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Le "Vie dei Tesori" festeggiano i 18 anni: i luoghi più visitati a Palermo nel 2024

Dopo gli 8 weekend terminano le "Vie dei Tesori", evento che vede la Sicilia come un unico museo diffuso: vi sveliamo tutti i luoghi più visitati dell'Isola

Balarm
La redazione
  • 13 novembre 2024

Palermo dall'alto

Dopo essere entrato nell'anno della maturità, è terminato il Festival delle "Vie dei Tesori", otto weekend tra ottobre e novembre che vedono la Sicilia come un unico museo diffuso in cui i partecipanti si riappropriano del territorio locale alla scoperta delle meraviglie che custodisce.

Nato con l'Università degli Studi di Palermo nel 2006, si pone come obiettivo pienamente raggiunto quello di valorizzare e promuovere i beni culturali di valore inestimabile.

Con oltre 250 mila presenze, le "Vie dei Tesori" hanno illuminato le città per un mese e più. Inoltre è stato registrato un impatto occupazionale pari a 91 posti di lavoro. Inaspettato il testa a testa registrato tra Palazzo Costantino di Palermo e l’Anfiteatro di Catania, città che, nonostante l'alluvione durante il secondo weekend, ha fatto un considerevole balzo in avanti.

L'assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo Elvira Amata esprime tutto il suo orgoglio vista la riuscita del Festival. «È la conferma di un impegno costante che vede, anno dopo anno, la massima condivisione sul territorio, elemento di particolare pregio che concorre certamente a conseguire traguardi sempre più significativi».
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«Le Vie dei Tesori anche in questa edizione ha fatto registrare nuovi record in termini di visitatori e di questo ringrazio l’organizzazione e le tante persone, soprattutto giovani che lavorano affinché questa imponente macchina funzioni perché a giovarne è soprattutto la città.- ci racconta il sindaco del capoluogo siciliano Roberto Lagalla. -Il centro nevralgico del festival resta Palermo.

Ma è un piacere vedere come questa manifestazione, dai risvolti culturali, turistici, sociali ed economici, edizione dopo edizione, stia prendendo piede anche in altri centri della Sicilia».

Protagonista dell'exploit è stata Mazara del Vallo che è cresciuta del 44 per cento e portando il trapanese ad un livello ottimale in classifica grazie anche ad Alcamo e Marsala superando le 19 mila presenze.

Tra le città siciliane, Messina ha registrato importanti numeri grazie alle sue chiese, Enna ha aperto i giardini segreti dei conventi e Caltanissetta si è dedicata ai luoghi della memoria. Tra i tesori di Carini c'è mosaico romano in restauro e tra quelli di Corleone i luoghi della legalità.

A rendere tutto questo possibile sono centinaia di volontari, 300 giovani esperti del patrimonio che si uniscono alla squadra rodata di organizzatori, narratori, giornalisti. Ma non solo. Hanno contribuito anche i 1600 ragazzi alla cui formazione ha collaborato con l’Ufficio scolastico regionale.

La bellezza di questo Festival è che anche i bambini hanno potuto contare su visite e laboratori, scoprendo palazzi, percorsi e visite-gioco.

E ancora, le decine di esperienze (quest’anno si è battuto ogni record per i voli in piper dell’aeroclub di Boccadifalco, sia sulle isole Egadi che su Palermo, oltre 1200 partecipanti e oltre 400 voli), i concerti di “Palermo Liberty” nei luoghi dei Florio.

Senza contare i laboratori di gusto, gli aperitivi, le visite alle cantine e le degustazioni, come quella della birra dai monaci dell’abbazia di San Martino delle Scale.

I Borghi dei Tesori
Si è tenuta anche la quarta edizione del Borghi dei Tesori Fest, che quest’anno ha anticipato alla primavera (a cavallo tra maggio e giugno) e si è legato con forza all’Anno del Turismo delle radici, progetto del Ministero degli Esteri attraverso la sua antenna territoriale, Italea Sicilia.

Sono stati 46 i borghi coinvolti piccoli centri siciliani che sono stati festosamente raggiunti da visitatori appassionati e curiosi alla ricerca di luoghi poco conosciuti, tradizioni radicate ma anche esperienze innovative.

