Lascia il lavoro e torna nella sua Balestrate: Benedetto e il sogno di una "nuova" scuola
L'impegno per i più deboli e la politica lo accompagnano sin da ragazzo e ancora oggi sono fonte di ispirazione del suo lavoro. Vi raccontiamo la sua storia

Benedetto Lo Piccolo
Vogliamo raccontare la storia di un ex ragazzo irrequieto, molto dinamico, sempre curioso per le avanguardie artistiche, che a 14 anni andava con gli amici da Balestrate a Palermo per recarsi a villa Pantelleria ed ascoltare buona musica.
«Ci divertivamo con il mio gruppo musicale - afferma Benedetto - (suonavo la tastiera e la tromba). Ricordo il primo concerto di Vasco Rossi nel settembre del 1983 al palasport a Milano lo andai a vedere assieme ad un mio cugino e delle amiche milanesi. Una giovinezza spensierata come credo sia capitato a tutti».
Lui, da docente specializzato per il sostegno agli alunni disabili, oggi, ricopre il ruolo di Dirigente scolastico.
Benedetto Lo Piccolo si è formato con il primo corso biennale di specializzazione polivalente nel 1985, vivendo un momento formativo che ha condizionato la sua visione della scuola.
In realtà, è stata anche la svolta di vita e il passaggio da un momento più spensierato, alla consapevolezza che la "disabilità" presuppone nella didattica e nella vita l'inclusione di tutti e di ciascuno.
Benedetto é di Balestrate, una piccola cittadina sul mare a "dimensione umana" in cui tutti si conoscono.
«Da ragazzo - racconta Benedetto - ho frequentato l'oratorio e il mondo della chiesa, creando il primo coro assieme a Don Michele Drago. Attorno alle sue iniziative abbiamo vissuto un bel periodo.
L'impegno per i più deboli e la politica come servizio all'altro l'ho acquisito dentro quella dottrina sociale che si praticava in chiesa dove ho imparato a ragionare sull'uomo, sul lavoro, sullo stato. Ancora oggi sono fonte di ispirazione del mio fare».
Nella sua famiglia, il padre Angelo e la sorella Anna Maria, sono stati anche loro due dirigenti scolastici.
Di fatto Benedetto è un "figlio d'arte" e secondo la sua visione avere le competenze per strutturare una relazione educativa efficace e profonda è il vero punto di partenza di ogni insegnante.
«Ti faccio io una domanda - prosegue - quale docente ha lasciato un segno nel tuo cuore? Di fatto tra scuola primaria e secondaria chi si è preso carico della tua persona nella sua interezza?».
Con questo interrogativo rivolto anche ai lettori aggiunge che i quasi venti anni passati come docente distaccato all'Università di Palermo, lo hanno formato definitivamente nel campo pedagogico-didattico.
È stato a Busto Arsizio e ha diretto un Istituto comprensivo, ha portato innovazione e nuove attività metodologiche e didattiche, poi è ritornato a Balestrate.
«La soddisfazione più grande è stata - prosegue - in una città come Busto Arsizio, aver aumentato di un terzo le iscrizioni alla secondaria di primo grado.
Ricordando che sono stati i due anni della Pandemia da Covid-19, abbiamo fatto diversi progetti.
Uno artistico per la riqualificazione della cancellata, che grazie a delle docenti eccezionali oggi è blu come il mare e piena di pennellate di colore; uno teatrale su tematiche antimafia, ma credo che la dimensione più importante è quella di aver creato una comunità vera e partecipante con i genitori che in quei due anni sono stati eccezionali e assieme a loro abbiamo raggiunto molti obiettivi per innovare le strutture telematiche della scuola.
Poi siamo riusciti a fare il Summer Camp in Sicilia».
Ricordi che rimarranno per sempre. Il corpo docente è eccezionale dall'infanzia alla scuola secondaria di primo grado, quindi ho dovuto fare poco.
La sfida quest'anno a, Balestrate, è stata tosta.
«Abbiamo creato il gruppo di Sperimentazione e Ricerca e avviato con loro, attraverso gli scambi previsti dal programma europeo Erasmus, una serie di confronti e comparazioni.
Abbiamo "aperto" alle ricerche dei _PhD student_ con l'Università di Palermo; progettato e ridefinito gli ambienti di apprendimento della scuola secondaria di primo grado; iniziato a ideare dei momenti significativi che interesseranno tutta la scuola e ne caratterizzeranno l'innovazione didattica e organizzativa.
Dal prossimo anno nella scuola secondaria saranno gli alunni a girare per i vari laboratori. Inoltre avvieremo le prime due sezioni bilingue (Italiano e Inglese) nelle scuole dell'infanzia di Balestrate. Per non parlare degli studi matematici e musicali.
Insomma, ci stiamo mettendo tutti in discussione per migliorare la qualità della didattica.
Desidero sottolineare che ciò sta accadendo per la grande disponibilità dei docenti e del personale ATA che con coraggio hanno accettato le sfide che con il mio atto di indirizzo ho delineato. Noto un grande entusiasmo anche nei genitori e sono sicuro che saranno di grande aiuto per affrontare le sfide che ci aspettano».
