CRONACA
La Fiera di Palermo riapre (in parte) agli eventi: il Comune ci riprova, che sia la volta buona
L'ex Fiera del Mediterraneo prova a rinascere. Siamo lontani dai tempi d'oro, ma si intravedono i primi tentativi di recupero di un luogo amato dai palermitani
La storica biglietteria della Fiera del Mediterraneo (foto di Giovanni Platania, dal gruppo Facebook Palermo Storica)
Il Comune di Palermo ottiene l'agibilità e riapre i padiglioni 16, 20 e 20 A. L'amministrazione ha ottenuto la scia antincendio, scaduta quando la struttura era stata convertita ad hub vaccinale durante l'emergenza Covid.
I tre padiglioni possono così tornare in funzione. L'intenzione è quella di riportare l'ex Fiera alla sua vera funzione, quella espositiva, punto di riferimento per grandi eventi e convegni. «Abbiamo già diverse richieste sia per l'anno in corso, sia per il 2024», dichiara l'assessore alle Attivitá produttive Giuliano Forzinetti.
Intanto si parte proprio in questi giorni con "Orienta Sicilia", la manifestazione dedicata all'orientamento scolastico, universitario e professionale organizzata dall'associazione Aster, in programma fino al 18 novembre. L'iniziativa, giunta alla XXI edizione, quest'anno torna tra i padiglioni della fiera.
«La città torna ad appropriarsi di una parte importante del complesso fieristico, l'utilizzo dei padiglioni 16, 20 e 20A risultano fondamentali per lo sviluppo del settore espositivo/fieristico e lo svolgimento di grandi eventi. Un passaggio importante da parte di questa amministrazione che sta puntando sul rilancio della Fiera del Mediterraneo» afferma il sindaco Roberto Lagalla.
Sembra riaccendersi un primo segnale di speranza, insomma, per l'ex Fiera, che da anni versa ormai in uno stato di degrado inaccettabile.
Della famosa fiera campionaria, che tra gli anni Ottanta e Novanta era diventato un vero e proprio rituale per i palermitani, non sono rimasti che i ricordi. I padiglioni abbandonati a se stessi sono veri e propri "scheletri" di un passato glorioso.
Chi non ricorda il galeone, la "Casa Stregata" o la temuta giostra "Ballerina", su cui solo i più coraggiosi riuscivano a salire, mentre gli altri restavano a guardare da giù, trepidanti. Ma anche le bancarelle che esponevano le cose più strane, provenienti da mezzo mondo. Dai tappeti persiani a padelle, frullatori, vaporelle e utensili vari che promettevano "miracoli" in cucina. (In un nostro articolo Amarcord i ricordi della Fiera del Mediterraneo).
Chi non ha provato nostalgia di quegli anni, mentre, incolonnato in auto in fila per fare il tampone durante la pandemia, passava lentamente tra quei viali ormai deserti. Bastava un'insegna o un vecchio manifesto a riaccendere i ricordi.
Nonostante l'abbandono, l'ex Fiera è stata sempre una vera e proprio istituzione per i palermitani. Un luogo a loro caro. Durante la pandemia ha rappresentato il luogo simbolo della lotta al Covid, diventando prima centro per i tamponi e poi anche hub per i vaccini.
Tutti sapevamo però che la struttura meritava (e merita) un futuro diverso: tornare ad essere un luogo di divertimento e svago aperto alla città.
La riapertura dei tre padiglioni a manifestazioni ed esposizioni inizia a fare sperare.
«Dopo la messa in funzione dei padiglioni 16, 20 e 20A potremo dare impulso all'accordo quadro di 3 milioni di euro che ci permetterà di intervenire, seppur in parte, nel processo totale di riqualificazione del complesso fieristico» assicura l'assessore ai Lavori Pubblici Totò Orlando.
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