PERSONAGGI
La letteratura, l'Iran e il rientro in Sicilia a 20 anni: chi è l'ideatrice del "Taobuk festival"
Nata da genitori siciliani con un papà diplomatico, vive per tanti anni all'estero. Parliamo della presidente del festival Antonella Ferrara, che si racconta a Balarm
Antonella Ferrara
Per Antonella Ferrara, presidente e direttore artistico di Taobuk Festival, il primo approccio con la lettura è da autodidatta mentre con la madre e il padre, bibliofilo e diplomatico, si trovava in Iran, sotto le bombe. Erano gli anni '80 e il conflitto con l'Iraq si era inasprito portandosi dietro la guerra e l'oscurantismo.
«La storia del Taobuk festival è intrecciata con la mia passione per la letteratura - spiega Antonella Ferrara -. Ho imparato a leggere con mia madre. Da piccola non potevo frequentare la scuola come tutti, perché mi trovavo in Iran, in guerra. I miei preziosi libri sono stati la mia scappatoia, una sorta di vita parallela lontana da quella condizione, che vivevo come una sorta di prigionia».
Antonella Ferrara è figlia di due siciliani, originari di Giardini Naxos, ma è nata a Roma e ha vissuto tutta la vita all'estero, girando per il mondo e sognando un giorno di tornare in Sicilia.
In particolare il mio desiderio era di vivere a Taormina, facendo un mestiere da amare. Oggi è la mia casa piena di bellezza e libri, immersa in quel mondo greco, romano, una felice Itaca. In questo senso penso di avere realizzato il mio sogno».
La passione per la letteratura la porta a "vivere" il libro in ogni sua fase, occupandosi di tutti gli aspetti, dall'editing al lato imprenditoriale, aprendo anche due librerie a Giardini Naxos e a Taormina (quest'ultima poi chiusa per il caro affitti). In seguito studia i festival europei, inseguendo le sue aspirazioni.
«Ho studiato il modello di festival europei - spiega - come quelli di Londra ed Edimburgo, che non sono soltanto festival letterari ma includono altre arti e discipline. Ma nessuno di loro collimava con la mia idea. Il "Taobuk festival" invece è pensato e realizzato su misura per Taormina, per questo luogo, per i suoi sedimenti letterari. Per proiettare da qui un ponte fatto di belle lettere nel futuro».
Taormina però non è soltanto la casa di Antonella Ferrara, è un luogo pieno di eccellenza e storia, che ha una reputazione riconoscibile al livello internazionale e che negli anni è diventato sempre più attrattivo per il mondo della cultura e delle arti in genere, diventando, anche grazie al contributo della presidente del "Taobuk festival", una capitale internazionale del pensiero.
Un ruolo che riveste anche grazie alla centralità strategica della Sicilia nel Mediteraneo. La direzione artistica di Antonella Ferrara ha lavorato molto in questa direzione, gettando ponti con l'estero e chiamando a raccolta intellettuali in tutte le discipline, avvalendosi del magentismo di uno dei luoghi più belli del mondo.
Quest'anno il tema attorno a cui si incardina il Taobuk festival è "le libertà", quelle riconosciute e soprattutto quelle negate e si avvale dei contributi di autorevoli scrittori, intellettuali, filosofi e artisti, provenienti da ogni parte del mondo.
«Un tema necessario - aggiunge Ferrara -. Quando lo abbiamo concepito stava appena affiorando nel dibattito e poi abbiamo avuto la fortuna e l'intuizione di intercettare questa onda lunga, aprendo un confronto a più voci, con intellettuali che operano in ambiti apparentemente distanti tra loro.
Viviamo in un momento storico in cui la libertà è passata da essere uno status per pochi a una condizione uguale per tutti con la Dichiarazione dei diritti dell'uomo. Ma il percorso è tortuoso, ed è un miraggio per due terzi del pianeta. In particolar modo penso alle donne, alla loro lotta per l'emancipazione, come quella intrapresa con coraggio dalle iraniane.
Quello dell'emancipazione della donna è un tema ancora molto stringente, sia nelle società dove questa viene negata, sia in quelle in cui viene riconosciuta, come nelle democrazie occidentali.
Un altro aspetto del tema è "quali libertà e liberi da cosa". Ad esempio non siamo liberi di avere tempo e di dare alla nostra vita la direzione che desideriamo. La tecnologia, che presenta anche diversi aspetti positivi, sacrifica spesso la parte creativa a causa dei tantissimi input esterni a cui siamo sottoposti ed è pesantemente compressa dal numero di stimolazioni a cui siamo costretti a sottostare».
Quest'anno, sottolinea ancora la presidente «abbiamo scelto di offrire uno sguardo di donna sulla società. E poiché quella della letteratura è una storia di audaci libertà, non allineate e controcorrente, saranno tre scrittrici, impegnate nella lotta per l’emancipazione della donna, ognuna attraverso le lenti del proprio vissuto e del contesto culturale, le protagoniste premiate quest’anno con il Taobuk Award for Literary Excellence».
Si tratta di Annie Ernaux, Nobel 2022, con la sua scrittura che è un "atto politico". Joyce Carol Oates, più volte finalista al premio Pulitzer, capace di esplorare temi come la violenza domestica, l’oppressione e la mercificazione delle donne. E infine Azar Nafisi, autrice del capolavoro "Leggere Lolita a Teheran", testimone del suo tempo, costretta a scegliere l’esilio negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni del regime iraniano.
Il festival nasce dalla passione di Antonella Ferrara per la cultura in generale ma, come abbiamo visto, la Sicilia, come i libri, è una porta sul mondo.
«Siamo in contatto con enti e istituzioni che ci portano a realizzare progetti con paesi terzi. Un percorso verso l'esportazione dei nostri format, che sono sempre più richiesti, non solo nella moda e nell'enogastronomia. Abbiamo intenzione di esportare il modello del "Taobuk Festival" in paesi come la Germania, a Francoforte, dove nel 2024 l'Italia è ospite internazionale della "Buchmesse", una fiera del libro tra le più prestigiose».
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