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Le scoperte di Segrè a Palermo e il Nobel: un video racconta gli anni d'oro della scienza

Poteva essere l'inizio di una lunga avventura, anni in cui in via Archirafi c'era fermento scientifico ma l'ombra nera dei fascismi già oscurava le prospettive della scienza

Balarm
La redazione
  • 20 febbraio 2019

Un frame del video

C’è una storia di grande amicizia e di collaborazione professionale dietro la scoperta dell’elemento chimico 43, il Tecneto, avvenuta nei laboratori di via Archirafi a Palermo nel 1937. E un video dell’Associazione Naturalistica Geode lo racconta, mettendo insieme testimonianze storiche di inestimabile valore, fra le quali le corrispondenze private e inedite della famiglia Ferla.

Fisici, chimici e mineralogisti hanno bisogno gli uni degli altri, perché è nei minerali che si nasconde il segreto della materia. Il video “Palermo 1937, la scoperta del Tecneto”, presentato da Sergio Calabrese (ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare, Università degli Studi di Palermo), racconta di una Palermo protagonista della comunità scientifica internazionale negli anni di poco precedenti alla Seconda guerra mondiale.

I ragazzi dell’Associazione Geode hanno raccolto tutte le testimonianze che hanno trovato sulla relazione tra Segrè e Perrier e hanno costruito una breve ma avvincente sceneggiatura, trasposta poi dai ragazzi di Cut&Paste in un video documento con cui celebrare una storia di amicizia e intensa stima tra i due scienziati.
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Nel 1930 Carlo Perrier, chimico piemontese, diviene direttore dell'Istituto di Mineralogia. Nel 1934 gli Istituti di Matematica Fisica e Mineralogia sono trasferiti negli edifici di via Archirafi. Nel 1935 Gino Emilio Segrè vince la cattedra di Fisica e si trasferisce a Palermo. Tra un piano un altro di via Archirafi inizia una collaborazione tra Perrier, Segrè e i loro collaboratori per gli studi sulla radioattività.

Segrè porterà a Palermo dal suo viaggio di nozze negli Stati Uniti "semi di cactus, un piccolo pezzetto di legno pietrificato e diverse bobine di pellicole di cinema”, ma anche una placchetta di molibdeno, che gli permise di isolare una sostanza radioattiva: era l'elemento 43, il tecneto, metallo di transizione radioattivo di colore grigio argento.

La scoperta ebbe fama internazionale e con essa gli istituti di Fisica e Mineralogia di Palermo. Poteva essere l'inizio di una lunga avventura, con la città partecipe della comunità scientifica internazionale ma l'ombra nera dei fascismi e della seconda guerra mondiale già oscurava le prospettive più radiose della scienza. Le leggi razziali costrinsero Segrè a fuggire negli Stati Uniti dove continuerà le sue ricerche fino a vincere il premio Nobel per la Fisica.

Per celebrare quei momenti, a lui è stato intitolato il Dipartimento di Fisica e Chimica ed è stata consegnata la targa di “Eps Historic Site”, che commemora i luoghi significativi in Europa per lo sviluppo e la storia della fisica.

Oggi, il tecneto riveste un ruolo molto importante nella medicina moderna in quanto uno dei suoi isotopi, il tecnezio-99 metastabile (Tc-99m), costituisce il principale radionuclide utilizzato in campo diagnostico: viene usato come tracciante e decade senza lasciare radioattività nell'organismo.
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