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L'Isola in Sicilia con 100 abitanti e 600 capre: ora le regalano ma devi andare a prenderle

L’avviso pubblico è comparso sul sito del Comune di Lipari e i termini del bando hanno acceso il dibattito tra animalisti e Regione. Per averle c'è poco tempo

  • 10 aprile 2024

Le capre di Alicudi

Una piccola Isola dell’arcipelago eoliano sta per generare una guerra diplomatica tra Regione Siciliana e gli animalisti. Si tratta di Alicudi, isola ricadente nel Comune di Lipari, che ha 100 abitanti - anche meno di inverno - e una popolazione di capra domestica superiore alle 600 unità. Questo vuol dire un problema per il delicato equilibrio dell’Isola.

Da qui la decisione del sindaco di "regalare" le capre con l’unica condizione di andarsele a prendere. Particolare non di poca importanza visto la difficoltà di arrivare con i mezzi nell’Isola più distante dell’arcipelago eoliano e la penultima per dimensioni.

L’avviso pubblico è comparso sul sito del Comune di Lipari con la seguente intitolazione: “Piano esecutivo dell'attività di controllo per l'eradicazione della popolazione di capra domestica inselvatichita (Capra hircus L.), nella riserva naturale orientata "Isola di Alicudi”.
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L’avviso parte quindi alla Regione Siciliana - Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea e riguarda a ben vedere, 600 capi cresciuti allo stato brado di capra girgentana e fenotipi riconducibili alle razze Saanen e Nana Tibetana. La parola eradicazione ha insospettito gli animalisti perché il tetto per il ritiro delle capre è di 50 capi per azienda agricola.

E questo potrebbe far pensare alla macellazione delle stesse o alla rivendita per le stesse finalità. Per gli animalisti si tratterebbe di una brutalità, bisognerebbe invece attivarsi per tutelare questa specie nel suo ambiente naturale.

Intanto l’avviso resta pubblicato e operativo e sembrerebbe che al Comune di Lipari siano già arrivate le prime richieste per il prelievo delle capre.

Per partecipare alle domande di selezione c’è tempo fino al 10 aprile 2024, ore 14.00. Nello stesso avviso sono previste le modalità di prelievo a garanzia della pubblica sicurezza e dell’igiene animale.

Gli animali così rivenduti potranno generare un ricavo fino a 200 euro a capo. L’Associazione italiana difesa animali ed ambiente ha però promesso una guerra serrata sul futuro di queste capre. Sarebbe il primo caso di un’isola che incentiva il turismo rurale agricolo e anche quello delle proteste animaliste ed è per questo che la notizia ha già fatto il giro del mondo.
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