Il Borghi dei Tesori Roots Fest ha superato le 11 mila presenze (11.473) con una media di 273 visitatori a borgo.

I piccoli comuni più conosciuti e già vocati al turismo hanno trascinato gli altri; sold out quasi subito il museo SottoSale nella miniera Italkali di Raffo a Petralia Soprana (grande exploit, l’8 per cento dei visitatori era qui).

Così anche Calatafimi Segesta e l’arroccata Caltabellotta, altri hanno scoperto le piantagioni esotiche di Balestrate o sono andati per mare sulle tracce del Marsala.

C'è chi è andato sulle orme degli antenati di Ayrton Senna a Siculiana,oppure chi è andato per vigneti a Piedimonte etneo, raggiunto Geraci, cercato di ricucire fili di memoria a Chiusa Sclafani che ha ritrovato brandelli della sua storia più autentica.

Tra i tesori c'erano anche le grotte inaccessibili di Custonaci, le aziende etiche e solidali di Valledolmo e di Camporeale.

I luoghi più visitati a Palermo
Tra le attrattive del capoluogo siciliano immancabile Palazzo Costantino, luogo-sovrano che ha registrato 6052 visitatori. Seguono il Teatro Politeama, che ha condotto alla scoperta delle sale e della terrazza, Palazzo Oneto di Sperlinga che mostra baldanzoso il suo restauro nel segno dell’arte contemporanea.

Anche il sontuoso oratorio di Santa Cita, aperto solo in particolari occasioni dalle Dame di Carità, Villa Gallidoro con il suo giardino romantico, da pochissimo restituita alla comunità; poi le misteriose Catacombe di Porta d’Ossuna; l’oratorio di San Lorenzo con il racconto del furto del Caravaggio e l’oratorio del SS. Rosario in San Domenico.

Tra i luoghi più amati ci sono l’imponente archivio storico comunale, il “dietro le quinte” del palcoscenico del Teatro Massimo. Hanno funzionato i luoghi istituzionali, come la Caserma dei vigili del fuoco o la Banca d’Italia, la Facoltà Teologica, e la ri-scoperta della chiesa della Gancia (con la cappella degli Inquisitori spagnoli) e della sontuosa chiesa dell' Immacolata Concezione al Capo.

Ha aperto il suo parco villa Niscemi e anche palazzo Branciforte è stato scelto. Oltre 500 visitatori, soprattutto palermitani, sono arrivati al Rifugio dei gatti e sono stati adottati, in questa occasione, sette mici senza famiglia.

Applauditi i concerti nei luoghi del Liberty come quello inaugurale a Villa Igiea, seguiti i racconti degli scrittori alla scoperta di siti e pagine. E resteranno esposte in città le 20 grandi fotografie di Enzo Sellerio, sistemate nei luoghi in cui vennero effettivamente scattate o nei luoghi cui si ispirarono.

È stato un progetto stratificato, “Le Vie dei Sellerio” costruito con la casa editrice e la famiglia del grande fotografo, che ha compreso anche tre commoventi “tableaux vivants” dinanzi tre scatti iconici, poi tour guidati, una caccia al tesoro e un contest fotografico: i due vincitori saranno comunicati durante la conferenza di chiusura del festival.

I 9 luoghi più visitati delle altre città
Villa Palagonia, Villa Cattolica con il Museo Guttuso di Bagheria conquistano la classifica. Il terzo luogo più amato appartiene a Termini Imerese ed è il sontuoso Palazzo Sansone Chiariano (950 visitatori. Più in basso nella classifica, ma pur sempre all’ottavo posto, c’è anche il Gran Hotel delle Terme che attira 667 visitatori.

Un’esperienza bellissima è stata nel Castello della baronessa che a Carini, il sabato, ha aperto in notturna terrazze e torrette, piaciute a 768 persone. Bisogna raggiungere Enna per trovare il quinto luogo più amato, l’orto segreto delle monache di clausura di San Marco alle Vergini (763 visite).

