AMBIENTE
Lo Stromboli torna a farsi "sentire", scatta l'allerta arancione: cosa succede al vulcano
Il Dipartimento di Protezione Civile ha disposto l'innalzamento del livello di allerta: che significa e cosa sta succedendo a uno dei vulcani più attivi al mondo
Isola di Stromboli (Eolie, Sicilia)
Scatta l'allerta arancione per il vulcano Stromboli. Ad annunciarlo è stato il Dipartimento della Protezione Civile che ha disposto il passaggio di allerta dal livello giallo (più lieve) a quello superiore che richiede quindi una maggiore attenzione.
A preoccupare è l'inizio di una nuova fase eruttiva iniziata domenica scorsa (23 giugno) con un trabocco lavico sulla Sciara del Fuoco, a cui sono seguiti frequenti esplosioni e un aumento del tremore vulcanico da "alto" a "molto alto".
Il passaggio del livello di allerta è basato sulle segnalazioni delle fenomenologie e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai centri di competenza, ossia l'Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il CNR-IREA e le Università di Firenze, Palermo, Pisa e Torino.
Cosa succede adesso? Il passaggio al livello di rischio "arancione" comporta - come spiega la Protezione Civile - «un potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e del raccordo informativo tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative della protezione civile, sia quella della Regione Siciliana che quella territoriale dell'isola per adottare eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali.
Anche il sindaco del Comune di Lipari, che ha preso parte alla riunione con la Protezione civile, viene costantemente informato sull’evoluzione della situazione in modo da poter garantire una costante e corretta informazione alla popolazione.
Quali sono i rischi concreti? Stromboli, una delle sette isole che compongono l'arcipelago delle Eolie, è ritenuto uno dei vulcani più attivi al mondo, in considerazione della sua attività eruttiva persistente a condotto aperto, denominata (non a caso) proprio “stromboliana”.
Ogni 10-20 minuti ricorrono, infatti, esplosioni di moderata energia, con lancio di brandelli di lava incandescente, lapilli e cenere fino a qualche centinaio di metri di altezza e comunque nella parte alta del vulcano.
Quando l'attività eruttiva aumenta le colate laviche possono quindi arrivare fino alle quote più basse e muoversi anche lungo la cosiddetta "Sciara del Fuoco", aumentando così il rischio di frane.
La "Sciara del Fuoco" si trova lungo il versante Nord-Ovest ed è la parte più fragile e instabile del vulcano (è di fatto una depressione formatasi 5mila anni fa dopo una frana), dove spesso si verificano crolli di materiale proveniente dai crateri sommitali.
Come spiega in modo semplice GeoPop, con questo livello di allerta sono possibili «collassi nei coni sommitali del vulcano, con formazione di frane e il proseguimento delle colate effusive lungo la Sciara del Fuoco. Si possono registrare anche fratturazioni del suolo e deformazioni della Sciara con eventuale caduta di blocchi rocciosi».
«Indipendentemente dalle fenomenologie vulcaniche di livello locale - precisa la Protezione Civile -, che possono avere frequenti variazioni, persiste una situazione di potenziate disequilibrio del vulcano. Si invita pertanto la popolazione presente sull’isola a tenersi informata e ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dalle autorità locali di protezione civile».
Si ricorda che le uniche fonti ufficiali per l'allerta vulcanica dello Stromboli sono la Protezione Civile e l'INGV.
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