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L'organo monumentale dell'abbazia di San Martino è in pericolo: le idee per salvarlo

L’organo, cinquecentesco è tra i più armoniosi e potenti di quelli ancora funzionanti in Sicilia ma alcuni topi lo hanno danneggiato: apre per un solo giorno alle visite

Balarm
La redazione
  • 14 ottobre 2019

L'abbazia di San Martino delle Scale

L’organo, cinquecentesco è tra i più armoniosi e potenti di quelli ancora funzionanti in Sicilia ma alcuni topi lo hanno danneggiato e ora lo strumento musicale che accompagna il canto durante le liturgie, rischia di non suonare più come una volta.

Parliamo del monumentale organo dell'abbazia di San Martino delle Scale, frazione montana di Monreale in provincia di Palermo, dove per questo motivo è stata organizzata una raccolta fondi attraverso una cena all'interno del refettorio dei monaci e una visita guidata nel monastero (qui i dettagli sulla cena in programma).

Obiettivo è quello di tentare di reperire la somma necessaria per un intervento straordinario di manutenzione che richiede 10mila euro. L'Abbazia è di proprietà del Fec, il fondo edifici di culto del ministero dell'interno.

«La giornata speciale che abbiamo ideato - spiega l'abate Vittorio Rizzone - da un lato coniuga la possibilità che offre l'abbazia di poter visitare questi luoghi e di cenare nello storico refettorio e dall'altra di poter godere delle specialità enogastronomiche del territorio».
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La cena sarà anticipata dalla possibilità di visitare non solo l’abbazia, ma anche i locali che sono stati restaurati da poco. A fare da guida lo stesso Rizzone che, tra corridoi e saloni, racconterà la storia secolare di questo monumento monrealese. Dove fra l’altro si potrà ammirare l’affresco del pittore Pietro Novelli "Daniele nella fossa dei leoni" del 1629, mentre i commensali saranno abbracciati dal magnifico dipinto della "Cena in casa Levi" dei pittori Smiriglio e De Mercurio del 1605.

Il buffet di dolci sarà servito, invece, nelle sale settecentesche recentemente restaurate e ancora non aperte al pubblico. L’organo della Basilica Abbaziale fu costruito dalla ditta Mascioni di Cuvio in provincia di Varese e svetta sul coro ligneo della Basilica.

Strumento a trazione meccanica, è stato progettato nella cassa settecentesca ed è tra i più grandi strumenti italiani e non teme il confronto con i migliori strumenti europei. «Avere questo strumento unico perfettamente funzionante - dice don Vittorio - è per noi fondamentale.

Non solo per le celebrazioni liturgiche, ma anche per il festival organistico, ormai diventato un vero richiamo culturale per per tutta l’Italia». Già circa due anni fa fu attaccato dai topi che, insinuandosi nei tubi portavento, hanno rosicchiato la pelle dei mantici del grand’organo e del motore. Da allora la perdita d’aria, causata dai fori non fa più suonare bene le canne e altera anche la pressione.

Oggi il monastero di San Martino è strutturato come un quadrilatero diviso in quattro settori da due corridoi, tale struttura è frutto di una serie di rimaneggiamenti talvolta molto invasivi sulle strutture preesistenti realizzati nel XVI secolo. E poi nel XVIII secolo. Delle strutture realizzate nel 1347 dal Beato Angelo Sinisio non rimane molto, sono ancora visibili alcune vestigia lungo il muro ovest esterno della chiesa e sotto il chiostro di San Benedetto nella zona più a nord del monastero.

Il complesso monumentale è visitabile durante la manifestazione "Le vie dei tesori" (qui maggiori informazioni)
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