CINEMA E TV
Lo credevano morto, ma riuscì a tornare a Marettimo: a 96 anni zio Peppe è una "star"
Nel 2019 le riprese di un gruppo di video makers olandesi affascinati dalla sua storia che affonda le radici nel periodo della seconda guerra mondiale: ora c'è il docufilm
A incuriosire questi professionisti - ma in realtà chiunque giunga sulla piccola isola delle Egadi e scambi con lui, che è il più anziano lì, due parole - è il patrimonio storico che zio Peppe porta con sè e che si trova a condividere con chiunque voglia ascoltarlo.
Ex prigioniero di guerra, deportato nel '43 in Grecia affrontò diverse vicissitudini che lo condussero nei campi di concentramento di Mauthausen, in Russia e poi a Roma nei campi degli americani, mangiando bucce di patate e invocando sempre la protezione di San Giuseppe.
Le sue preghiere, in un giorno come tanti altri, dopo anni di sofferenze furono ascoltate e facendosi riconoscere da un altro siciliano che scendeva da un carro armato riuscì a rientrare prima a Palermo, passando per Trapani, e poi a ritornare, finalmente dopo cinque anni, nella sua Marettimo.
Le riprese realizzate nell'aprile del 2019 da questo gruppo di video makers olandesi oggi sono diventate un documenatario - presentato qualche giorno fa a Marettimo - che ferma nel tempo, e nelle storia, una vita che potrebbe essere quella di chiunque ma che è speciale perchè rappresenta il trionfo sulla malvagità che negli anni della Seconda Guerra Mondiale fece registrare migliaia e migliaia di vittime.
Tutti più o meno abbiamo sentito un nonno o un lontano parente raccontare frammenti di quel periodo storico che ha segnato la storia dell'umanità ed è proprio per non dimenticare che uomini come zio Peppe, che con la sua voce tremula e sempre emozionata aggiunge un ulteriore valore al ricordo, vanno resi protagonisti di opere che tra decenni potranno ancora mantenere viva la memoria delle generazioni future.
"Zio Peppe - Un documentario sulla vita di Giuseppe Bevilacqua" è stato realizzato da Jeroen de Wijs (director), Diederik Duyfjes (camera), Tico Polfliet (producer), Frederik Duyfjes (photographer), Gerben Vink (editor-in-chief).
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