AMBIENTE
La bella storia di Otto, Kira, Buh e gli altri: i cani-bagnini per una Mondello più sicura
E non solo: tra moto d'acqua, torrette di avvistamento e operatori di salvataggio tutto il golfo di Mondello è controllato "Al primo posto - dice la Italo Belga - c'è la sicurezza"
Quattro dei cani salvataggio sulla spiaggia di Mondello
Loro sono Bob, Brie, Buh, Simba, la piccola Kira trovata al canile e tra i gli altri, sono una decina, anche Otto, il labrador nero che è stato anche premiato dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando come cane eroe, il primo cane di salvataggio in sicilia.
Li possiamo trovare sulla spiaggia della Mondello Italo Belga, tra i lidi gestiti dalla società, «Ma - spiega Alessandro Montes - osserviamo tutto il Golfo».
Oltre a essere l'orgoglioso "papà" di Otto, Alessandro Montes è educatore cinofilo dell'Enci (ente nazionale della cinofilia italiana) e vicepresidente dell'Associazione cani salvataggio.
«Non ci limitiamo a salvaguardare chi viene a mare usufruendo dei lidi e delle spiagge della Italo Belga - spiega - perché quello che mettiamo al primo posto è la sicurezza di tutti, tutti sono controllati da noi e possono sentirsi al sicuro».
Il controllo litorale avviene grazie a due due operatori, addetti al salvataggio, che osservano dalle 9 alle 19 la costa a bordo di una moto d'acqua dotata di barella che, agganciata, facilita e velocizza il ricovero e il trasporto verso l'ambulanza o l'infermeria.
«Tra l'altro - continua Montes - la presenza dei nostri due operatori, in collaborazione con la Guardia Costiera, impedisce alle moto d'acqua private di arrivare a grande velocità vicino i bagnanti: un pericolo che spesso chi usa la moto d'acqua per divertimento sottovaluta».
Le infermerie sono due e a ognuno degli ingressi c'è una cassetta del pronto soccorso, inoltre ci sono ben otto torrette di avvistamento con 24 bagnini che tutto dalle 9 alle 19 controllano il litorale.
A questi servizi dedicati alla sicurezza, la italo belga ha voluto aggiungere appunto i cani da salvataggio: oltre dieci cagnoloni di diverse età che sono stati addestrati a lavorare, in coppia con un conduttore "umano" per salvare le vite delle persone.
«Loro sono attivi invece dalle 10 alle 18 e fanno turni - racconta Alessandro Montes - quattro cani, ognuno con il proprio conduttore, sono sulla spiaggia anche per delle piccole dimostrazioni».
Infatti sono tanti i bambini che si fermano per accarezzarli o per giocare e tanti gli adulti che invece vogliono capire come funziona: i cani indossano una specie di gilet galleggiante dotato di maniglie alle quali si può attaccare un naufrago cosciente.
«Per questo le unità sono composte da un cane da una persona - continua - perché invece una persona priva di sensi necessita il recupero canonico, da parte di un operatore».
«È dimostrato che un cagnolone da salvataggio in spiaggia crea una situazione di rilassamento e di empatia - conclude Montes - e alle persone diffidenti,che a volte non capiscono l'importanza di un cane all'interno della protezione civile facciamo anche una breve simulazione, per far vedere come funziona».
Non solo quindi la ricerca di scomparsi o tra le macerie, i cani salvano le vite anche a mare e poi tornano a casa dalle loro famiglie: sono infatti di proprietà dei conduttori stessi che hanno anche la loro importanza.
Se il cane viene addestrato all'attività nautica, il conduttore è addestrato come bagnino di salvataggio e deve brevettarsi e qualificarsi come operatore Blsd - basic life support with defribillation (deve sapere usare il defibrillatore).
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