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La sua storia è triste ma è tra i luoghi più belli in Sicilia: dov'è lo scoglio dei "Ru'frati"

Un posto pazzesco per fare lunghe nuotate o ammirare dall'alto l'azzurro del suo mare. In questo articolo vi portiamo in un luogo misterioso ma incantevole

Federica Puglisi
Giornalista
  • 18 agosto 2023

Lo scoglio dei "Ru frati"

Ci sono una e più leggende legate a questo luogo tanto amato anche da Enzo Maiorca da essere meta privilegiata per grandi nuotate e per ammirare il mare cristallino della costa siracusana. Ma chissà quale leggenda è vera.

Un mistero che da anni si cela dietro al suo nome, che avvolge di storie e di racconti la fantasia dei siracusani. Nella costa nord orientale della città di Archimede, tra i quartieri di Grottasanta e della Mazzarona si trova lo scoglio dei "Ru’frati", i due fratelli, due rocce che si distanziano di poco l’uno dall’altro, nella baia nota come "Costa dei Piliceddi".

Una zona molto affascinante a livello naturalistico, anche per la presenza di un’insenatura molto frastagliata. Nel dicembre del 2017 il maltempo e le forti mareggiate hanno modificato la conformazione di queste due grandi rocce, una di esse in parte ceduta. Tanto da suscitare nei siracusani tanta amarezza.

Tuttora, però, le due grandi sagome si possono ammirare anche se modificate, e gli abitanti della zona raccontano ancora di quella leggenda che si tramanda ad oggi sull’origine del loro nome.
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Una di queste leggende narra che un giorno un ragazzo non era andato a scuola e si era diretto verso la scogliera. Il mare, però, era molto agitato a causa di una tempesta. I genitori preoccupati perché non rientrava a casa, mandarono il fratello più grande, che non appena raggiunse la costa lo vide da lontano e gli urlò di rientrare a casa. Ma il giovane si tuffò tra gli scogli, senza poi riemergere.

Preoccupato il fratello maggiore si gettò in mare per soccorrerlo. Venne, però, risucchiato anche lui dal mare. Entrambi i fratelli non vennero mai ritrovati. Ma si narra che dopo la tempesta, nel luogo della tragedia spuntarono due scogli, uno più grande e uno più piccolo. Da qui il nome "Ru’ frati".

Ma c’è anche un’altra leggenda legata al nome di questi due scogli. Si racconta che il padre guardiano di un convento mandava spesso nella zona della costa un suo confratello per pescare qualcosa da portare a tavola. Ma il frate riusciva a pescare sempre poco tra gli scogli. Finché un giorno gli apparve una signora che lo esortò a pescare ma anche a pregare tanto. La donna si tuffò in mare e scomparve.

Il frate, seguendo il suggerimento, iniziò a pregare e le reti si riempirono di pesci. Il padre guardiano si incuriosì e insospettì, temendo che il confratello andasse a comprare il pesce anziché pescarlo. Un giorno lo seguì e invece trovò il frate intento a pregare mentre un grosso polipo si dirigeva verso la cassetta della pesca.

Il frate guardiano, allora, gridò al confratello di prendere il pesce, temendo di perderlo, ma mentre si agitava cadde in mare e non sapendo nuotare scomparve tra le onde. L’altro frate si tuffò anche lui per salvarlo ma annegò, non sapendo nuotare neanche lui. Dopo quell’episodio e al termine di una mareggiata comparvero i due scogli.

Tra verità e leggenda, il mistero che caratterizza questo luogo è innegabile. Per molte estati, inoltre, essendo una delle zone più belle della costa siracusana, è stato realizzato un solarium, meta preferita per trascorrere le giornate di caldo tra le onde e fare tuffi dagli scogli.

Gli scogli hanno diversa grandezza. Il più alto circa 12 metri, prima del crollo, aveva la forma di un grande elefante. Lo scoglio più piccolo circa 5 metri e dista 50 metri dalla costa. Ha una sagoma simile ad una piccola barca ed è lontano dall’altro scoglio quasi dieci metri.

Ricca la flora e la fauna di questa zona. Dai tipici alberi della macchia mediterranea, a specie di pesci molto variegati, come frutti di mare, ricci, polpi, stelle marine. Una meta privilegiata se si raggiunge Siracusa e il suo mare.
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