POLITICA
Lascia il posto fisso e insegue i suoi ideali: Luca, al fianco degli artigiani e di (tutta) Palermo
Balarm racconta le storie dei candidati alle elezioni amministrative di Palermo 2022, con interviste ai protagonisti del territorio. Parla il presidente di "Artigianando"
Luca Tumminia
“FacciAmo comunità", più che uno slogan è il modo di vivere di Luca Tumminia, 41 anni, candidato al Consiglio Comunale di Palermo con il Pd. Tumminia, che si presenta alla competizione elettorale a sostegno di Franco Miceli sindaco, crede fermamente nella capacità della città di ripartire, grazie al contributo di tutti.
E in questo contesto, il compito principale della nuova amministrazione comunale è quello di ascoltare il territorio, le associazioni e le attività commerciali e produttive che compongono il tessuto sociale ed economico della città.
«"Artigianando" è stata creata nel 2012 - ripercorre - e fino ad oggi ha organizzato oltre 400 eventi tra mercati e fiere a Palermo, nelle ville, nei palazzi storici, nei musei e negli spazi pubblici della città. Siamo riusciti a riportare al centro dell’attenzione il concetto di manualità, di dare a centinaia di espositori la possibilità di mostrare il proprio prodotto, rigorosamente fatto a mano». Tra questi non si può non nominare la fiera del mercato itinerante "Opificia".
Un impegno che è anche «un lavoro che ha una forte impronta sociale - aggiunge – oltre che di resistenza culturale, in quanto abbiamo dato la possibilità a tantissime persone di continuare a vivere dignitosamente nonostante la pandemia. In tempi di crisi siamo stati una sorta di "ammortizzatore sociale" per le famiglie».
Oltre a questo, un altro aspetto è quello di ribaltare «il concetto stesso che sta alla base di una società consumistica, contribuendo così alla formazione di una nuova forma mentis legata all’artigianato – precisa – che ha dato ai cittadini la possibilità di apprezzare un prodotto unico, fatto a mano. Cosa che ha permesso a Palermo di potersi confrontare anche con le grandi realtà europee, penso ad esempio a Londra, dove gli artigiani sono molto attivi grazie alla presenza dei mercatini».
Proprio perché ci crede così tanto, Luca Tumminia ha fatto una scelta importante: cinque anni fa ha lasciato il posto fisso, a tempo indeterminato, nel settore delle telecomunicazioni per dedicarsi in tutto e per tutto alla sua attività da presidente di “Artigianando”. «Sono una persona che ha fatto una scelta di vita per la propria città, sperando di dare un’impronta sociale e allo stesso tempo che permetta a Palermo di essere più fiera e di avere all’interno una realtà che possa dare lustro alla cultura cittadina». Un'attività che ha portato negli anni Palermo tra le città consigliate ai turisti nel libro "Mille e uno mercatini in Italia".
Il progetto di "FacciAmo comunità" è ambizioso e con una forte impronta sociale, che negli anni ha permesso a Tumminia di contribuire alla formazione di una "rete" di cui fanno parte associazioni, operatori sociali e culturali che hanno portato in città «quel miglioramento necessario, di cui la città ha bisogno, vanno sostenute».
Tumminia è cresciuto tra i quartieri Villaggio Santa Rosalia e Passo di Rigano e sa bene che Palermo non è soltanto il centro storico.
«Il centro ha le sue difficoltà, esattamente come il resto della città. Vorrei soprattutto che in ogni quartiere si possa rilanciare il "commercio di prossimità" - afferma - ovvero il poter comprare sotto casa ciò che serve, mantenendo in vita le attività commerciali del proprio quartiere, senza dover ricorrere a internet. Creando cioè dei centri commerciali naturali, mettendo in rete - ritorna questa parola fondamentale - le attività commerciali di una strada o di una zona più ampia, con agevolazioni fiscali e organizzando percorsi culturali, grazie anche all'implementazione del processo di digitalizzazione a Palermo».
Anche se il centro non è l'intera Palermo, rappresenta però il suo cuore pulsante. E anche «via Roma, un'arteria fondamentale per lo sviluppo cittadino, come da tempo chiede Confcommercio, potrebbe diventare un centro commerciale naturale. Garantendo affitti più bassi, agendo sui servizi e sulla Ztl che non ha aiutato: così com'è strutturata mi trova in disaccordo.
Bisogna aprire tavoli di confronto tra residenti e attività commerciali e riportare qui più operatori commerciali, anche di medio-grosso calibro. Non bisogna dimenticare inoltre che i locali aperti dagli imprenditori nelle zone limitrofe hanno dato nuova luce alle vie che danno su via Roma, salvando molte zone dal degrado, creato anche da attività illecite, che ne compromettevano la fruizione. I locali hanno riempito di vita le strade. Dobbiamo aiutarli. Mi riprometto di fare in Consiglio comunale ciò che in parte sto già portando avanti».
Rispetto alla vita nei quartieri della città «un aspetto importante è quello di tornare a comunicare con le associazioni nel territorio, che ogni giorno combattono il degrado e il disagio cittadino, penso ad Anirbas o all'ambulatorio popolare nel centro storico. Stabilire insieme le criticità, rendere l'amministrazione partecipe del tipo di lavoro che svolgono e agevolarli con punti pubblici legati alle tantissime attività che il Comune gestisce, dando aiuto in forma gratuita.
Creare punti pubblici dove non ci sono, magari in edifici dismessi, o sponsorizzarli dove già esistono ma nessuno lo sa. C'è tantissima resistenza civica in città, da Ballarò allo Zen, con persone che svolgono un ruolo fondamentale per questa Palermo. Non dobbiano ricordarci di loro solo al momento del voto, ma serve un ascolto e un confronto continuo con queste realtà».
*Contenuto sponsorizzato a fini politici (messaggio autogestito a pagamento)
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