Le stanze del lusso riaprono a Palermo: fra Liberty e altri sfarzi risorge Villa Igiea
La struttura progettata dall'architetto Ernesto Basile e voluta dalla famiglia Florio ritorna ai suoi antichi sfarzi e, dal prossimo giugno, ospiterà nuovamente I turisti

Una veduta di Villa Igiea e del suo splendido giardino sul mare
La splendida struttura simbolo dello stile Liberty porterà il marchio di Rocco Forte Hotel, gestore, fra gli altri, anche del Verdura Restort di Sciacca. Riapre dunque uno dei luoghi simboli della città di Palermo, il luogo in cui visse la famiglia Florio e su cui pose la firma il noto architetto Ernesto Basile.
«Abbiamo a disposizione un patrimonio da aprire al mondo e ai palermitani - racconta il patron dell'impero Rocco Forte C'è una storia di orgoglio imprenditoriale e culturale che intendo preservare e raccontare». La ristrutturazione degli interni, comunque, procederà con la collaborazione del conosciuto interrior designer Paolo Moschino.
Il super albergo, ovviamente, non sarà per tutte le tasche. Le camere, secondo le indiscrezioni che circolano in rete, possono essere prenotare con cifre minime che si aggirano intorno ai 500 euro.
«Palazzo iconico della città di Palermo, direttamente sul mare e ai piedi del Monte Pellegrino, a mezz’ora di auto dall’aeroporto - si legge sul sito della struttura - venne inaugurato nel 1900 come hotel e divenne ben presto la meta privilegiata di aristocratici e attori di Hollywood. La storica villa, progettata in grande stile dall’architetto siciliano Ernesto Basile per volere della famiglia Florio, rappresenta il massimo del Liberty palermitano di quel periodo».
Inizialmente venne ideata come villa privata. L'edificio, costruito alla fine dell'Ottocento dall'ammiraglio inglese Cecil Domville in stile neogotico, fu poi acquistato della famiglia Florio ed Ignazio Florio gli diede il nome della figlia Igiea.
A inizio secolo ne volle una profonda ristrutturazione che le desse un aspetto meno severo e nel 1899 si affidò al progetto dell'architetto Ernesto Basile, mentre le decorazioni furono eseguite da Ettore De Maria Bergler e il mobilio dell'edificio realizzato da Vittorio Ducrot nello stile floreale.
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