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Le sue torri erano collegate al Castello di Venere: rinasce in Sicilia un (antico) giardino

Il Giardino del Balio è stato realizzato nel 1872 dal Conte Agostino Sieri Pepoli che ottenne di poter ristrutturare le torri del borgo medievale nascosto tra le nuvole

Jana Cardinale
Giornalista
  • 29 novembre 2023

La Torretta Pepoli a Erice

Sospeso nel tempo e tra le nuvole, dall'alto dei suoi 750 metri sul livello del mare, il borgo di Erice, dalla storia millenaria, conserva il suo fascino perché intriso di bellezza, grazie anche alle stradine selciate, alle piccole botteghe artigiane e alle pasticcerie leggendarie che regalano i sapori speciali della tradizione.

Da qualche giorno nella cittadina medievale hanno preso il via gli interventi di recupero e valorizzazione del Giardino Storico del Balio, considerato a pieno titolo uno dei simboli della Vetta.

Si tratta di lavori interamente finanziati con fondi del Pnrr per un importo complessivo di oltre un milione e mezzo di euro (per l'esattezza 1.663.470), che termineranno presumibilmente nel mese di aprile 2024.

Nei giorni scorsi si è tenuto un sopralluogo congiunto fra l'Amministrazione comunale, i funzionari del Comune, il botanico Francesco Maria Raimondo, i tecnici del Ministero della Cultura e quelli della ditta che sta eseguendo i lavori.
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Il Giardino del Balio è stato realizzato nel 1872 dal Conte Agostino Sieri Pepoli, mecenate e ricercatore, che ottenne dall’Amministrazione comunale dell’epoca di poter ristrutturare le torri (che anticamente erano collegate tramite un ponte levatoio al Castello di Venere) che nel Medioevo erano state la residenza del Bajulo, l’amministratore di giustizia civile e penale ed esattore delle tasse, in cambio della destinazione alla fruizione pubblica dell’area circostante.

Oltre alle due torri semidiroccate, Sieri Pepoli ne ricostruì una terza, pentagonale, che prese il nome di Torretta Pepoli, dove ospitò cenacoli culturali.

Nel Giardino saranno eseguiti anche interventi di valorizzazione naturalistica, che riguarderanno in particolare il bosco antico. L’opera pubblica è finanziata per un importo di quasi 600 mila euro con risorse a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale.

«Si tratta – dice la sindaca Daniela Toscano - di due interventi complementari, nell'ottica della valorizzazione e della conservazione del patrimonio verde, che ci consentiranno di riqualificare ulteriormente questo importante luogo della nostra città, facendolo assurgere ancor di più tra i maggiori giardini di pregio a livello nazionale e non solo. Il confronto tra le parti è stato molto proficuo e ci ha consentito di chiarire alcuni aspetti e comprendere fino in fondo le modalità di lavoro».

La Toscano spiega ancora che «saranno numerosi gli interventi attuati, tra i quali il recupero e la cura delle alberature di pregio, il recupero o ripristino di architetture vegetali storiche, il restauro delle componenti architettoniche e monumentali, la sistemazione di scarpate, dei muri di contenimento e delle pavimentazioni, il restauro, il rinnovo, la sostituzione e l'efficientamento degli impianti idraulici, la realizzazione di impianti di illuminazione ad alta efficienza energetica, la realizzazione o manutenzione straordinaria di impianti di irrigazione.

Il bosco antico, cintura verde della città e, dal punto di vista ecosistemico, infrastruttura verde, sarà rinaturalizzato e sarà rinfoltita l'area verde con interventi volti anche a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici».

L’opera pubblica è interamente finanziata con Decreto emanato dal Segretario Generale del Ministero della Cultura, a valere sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell'ambito dei "Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici".

Nei giorni scorsi, intanto, l'Amministrazione comunale ericina ha ricevuto al convitto Sales, la visita di una delegazione di rappresentanti dei Borghi più belli d'Italia.

Erice si candiderà per una delle tappe di Borgo diVino in tour 2024: l'evento itinerante dedicato alla promozione turistica e alle degustazioni delle migliori etichette enologiche territoriali e nazionali, inserito all'interno del circuito dei Borghi più belli d'Italia.

«Il tour – spiega la sindaca Toscano – permette ogni anno al pubblico degli amanti del vino di conoscere etichette e vitigni dei vari territori, storie e caratteristiche direttamente dal racconto dei produttori. Ad accompagnare le degustazioni viene poi allestita un'area gastronomica dove il pubblico può degustare piatti tipici locali.

Riteniamo che Erice abbia tanto da offrire in tal senso, e che sia certamente capace di allestire una proposta ricca e variegata. Il progetto che abbiamo in mente per la nostra tappa prevede la collaborazione e la partecipazione degli altri 24 Comuni siciliani che fanno parte del circuito dei Borghi più belli d'Italia.

Stiamo lavorando per divenire tappa dell'edizione 2024 di Borgo diVino in tour perché pensiamo che ciò possa contribuire ad arricchire la promozione turistica ed enogastronomica del nostro territorio». Soddisfatta dell'iniziativa anche Pina Mandina, Dirigente Scolastica dell'Istituto Superiore 'Florio', che a Palazzo Sales ha proprio la sede succursale.

«Siamo pronti alla collaborazione con tutti i nostri indirizzi: enogastronomia, Sommelierie, Turistico e Comunicazione del Gusto. L'esperienza di Sicilia en primeur promossa da Assovini Sicilia e dal Comune di Erice in collaborazione con tutti i ristoratori del borgo è stata vincente e ha visto protagonista la bellezza del centro storico».

Il riferimento è all'evento dell'aprile 2022, la XVIII edizione, al Centro di cultura scientifica Ettore Majorana, che ha visto protagonisti studiosi, istituzioni, enologi, e gli studenti dell’Istituto professionale alberghiero con i ristoratori locali.

Con loro quarantacinque cantine, ottanta giornalisti nazionali e internazionali, sette Press Tour e cinquecento vini in degustazione. Erice città della scienza, ma anche del gusto.
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