STORIE

HomeNewsAttualitàStorie

La Francia le ruba il cuore, lascia Palermo (e ce la fa): Valeria, da 20 anni a Marsiglia

In Sicilia torna solo a Natale e ad agosto. Galeotto fu l'Erasmus e quella città in cui lei, pur esplorando il Paese in lungo e in largo ha scelto di tornare a vivere

Sara Abello
Giornalista
  • 20 ottobre 2024

Valeria, una palermitana a cui la Francia ha rubato il cuore...scopriamo di più su quest’orgoglio siciliano tutto in rosa. Nata quarantacinque anni fa a Palermo, Valeria Cottone è figlia di una salernitana e di un palermitano, insomma per metà meridionale e per l’altra ancor di più.

Come è capitato a tanti, gli anni dell’università per lei hanno coinciso anche con quelli delle prime esperienze all’estero. Galeotto fu infatti per lei, studentessa di architettura, l’Erasmus a Marsiglia.

Appena concluso il progetto è arrivato l’obbligato ritorno a casa per finire la tesi, con la testa però che era rimasta all’Hexagone, così come viene definita la Francia per la sua forma esagonale. Proprio questo pensiero ricorrente l’ha indotta, una volta conclusi gli studi, ad intraprendere un nuovo cammino con il progetto Leonardo.

Da lì è arrivato il trasferimento prima a Lione e poi a Parigi, dove ha svolto il suo stage in uno studio di architettura. Dopo diversi contratti di lavoro tra queste due città, ormai quasi vent’anni fa, Valeria è tornata stabilmente a Marsiglia, dove vive dal 2006, e dove aveva evidentemente lasciato un pezzo di cuore abbastanza grande da eleggerla come meta definitiva, o quasi.
Adv
Fu proprio quell’Erasmus che, rivelatosi un’esperienza fantastica, le ha permesso di conoscere gente di tante nazionalità, rivelandosi successivamente la ragione che l’ha attirata nuovamente in questa città, nonostante fossero ormai passati anni.

Marsiglia è una dimensione multietnica, forse un po’ caotica ma al contempo affascinante e unica nel suo genere, oltre che la più antica città francese, elemento che contribuisce al suo fascino.

Come se già Valeria non fosse abbastanza innamorata della città, quindici anni fa è lì che è nato suo figlio Raphael, oggi ormai un ragazzo, che pur essendo francese di nascita, è in realtà per metà italiano e per metà cambogiano. Da tempo Valeria ha fondato una società di architettura e insegna anche in una scuola di interior design.

Non fatevi ingannare però...ha molte altre passioni che vivacizzano la sua routine, in primis il ballo e poi la cucina. Ben più di un hobby quest’ultimo, tanto più se pensate che ha persino organizzato un corso in casa sullo street food siciliano: arancine, sarde a beccafico e caponata di melanzane che l’hanno aiutata anche a stringere importanti amicizie con le quali condividere il legame con le sue origini.

E poi, come vi anticipavo, quella per la cucina è ben più di una passione per Valeria, infatti sovente organizza cene nel corso delle quali fa deliziare folti gruppi di amici, anche una trentina tutti insieme, con le leccornie che torna periodicamente a gustare a casa a Palermo.

E proprio qui in Sicilia, dove ha ancora la famiglia e quasi tutti gli amici, tranne qualcuno che come lei ha lasciato Palermo, che torna almeno due volte l’anno: a Natale e ad agosto.

Come molti emigrati sono quelli i due momenti dell’anno in cui, avendone le possibilità economiche, restare lontani dalla casa d’origine risulta proprio impossibile.

Da una parte la necessità di condividere con i propri cari il momento più magico dell’anno come quello delle festività natalizie, e dall’altro il bisogno viscerale per un palermitano di tuffarsi nelle acque del mare d’agosto.

E poi, la Sicilia è per Raphael continua scoperta, non solo delle radici materne e in parte anche sue, ma anche di tutta quella parte di famiglia lontana. Valeria da tempo nutre un sogno che le auguriamo di realizzare, anche se abbiamo capito che il suo legame con Marsiglia sia comunque ben saldo...in cuor suo spera di tornare definitivamente, una volta raggiunta la pensione, a Palermo.

Sarebbe la chiusura di un cerchio, il completamento di questa sua crescita alla quale ha contribuito una città lontana che le ha dato il lavoro desiderato e tanti affetti, e sopra ogni altra cosa l’amore più grande che è quello del figlio.

Eppure dopo tanti anni, per lei come tanti, Palermo resta casa, la meta dove far ritorno.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI