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Le strade illuminate dalle stelle e il silenzio interrotto dalle esplosioni: è l'isola di Stromboli

Poco più di 12 km² di sensazioni che stordiscono e rimangono indelebili, Stromboli, col suo vulcano, è pura energia. Ve la raccontiamo e vi diamo qualche "dritta"

  • 7 luglio 2021

Isola di Stroboli (foto di Andrea Corsi)

Un cono nero partorito dalle acque del mare, che sputa fuoco e lava. Così sembra quando la si vede da lontano in tutta la sua interezza. È Stromboli, una delle "sette sorelle" delle Isole Eolie, la più a Nord della Sicilia e forse anche una delle più defilate.

Poco più di 12 km² di sensazioni che stordiscono e rimangono indelebili nella mente e nel cuore di chi ama la pace e i ritmi lenti: solo due centri abitati, di cui uno non raggiungibile via terra, poca vita mondana, le strade illuminate dalle stelle e il silenzio interrotto dalle esplosioni fanno di quest’isola un luogo di una bellezza struggente e unica al mondo.

Non ancora preda del turismo massificato, Stromboli è pura energia. La pietra lavica che ti accoglie ovunque, la sabbia nera che brucia la pelle, il profumo del gelsomino che inonda le sere d’estate, le granite che addolciscono il soggiorno, i fichi d’india che arricchiscono il paesaggio, il blu cobalto del mare che circonda la terra in un abbraccio.
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E poi "Iddu", come lo chiamano gli strombolani. Con i suoi continui borbottii. Che ricorda a tutti, qualora lo si dimenticasse, che è vivo e vibrante, in continua attività. Tanto da essere costantemente monitorato da chi vive l’isola come «un posto di lavoro decisamente fuori dalla routine quotidiana».

È il caso di Aldo Sollami e Fabio Vita, rispettivamente chimico e geologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che spesso vanno sul vulcano per fare dei campionamenti e che oggi saranno le nostre guide d'eccezione.

Sono talmente innamorati della "perla nera" del Mediterraneo che possono definirsi strombolani d’adozione. Basti pensare che Aldo, che ha «deciso di finire di leggere il libro "Viaggio al centro della terra" volutamente a Stromboli» (se lo leggete capirete perché), dice sempre a sua moglie «di vedere l’isola come rifugio dopo la pensione».

Seguiamoli per un viaggio dal sapore unico. Prima, però, mettete in valigia una torcia perché nelle strade dell’isola non c’è illuminazione pubblica e di sera ne avrete sicuramente bisogno. Anche questo fa parte del suo fascino arcaico.

"IDDU", UN VULCANO DI EMOZIONI
Andare a Stromboli significa vivere il vulcano e la sua storia di 200.000 anni. E per farlo ci sono due opzioni, come ci raccontano le nostre guide. Una non esclude l’altra, però, perché sono esperienze ugualmente affascinanti per chi vuole provare emozioni uniche al mondo. Dipende molto dalla vostra tempra e da quanto volete sudare.

Se siete disposti a faticare un po' o amate il trekking, sicuramente vale la pena salire a piedi, ovviamente equipaggiati con la giusta attrezzatura. «È una bella sfacchinata, soprattutto per i non allenati, ma la vista toglie il fiato e, dato che ci sono esplosioni circa ogni 15 minuti, lo si può anche vedere in attività, un fatto straordinario che accade soltanto in quest’isola magica».

Per salire, per quanto sotto i 400 metri l’accesso sia libero, «è sempre meglio affidarsi a delle guide esperte, non è ragionevole farlo da soli. Sia perché conoscono i sentieri sia perché sono aggiornate sull’attività eruttiva. Con loro si può arrivare fino ai 900 metri e si passa anche vicino gli “shelter”, dove potersi riparare da un’eventuale esplosione più violenta».

Questi rifugi sono stati pensati e costruiti mobilitando ingegneri e geologi proprio per scongiurare incidenti a chi scala il vulcano fino al Pizzo sopra la Fossa (attenzione, però, perché queste aree sono interdette quando l’attività del vulcano è eccessiva. In questo momento, ad esempio, è impossibile arrivare fin lì).

L'"acchianata" (salita) la si può fare sia di giorno che di notte. Ovviamente in notturna l’esperienza è ancora più avvincente (oltre a essere meno faticosa per una questione di temperature) perché le ripetute e costanti eruzioni vengono sempre accompagnate dall’emissione di bombe e lapilli che, al buio, danno vita a un vero e proprio spettacolo pirotecnico naturale.

Se, però, non ve la sentite ma volete comunque godere delle sensazioni che Iddu regala a chi vuole conoscerlo, allora potete «viverlo dal mare facendo un giro in barca fino alla Sciara del Fuoco». È il punto dove acqua e fuoco si incontrano in un abbraccio avvolgente: si tratta, infatti, di un ripido pendio formato da lava, lapilli e da scorie incandescenti che dal cratere del vulcano scende fino al mare. Inutile dire che di notte, quando con il buio spiccano i rossi lapilli incandescenti, l’atmosfera è ancora più suggestiva.

IDDU CCHIÙ NICU, STROMBOLICCHIO
A proposito di giro in barca, che è forse il modo migliore per apprezzare tutti i differenti aspetti di quest'isola e per scoprire meglio le meraviglie della costa frastagliata, non vi preoccupate se non avete un’imbarcazione privata. Potete, infatti, affittarla o prenotare un giro guidato: innumerevoli sono le ditte che lo fanno, le troverete tutte vicino al Molo di Scari.

Sicuramente, per gli amanti del mare, sono due i luoghi imperdibili: Strombolicchio e la Grotta di Eolo, come suggeritoci da Fabio.

Strombolicchio è un isolotto in mezzo al mare, che da lontano sembra simile a un castello medievale marino e che si trova un chilometro e mezzo a nord di Stromboli. Un’antica leggenda, tramandata oralmente fino ai nostri giorni, narra che lo Strombolicchio non sia altro che il tappo del vulcano lanciato in acqua da una violenta eruzione.

In realtà si tratta di un “neck”, ossia della «solidificazione del magma all’interno di un’antica struttura vulcanica poi lentamente smantellata dall’azione delle onde e del vento». Oggi è sede di un grande faro marino, alimentato a energia solare, che fu installato nel 1926 per la navigazione.

Una ripida scala di oltre 200 scalini, in parte ricavata nella roccia, consente l’accesso alla spianata sommitale da dove si ammira un suggestivo panorama su Stromboli e sulle altre isole, ma nel 1991 l’isolotto è stato dichiarato Riserva Naturale Integrale e per questo è possibile salire solo per scopi scientifici e previa autorizzazione.

Questo per preservare la fauna, unica e rara, che lì ha la propria casa. È il caso della cosiddetta “lucertola delle Eolie”, la “podarcis raffonei”, che rappresenta per l’arcipelago un elemento di notevole importanza poiché costituisce l’unico endemismo micro insulare esclusivamente italiano. Sono circa mille esemplari ed è considerata la specie più a rischio d’estinzione tra i rettili d’Europa.

Non potete, quindi, disturbare la vita di queste bellissime lucertole nere, ma potete apprezzare i fondali di quell’area: Strombolicchio, infatti, è il paradiso incontaminato dei subacquei. Le acque, di colori intensi e cangianti, pullulano di pesci e le pareti verticali sottomarine sono piene di forme vegetali.

LA SPIAGGIA GROTTA DI EOLO E IL MITO GRECO
Per i più mattinieri ma anche per gli amanti dello snorkeling, la spiaggia di Eolo è il luogo ideale per ammirare l’alba e per potersi rilassare al mare durante le prime ore del giorno, magari ammirando gli scenari incredibili che i fondali scuri rivelano. Al sorgere del sole, da questo pezzetto di sabbia si possono contemplare splendidi giochi di luce con i raggi che spuntano alle spalle dello Strombolicchio.

Un luogo che desta molta curiosità anche perché, secondo la mitologia greca, il Dio dei venti Eolo abitava nelle isole Eolie e teneva i venti chiusi proprio nella grotta che fa da cornice alla spiaggia.

Eolo è un personaggio - nato mortale e divenuto un dio soltanto in seguito - strettamente legato all’arcipelago che da lui, appunto, prende il nome. Si racconta infatti che, una volta raggiunte le isole che poi chiamò Eolie, riuscì a ottenere da Zeus il ruolo di consigliere degli dei e domatore di venti.

Questi ultimi, custoditi nelle caverne e dentro un otre nella sua reggia a Lipari, venivano liberati secondo la volontà degli dei o le suppliche dei mortali, causando a volte anche danni enormi dovuti allo loro forza impetuosa. Fra questi, ad esempio, il distaccamento della Sicilia dal resto del continente.

GINOSTRA, 'U PERTUSU
Se non gradite la sveglia ma amate i tramonti e il silenzio, per voi c'è un solo luogo dove perdersi nel sole che scende lentamente fino a scomparire. Questo posto si chiama Ginostra, il minuscolo e arcaico villaggio sul versante occidentale dell’isola che si raggiunge ancora oggi soltanto via mare: meno di 40 residenti, un asinello che aiuta nella raccolta differenziata e un molo per attraccare che ha soppiantato il vecchio “pertuso”, il porto più piccolo del Mediterraneo.

Vivere qui, fino a qualche anno fa, era ancora più eroico di oggi: la luce elettrica è arrivata, pensate un po’, soltanto nel 2004 e sempre in quell’anno è stato costruito l’attracco per nave e aliscafi. Prima di allora lo sbarco avveniva tramite un traghetto a remi che faceva la spola dalle navi alla banchina, aspettando l’onda giusta per arrivare al “pertuso”.

Il tramonto lo si può apprezzare sul sagrato della chiesa, gustando i prodotti tipici comprati "Da Rosita" (che è a due passi), oppure camminando per circa venti minuti verso uno dei tratti di mare più belli, dove si può anche fare un bagno rigenerante: le Secche di Lazzaro.

Si tratta di una spiaggia intima, riservata e poco affollata, davvero ideale per chi ama un contatto autentico con la natura. Inoltre il fondale, fra i più belli delle Isole Eolie, e la presenza degli archi sottomarini rendono questa spiaggia adatta agli appassionati delle immersioni, anche chi è alle prime armi, dato che le acque non sono molto profonde.

LICCHITÀ PER TUTTI I GUSTI
Isola che vai, tradizione culinaria che trovi. Fra bagni a mare, giri in barca e visite al vulcano, di certo non si può non pensare a gustare le prelibatezze che Stromboli offre. Aldo e Fabio ci consigliano due posti, completamente diversi fra loro ma da non perdere entrambi.

«A colazione per darsi la carica ma soprattutto dopo che si scende dall’”acchianata”, quando si è praticamente distrutti, bisogna assolutamente mangiare una buonissima granita con la brioche al bar “Da ingrid”. È eccezionale, come solo nel messinese la sanno fare, e assume un gusto ancora più buono perché si è morti di caldo e quindi ci si rigenera». La terrazza con vista sul mare fa il resto.

«Per un'ottima cena con vista, invece, il ristorante “L’Osservatorio” fa al caso vostro. Qui, a ridosso della Sciara del Fuoco, potrete gustare i sapori tipici dell’isola (a base di pesce e capperi) sorseggiando la malvasia o una pizza cotta nel forno a legna. La particolarità che rende unico questo posto? Si cena davvero a lume di candela, senza luce artificiale, ma con la luna e il caldo rosso delle esplosioni del vulcano a contorno». Una location che lascia davvero senza parole.

