CRONACA
La cappella mobile della Santuzza "ferma" i rifiuti a Palermo: l'idea (vincente) di un medico
Il problema dell’abbandono dei rifiuti è da troppi anni una vera piaga per la città che, fino ad oggi, non ha trovato ancora soluzione. Ecco cosa si è inventato questo cittadino
La cappella votiva mobile del medico Pierluca Pepe (foto Facebook)
La patrona della città negli ultimi giorni, infatti, è stata nuovamente protagonista della lotta al degrado di un semplice cittadino che ha messo in campo la Santuzza per contrastare, pacificamente, l’abbandono dei rifiuti per strada.
Come riportato da Repubblica Palermo, l'insolita idea - ma efficace a quanto sembra - è venuta ad un cinquantenne medico palermitano, Pierluca Pepe, che l'aveva già sperimentata durante il lockdown della scorsa primavera.
In pratica, il medico palermitano ha brevettato, è il caso di dire, una cappella votiva mobile di Santa Rosalia che, in prima istanza, aveva collocato nei pressi di via del Fervore, su un palo della luce.
Il primo tentativo, in pochi giorni, ha dato i suoi frutti: niente più rifiuti (di nessun genere) nè escrementi di animali nel raggio di 5 metri dall'immagine sacra.
Il problema dell’abbandono dei rifiuti, santi a parte, è da anni (troppi) una piaga per la città che, fino ad oggi, non ha trovato ancora soluzione. Ed è per questo che Pepe, in questi giorni, ha ritenuto necessario riproporre la cappella votiva mobile.
Memore dei mesi scorsi, però, per ottenere anche un maggior risultato il medico ha pensato bene di estendere e posizionare dei "ripetitori di Santità" anche su altri pali della luce e altri supporti trovati lunga la strada. Questi contengono informazioni storiche e culturali legati alla via e vogliono essere uno stimolo alla scoperta, e al conseguente mantenimento, della bellezza di questa città, resa spesso invivibile dai cittadini stessi.
Pepe - che ha corredato ogni ripetitore con dei nastri colorati che ricordano i colori del Comune, della Regione e dell’Unione Europea - ha voluto mandare un messaggio a tutti i cittadini sottolineando che la città, così come l’intera regione e via dicendo fino ad arrivare alla società in generale, sono “cose di tutti” e, come tali, se salvaguardate e rispettate rimangono dei beni comuni a vantaggio di ogni cittadino.
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