ITINERARI E LUOGHI
L’antica dimora dei Principi Lanza di Trabia: il palazzo nascosto nel cuore della Sicilia
Un edificio imponente nel cuore del centro storico che, nonostante il trascorrere del tempo, è in grado di incantare i visitatori con un fascino che non ha eguali
Palazzo Trabia - Foto di Typical Sicily
Palazzo Trabia è un vero e proprio gioiello architettonico che può raccontarci secoli di storia e cultura locale.
L’imponente edificio, ancora oggi tale, situato nel cuore del centro storico, è ancora in grado, nonostante il trascorrere del tempo, di incantare i visitatori con la sua bellezza ed un fascino che non ha eguali.
Originariamente la storica residenza non venne concepita secondo i canoni odierni, infatti agli inizi del 1600, Don Ottavio II Lanza, vicario generale del regno e Principe di Trabia fece costruire la "Casa del Baglio", il nome con cui era conosciuto allora Palazzo Trabia.
L’edifico, che prese il nome per via del vasto cortile, all’epoca presentava delle linee molto più semplici rispetto a quelle attuali.
Attorno alla metà del XII secolo, nel 1650, don Giuseppe Lanza, successivo proprietario, figlio di Ottavio e di Giovanna Lucchese, secondo di tre figli, scelse di apportare modifiche sostanziali all’intero edificio, non ritenendolo più all’altezza dell’importante casata di cui faceva parte.
Gli interventi furono radicali da parte di quest’ultimo, che fece riedificare quasi del tutto la residenza, scegliendo questa volta un’architettura dalle linee e forme più imponenti.
Il palazzo venne abbellito ed ampliato con svariate sale, magazzini, uffici, con gli alloggi destinati alla servitù e quelli ad uso militare. I lavori di ammodernamento compresero anche gli spazi esterni.
L’ingrandimento del cortile antistante creò una grande piazza al cui centro spiccava la suggestiva fontana del Nettuno voluta da don Ottavio.
L’antico e nobile Palazzo Trabia è stato interamente costruito adoperando delle pietre intagliate e delle altre informi, con diversi elementi decorativi, quali portali, cantoni e mensole.
La facciata, che è possibile ammirare da piazza Roma, è impreziosita da una lunga balconata che poggia su mensole in pietra e con una griglia di ferro a petto d'oca.
Lo scalone era un elemento molto scenografico all’epoca come lo è ancora oggi e, benché abbia perso i fondali originali, contribuisce, nonostante tutto, alla bellezza della piazza, riqualificando quello che è l'ambiente urbano della cittadina.
Dell’antica e possente dimora dei Lanza di Trabia a Mussomeli non rimane che il corpo centrale ovvero l'antico settore nobile che comprende il salone e lo scalone.
Nel 1960, infatti, inizia la demolizione di una parte di Palazzo Trabia, nello specifico la sezione dedicata ai servizi e all'amministrazione, lasciando solo il segmento centrale tutt’ora perfettamente visibile.
Il salone del primo piano è a tutti gli effetti il centro simbolico dell'edificio, la stanza da cui si sviluppava il resto della casa, con le sue numerose sale, i magazzini e i locali adibiti all'amministrazione dei feudi.
È proprio in questo ampio salone che erano raccolte e gelosamente custodite le più importanti opere d'arte dell'edificio.
Il principe Don Giuseppe, infatti, aveva adornato ed impreziosito l’intera stanza con dipinti di grande valore, come un abbozzo del Correggio, un Bambino di Giulio Romano, una copia del dipinto di Gherardo Horthorst "Cristo innanzi a Pilato" attribuito a Matteo Stommer ed altri ancora a firma di P. Novelli, G. Ribera, F. Solimena, S. Ricci, e Zoppo di Gangi. Preziosità, queste, che negli anni a seguire vennero asportate e trasferite dagli ultimi discendenti del nobile casato siciliano in altre sedi.
Nel 1892 il "Circolo Manfredonico" chiese e ottenne la concessione comunale per l'utilizzo gratuito e senza limiti di tempo dei magazzini.
Oggi, più di cento anni dopo, il nome è cambiato in "Circolo Trabia Emiliani Giudici, ma è ancora presente sul posto. Una vera e propria istituzione che ancora organizza e pianifica eventi e contribuisce a raccontare la storia del paese.
Attualmente Palazzo Trabia è molto più di un semplice edificio storico; è un simbolo del ricco patrimonio culturale della Sicilia.
È un luogo che incanta e ispira, trasportando i visitatori indietro nel tempo, in un’epoca che dettava legge in fatto di eleganza e raffinatezza.
Con la sua architettura altera e maestosa, e la sua storia, questo splendido edificio rimane un’icona della cultura siciliana ed un vero tesoro da scoprire per chiunque voglia esplorare e perdersi in quelle che sono le meraviglie dell’Isola.
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