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Lascia la Sicilia per l'Inghilterra (e ritorna): così Martina usa YouTube "per leggere"

Ha cominciato a mettere giù storie scritte quando aveva sei anni e usava la macchina per scrivere "Lettera22" di suo papà. Vi raccontiamo la sua storia

Selene Grimaudo
Giornalista pubblicista e pedagogista
  • 25 maggio 2024

Martina Asero

Martina Àsero è una donna "multitasking", poliedrica e dalle tante sfaccettature. Dirige, insieme al marito Salvo, un centro di formazione artistica a Misterbianco, occupandosi di danza e teatro, è anche un'insegnante di Lettere e scrittrice ed è "esperta nell'arte della parola".

La sua "evoluzione" l'ha portata dalla scrittura all'ideazione di un concorso a livello nazionale in web "Booktube Italia", gestisce, infatti da anni, "Ima AndtheBooks" un canale YouTube molto seguito dedicato ai libri e alla letteratura. Quest'anno ha avviato il primo premio BookTubeItalia, che mira a offrire un riconoscimento a libri italiani da parte della loro vivace community.

Questo premio è una dichiarazione di identità e coesione, intende riconoscere valore a chi i libri li scrive e a chi li legge (davvero) e ne parla con consapevolezza.

Quest'anno i canali aderenti sono ben trenta e diverse librerie in tutta Italia hanno scelto di sostenere l'iniziativa mettendo in esposizione i libri che arriveranno in finale a luglio. Il vincitore viene annunciato a novembre.
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Martina, ha cominciato a mettere giù storie scritte quando aveva sei anni e usava la macchina per scrivere "Lettera22" di suo papà. La sua scrittura segue una forma di autobiografismo presente in tutti i tipi di testi, anche quelli non prettamente narrativi, perché qualsiasi scritto nasce da un interesse o da un esperienza, che sono sempre legati alla persona.

Ha scritto diversi libri, come "Niente posto per le fiabe" (Caravaggio Editore) e "Sottovoce" (CentoAutori) che sono ambientati a Catania, la sua città di origine, altri hanno una collocazione più indefinita, per esempio "Quello che resta" (Nous editrice), che è la storia di un viaggio immaginifico inteso come strumento di elaborazione della perdita; ma, qualunque sia la forma, il doppio rimane un tema ricorrente nella sua ricerca narrativa.

Il Salone del Libro di Torino è sempre una bella occasione di ritrovo per gli amanti dei libri, ma quest'anno Martina è tornata a casa con una consapevolezza diversa su chi è e cosa vuole fare nella vita. «È stato un momento spartiacque fra prima e dopo, che mi ha richiamato le pagine commoventi e indimenticabili de Il tempo ritrovato, di Proust».

In passato ha provato ha lasciare la Sicilia per avere maggiore fortuna, ha vissuto un anno a Londra tra il 2011 e il 2012. Era un periodo in cui credeva che la Sicilia non fosse il posto giusto per lei e così ha scambiato un'isola con un'altra.

L'Inghilterra le è rimasta nel cuore, ed è un posto che ancora adesso considera accogliente come una casa, ma è a Catania che ha deciso di costruire adesso. La sua famiglia di origine è stata una storia controversa. Martina è stata incentivata da suo padre.

Lei ha lavorato molto e sodo per abbattere questa credenza che si era radicata, tirata da due forze contrastanti, da parte dei suoi genitori che la spronavano a volare alto e dall'altra le ricordavano di stare con i piedi per terra.

I suoi romanzi sono stati la chiave per entrare nel cuore dei suoi lettori e grazie ad essi ha conosciuto moltissime persone incredibili e ha ricevuto tanto arricchimento dall'incontro con le lettrici e i lettori. Le sue testimonianze narrative la portano nelle classi delle varie scuole che accolgono per parlare dei suoi libri ed è per lei un privilegio parlare con i più giovani, è elettrizzante e quasi magico.

Da pochissimo è uscito un nuovo testo che si intitola "Tutte le vecchie difese marce", è una biografia non convenzionale di Goliarda Sapienza (Villaggio Maori Edizioni).

Quest'anno ricorre il centenario dalla nascita della scrittrice e Martina ha già iniziato a tenere incontri e presentazioni dedicati alla sua figura. Continuerà, nei prossimi mesi, mentre prosegue a lavorare a un romanzo a cui tiene moltissimo: indaga i ruoli dei personaggi che interpretiamo nel teatro della vita ed è dedicato a una delle sue band preferite, i Linkin Park.

La nostra scrittrice, amante della parola, mi fa venire in mente un parallelismo con Gabriele D'Annunzio, il Vate che nell'Isotteo scriveva "O poeta, divina è la Parola: / ne la pura bellezza il ciel ripose / ogni nostra letizia e il Verso è tutto". Per Martina la parola è tutto e connota la vita interiore, ricca e variegata, introspettiva e duale, come duale è la vita stessa.

I suoi scritti ci insegnano tante cose, in una "società liquida" come la nostra, principalmente ci invitano a guardare dentro di noi, perché solo così può avvenire una vera conoscenza del mondo e solo avendo consapevolezza delle dinamiche personali si può avere contezza del sentire e dell'anima altrui in una società che possa ricordarsi cosa vuol dire solidarietà, rispetto e vicinanza all'altro.

Martina ha fatto una scelta, innovativa per il mezzo e in controtendenza per i contenuti, ha scelto YouTube per portare in un mondo frenetico e in continuo divenire, valori importanti che non devono tramontare mai.
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