A Trapani è stata molto amata la chiesa delle Anime Sante dove si scoprono i venti gruppi scultorei dei famosi Misteri (e dove sono stati esposti tesori e paramenti delle Confraternite, scoperti da 706 visitatori).

A Ragusa si sono scoperti gli arredi d’epoca (raccontati dai proprietari) di Palazzo Arezzo di Trifiletti (705 presenze); in 654 coloro hanno messo i piedi nell’acqua (e gustato un aperitivo) alla Tonnara Foderà di Alcamo.

I luoghi più visitati
Ogni città ha i suoi grandi “amori” che il pubblico ha dimostrato di apprezzare. Tra quelli già menzionati, resta sempre il fascino del Castello dei Conti di Modica nel centro della cittadina e continua ad affascinare la vista inedita dalla cupola della Chiesa Madre.

A Bagheria oltre ai due tesori monumentali, anche Villa Butera è stata molto amata con i suoi soffitti affrescati.

Caltanissetta ha preferito la chiesa Madonna dell'Assunta con i suoi tesori d’arte, il palazzo del Carmine che ospita il Municipio e l’abbazia e il giardino di Santo Spirito, dove nacque l’amaro Averna.

A Carini il castello La Grua Talamanca è il sito più amato, seguito dai cunicoli delle catacombe paleocristiane e dalla chiesa degli Agonizzanti con il suo trionfo rococò.

A Catania è piaciuta moltissimo l’esperienza della visita in notturna sul camminamento aereo dell’enorme chiesa di san Nicolò l’Arena; senza contare l’amore dei catanesi (e non solo) per i sontuosi salotti e il giardino pensile di Palazzo Scuderi Libertini.

A Corleone una tappa obbligatoria è la chiesa Madre, ma anche percorsi di legalità con la storia di Palazzo Triolo.

Di Enna indimenticabile il giardino del collegio Di Maria dove si ritrovavano monache canossiane e educande e Palazzo Chiaramonte dove sono esposti i disegni di Renato Guttuso.

Ecco Leonforte, piccola, inedita e preziosa: gli interni ancora intatti di palazzo Longo, poi le celle di palazzo Branciforti e villa Bonsignore, unite nel segno del pittore garibaldino Filippo Liardo.

A Marsala il pubblico si è diviso tra il palazzo comunale e la splendida terrazza di palazzo VII aprile, ma ha fatto la fila per passeggiare tra le botti di rovere delle cantine Pellegrino e scoprire gli annali di navigazione degli Ingham.

A Mazara si è andati sul filo delle chiese arabo normanne: da san Francesco a San Nicolò regale al seicentesco Collegio dei Gesuiti con le opere di Pietro Consagra.

I partecipanti delle "Vie dei Tesori" di Messina si sono concentrati nella Cappella delle reliquie della Cattedrale, nella chiesa della SS. Annunziata dei Catalani, che fonde stile bizantino, arabo e normanno, e nella scenografica scalinata del Monte di Pietà.

A Noto le visite erano divise tra le stanze inedite di Palazzo Trigona di Canicarao e il bunker della Seconda guerra mondiale chiuso dal 1945. È stato scoperto anche il MUCAM, il museo archeologico del territorio.

La bella Ragusa custodisce Palazzo Arezzo di Trifiletti, il Circolo di conversazione e l’inedito Palazzo Di Quattro, quest’anno aperto per la prima volta.

A Sciacca i visitatori non si sono lasciati scappare il quattrocentesco Palazzo Tagliavia di San Giacomo, poi sono ritornati con piacere tra gli aranci amari di palazzo Licata Borsellino e sono entrati ancora una volta al Collegio dei Gesuiti che ospita la biblioteca ricca di incunaboli.

Il pubblico di Scicli si è diretto verso le Grotte di Chiafura alla ricerca delle mille storie di chi ci ha abitato fino agli anni ’50, verso palazzo Mormino Penna affacciato sulla piazza e infine nella chiesa Santa Maria la Nova.

Infine a Trapani a sconvolgere i visitatori è stata la seicentesca Torre di Ligny con il museo civico e Palazzo Cavarretta affacciato sul centro storico.
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