresentare Fiumefreddo di Sicilia all’Expo di Milano dove ha portato un papiro da record, lungo ben 7 metri e mezzo.
La sua particolarità consiste nel riuscire a far convergere nella lavorazione del papiro anche le sue passioni di sempre: la pittura e la musica. Così entrare nella sua bottega diventa un’esperienza a 360 gradi che sorprende e affascina. Tra papiri e dipinti, Michele accoglie turisti e scolaresche imbracciando la sua chitarra e cantando canzoni e storie che sanno di Sicilia.
«I turisti arrivano qui per rilassarsi e godersi il sole, poi però quando passano dalla mia bottega rimangono entusiasti. Vogliono toccare, conoscere, vedere come realizzo le mie opere di carta».
Per conoscere il suo laboratorio potete visitate la pagina Facebook del Papiro di Fiumefreddo di Sicilia.
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