Si raggiunge percorrendo la vecchia mulattiera di Piscità che porta alla cima dello Stromboli. Per chi vuole risparmiare la fatica del percorso a piedi può anche usufruire del servizio taxi proposto dal ristorante stesso. Munitevi di contanti prima di andare, come scritto su Facebook «non si può far fronte a pagamenti con carte di credito a causa della mancanza di linea telefonica».

Se poi volete cucinare voi, allora andate la mattina presto alla spiaggia di Scari a comprare il pesce appena pescato dai “vichinghi”, gli ultimi pescatori dell’isola. Aldo una volta si è addirittura “imboscato” in una battuta di pesce. Un giorno, infatti, si è messo a chiacchierare con uno di loro e gli ha chiesto di poter salire a bordo con lui. La fortuna ha voluto che questo stesso pescatore fosse anche il titolare di un ristorantino, per cui la sera ha avuto il piacere di mangiare i gamberetti pescati con la nassa. Provateci, magari il caso vi assisterà!

STROMBOLI È ANCHE CULTURA
«Sull’isola c’è un posto, carino e discreto, dove ci si può fermare a sfogliare un libro, navigare in internet, prendere un caffè o una birra, fare colazione o un aperitivo, scambiare quattro chiacchiere, ma anche guardare un film di sera o assistere alla presentazione di un libro».

È “La Libreria Stromboli”, un progetto iniziato nel 2000 con un altro concept e nome e poi passato di gestione in gestione fino alla definitiva chiusura. Dopo tre anni ha nuovamente riaperto i battenti proprio qualche settimana fa grazie a un gruppo di ragazzi del luogo che, in collaborazione con il titolare di una libreria di Patti, ha deciso di far ripartire un sogno. Un in bocca al lupo per questa nuova avventura e una capatina in loco sono d’obbligo.

L’ISOLA SET DI UN AMORE DA FILM
Forse non tutti lo sanno, ma a metà degli anni ’40 fu tracciata una strada su “Iddu” appositamente per girare una scena del film “Stromboli Terra di Dio”, diretto da Roberto Rosellini con una magistrale Ingrid Bergman come protagonista.

Proprio qui scoppiò l’amore fra i due, un amore che fece scandalo e che riempì le pagine dei rotocalchi dell’epoca. Rossellini, infatti, all’epoca condivideva la sua vita con Anna Magnani, che lasciò improvvisamente per l’attrice svedese, alla quale affidò la parte che in un primo momento era stata pensata proprio per l’ex compagna.

Anna Magnani allora si vendicò a modo suo. L'arma con cui cercò di umiliare Rossellini, così da ripagarlo con la stessa moneta, le fu offerta dal destino ed ebbe la forma di un film, "Vulcano", una produzione cinematografica che diventò un duello a distanza ravvicinata da combattere sul campo comune delle assolate isole Eolie del dopoguerra. A Stromboli c’è ancora la casa che fu il nido d’amore del regista e dell’attrice, provata a vendere all’asta più volte.

Vi è venuta voglia di immergervi in sensazioni uniche e regalarvi un sogno? Ecco alcune informazioni utili.

Come arrivare a Stromboli
Vi consigliamo di atterrare all’aeroporto Fontanarossa di Catania, il più vicino al porto di Milazzo, che rappresenta il principale collegamento con le isole Eolie. Da Milazzo, raggiungibile grazie ai pullman della SAIS, partono diversi aliscafi e traghetti (Siremar, Ustica Lines, NGI le compagnie).

In alternativa, si può anche arrivare da Napoli: le aziende che effettuano il viaggio sono la Siremar, la Snav e la Alilauro.

Non si possono imbarcare auto, ma anche volendo non servirebbero. L’isola si percorre da un’estremità all’altra in circa 20 minuti di camminata. Ad ogni modo, ci sono numerosi taxi che possono accompagnarvi in qualsiasi punto dell’isola, così come è possibile affittare biciclette o motocicli.
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