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Li vedi la sera per le strade del centro a Palermo: sono gli "angeli della malamovida"

L'associazione "Redivivi Aps" ha in programma un'importante iniziativa per svolgere un'azione di contrasto all'abuso di droga e alcol per le strade del centro

  • 16 novembre 2024

Contrastare il fenomeno della "malavovida" a Palermo attraverso il dialogo e l’ascolto. Per far fronte e cercare di porre un freno all’escalation di episodi di violenza nei luoghi della cosiddetta movida cittadina, il Comune del capoluogo siciliano scende in campo.

Con una delibera di Giunta, è stato approvato un progetto che prevede il monitoraggio delle zone ritenute più a rischio. Vale a dire Vucciria, piazza Sant’Anna, via Isidoro La Lumia e via Maqueda.

In cantiere c’è, infatti, la stipula di una convenzione, del valore di 54 mila euro, tra l’amministrazione comunale e l’associazione "Redivivi APS", che si occupa, dal 1993, di fornire servizi nel settore della povertà estrema.

Si dialoga con i ragazzi e gli avventori dei luoghi della movida per informarli su quelli che sono i rischi connessi alle dipendenze in generale e all’abuso di alcol e droga.

«Come sappiamo, in questo periodo, c’è stato un allarme generale per quanto riguarda la malamovida – spiega il presidente dell’associazione Redivivi APS, Roberto Cascio -. È necessario un intervento molto ampio su vari aspetti che riguardano la sicurezza in città. Il nostro coinvolgimento arriverà perché c’è bisogno di un intervento di tipo sociale.
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Quindi, un dialogo e non forme di repressione. Ci confronteremo con queste realtà del territorio proprio nei punti ritenuti più critici della città, dove andremo a toccare con mano qual è l’effettiva situazione».

Tanti gli episodi che hanno gettato nello sconforto i cittadini. L’ultimo sabato scorso, quando, attorno alle 23, proprio in centro, quando, in Piazza Verdi si stava svolgendo “Sherbeth”, il festival del gelato artigianale, due gruppi di giovani hanno iniziato a litigare con tanto di calci e pugni. Subito dopo, la lite si è spostata all’interno della Champagneria. Proprio lì uno dei coinvolti è fuggito perché ferito alla testa e sanguinante.

E, ancora, lo scorso 21 settembre, il giovane 21enne ferito nei pressi del locale Finch lounge, trasportato a Villa Sofia con diverse ferite tra petto e addome. O la rissa e i colpi di pistola in via La Lumia, il 10 dicembre dello scorso anno.

Non solo (purtroppo) aggressioni. Anche lo spaccio di crack e furti a tutte le ore del giorno e della notte (come vi abbiamo raccontato in articoli precedenti). Cittadini spaventati e barricati in casa nella zona di via Maqueda "bassa", nel tratto che va dai Quattro Canti a porta di Vicari, nei pressi della stazione centrale.

Un’escalation di violenza alla quale, adesso, i residenti dicono “stop” per tornare a vivere la movida palermitana in totale serenità.

Si cerca, dunque, non di bloccare la movida e il divertimento, ma di renderla più consapevole e responsabile. Verrà, infatti, fornita un’assistenza morale e sociale. Al momento, il progetto è in fase di sviluppo e i volontari di Redivivi stanno cercando di delineare un piano d’azione mirato.

«Capiremo come muoverci, qual è il modo migliore per cercare di sensibilizzare i ragazzi e, a quel punto, cercheremo le varie soluzioni – prosegue il presidente dell’associazione Redivivi APS -.

Quando si adotta un approccio sociale, è più semplice che si instauri il dialogo. In quel momento, si riesce a comprendere qual è il bisogno. Solo a quel punto saremo in grado di trovare la soluzione.

E ciò può nascere, semplicemente, dal cominciare a chiedere: "Come stai?". In seguito, se necessario, agiremo di conseguenza contattando ospedali e forze dell’ordine. Cercheremo, soprattutto, di mediare».

Da anni, l’associazione Redivivi APS promuove la sua attività di “Unità di strada”, e si occupa di fornire ai senzatetto della città beni di prima necessità, vestiti e supporto morale per garantire quel minimo di sopravvivenza.

Redivivi, inoltre, si occupa anche di aiutare minori e disabili, cercando di fornire strumenti per accompagnarli all’autonomia.
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