«Siamo arrivati a conclusione dell'anno scolastico e con difficoltà - aggiunge - ma con tante soddisfazioni, grazie all'aiuto dei collaboratori più vicini e di tutto il corpo docente - afferma il dirigente - stanchi ma soddisfatti tutti sono pronti, dopo le vacanze estive, a riprendere con passione il contributo educativo e didattico, incisivo, nella comunità di Balestrate.
«Ci divertivamo con il mio gruppo musicale - afferma Benedetto - (suonavo la tastiera e la tromba). Ricordo il primo concerto di Vasco Rossi nel settembre del 1983 al palasport a Milano lo andai a vedere assieme ad un mio cugino e delle amiche milanesi. Una giovinezza spensierata come credo sia capitato a tutti».
Lui, da docente specializzato per il sostegno agli alunni disabili, oggi, ricopre il ruolo di Dirigente scolastico.
Benedetto Lo Piccolo si è formato con il primo corso biennale di specializzazione polivalente nel 1985, vivendo un momento formativo che ha condizionato la sua visione della scuola.
In realtà, è stata anche la svolta di vita e il passaggio da un momento più spensierato, alla consapevolezza che la "disabilità" presuppone nella didattica e nella vita l'inclusione di tutti e di ciascuno.
Benedetto é di Balestrate, una piccola cittadina sul mare a "dimensione umana" in cui tutti si conoscono.
«Da ragazzo - racconta Benedetto - ho frequentato l'oratorio e il mondo della chiesa, creando il primo coro assieme a Don Michele Drago. Attorno alle sue iniziative abbiamo vissuto un bel periodo.
L'impegno per i più deboli e la politica come servizio all'altro l'ho acquisito dentro quella dottrina sociale che si praticava in chiesa dove ho imparato a ragionare sull'uomo, sul lavoro, sullo stato. Ancora oggi sono fonte di ispirazione del mio fare».
Nella sua famiglia, il padre Angelo e la sorella Anna Maria, sono stati anche loro due dirigenti scolastici.
Di fatto Benedetto è un "figlio d'arte" e secondo la sua visione avere le competenze per strutturare una relazione educativa efficace e profonda è il vero punto di partenza di ogni insegnante.
«Ti faccio io una domanda - prosegue - quale docente ha lasciato un segno nel tuo cuore? Di fatto tra scuola primaria e secondaria chi si è preso carico della tua persona nella sua interezza?».
Con questo interrogativo rivolto anche ai lettori aggiunge che i quasi venti anni passati come docente distaccato all'Università di Palermo, lo hanno formato definitivamente nel campo pedagogico-didattico.
È stato a Busto Arsizio e ha diretto un Istituto comprensivo, ha portato innovazione e nuove attività metodologiche e didattiche, poi è ritornato a Balestrate.
«La soddisfazione più grande è stata - prosegue - in una città come Busto Arsizio, aver aumentato di un terzo le iscrizioni alla secondaria di primo grado.
Ricordando che sono stati i due anni della Pandemia da Covid-19, abbiamo fatto diversi progetti.
Uno artistico per la riqualificazione della cancellata, che grazie a delle docenti eccezionali oggi è blu come il mare e piena di pennellate di colore; uno teatrale su tematiche antimafia, ma credo che la dimensione più importante è quella di aver creato una comunità vera e partecipante con i genitori che in quei due anni sono stati eccezionali e assieme a loro abbiamo raggiunto molti obiettivi per innovare le strutture telematiche della scuola.
Poi siamo riusciti a fare il Summer Camp in Sicilia».
Ricordi che rimarranno per sempre. Il corpo docente è eccezionale dall'infanzia alla scuola secondaria di primo grado, quindi ho dovuto fare poco.
La sfida quest'anno a, Balestrate, è stata tosta.
«Abbiamo creato il gruppo di Sperimentazione e Ricerca e avviato con loro, attraverso gli scambi previsti dal programma europeo Erasmus, una serie di confronti e comparazioni.
Abbiamo "aperto" alle ricerche dei _PhD student_ con l'Università di Palermo; progettato e ridefinito gli ambienti di apprendimento della scuola secondaria di primo grado; iniziato a ideare dei momenti significativi che interesseranno tutta la scuola e ne caratterizzeranno l'innovazione didattica e organizzativa.
Dal prossimo anno nella scuola secondaria saranno gli alunni a girare per i vari laboratori. Inoltre avvieremo le prime due sezioni bilingue (Italiano e Inglese) nelle scuole dell'infanzia di Balestrate. Per non parlare degli studi matematici e musicali.
Insomma, ci stiamo mettendo tutti in discussione per migliorare la qualità della didattica.
Desidero sottolineare che ciò sta accadendo per la grande disponibilità dei docenti e del personale ATA che con coraggio hanno accettato le sfide che con il mio atto di indirizzo ho delineato. Noto un grande entusiasmo anche nei genitori e sono sicuro che saranno di grande aiuto per affrontare le sfide che ci aspettano».
«Siamo arrivati a conclusione dell'anno scolastico e con difficoltà - aggiunge - ma con tante soddisfazioni, grazie all'aiuto dei collaboratori più vicini e di tutto il corpo docente - afferma il dirigente - stanchi ma soddisfatti tutti sono pronti, dopo le vacanze estive, a riprendere con passione il contributo educativo e didattico, incisivo, nella comunità di Balestrate.
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