TEATRO
Indipendente, occupato, vivo: la storia di come dal nulla può (ri)nascere un teatro
Da cantiere abbandonato a centro d'arte nel cuore di Catania: il Teatro Coppola vede la luce nell'Ottocento ma la sua è una vita di occupazioni, ribellioni e produzioni
Il Teatro Coppola di Catania
Un’impresa straordinaria per un teatro che, da tanti anni, indossava le vesti di cantiere abbandonato e che era stato dimenticato dalle istituzioni.
Il 16 dicembre 2011, grazie all’impegno di un gruppo di volontari che sentiva il dovere di ridare al teatro la considerazione e il valore meritato, è stato restituito alla città. Un'iniziativa, che seppur nata da un'azione di forza, si è rivelata strategicamente fondamentale per la rinascita del Coppola.
La storia del teatro inizia nel 1818, quando una petizione cittadina lamentava al sindaco l'interruzione dei lavori di costruzione del Teatro Massimo Vincenzo Bellini e l’assoluta assenza, in città, di luoghi adibiti alle rappresentazioni teatrali.
In risposta al malumore dei catanesi, venne costruito un teatro più piccolo rispetto al Massimo, contava circa 700 posti, e venne inaugurato nel 1821.
Dopo otto anni di silenzio, il Teatro Comunale fu assegnato al Circolo Filodrammatico Artistico per le rappresentazioni di opere di prosa e, nel 1908, venne intitolato al musicista catanese Pietro Antonio Coppola, orchestratore del teatro comunale, morto nel 1877.
Purtroppo durante l'estate del '43, era l'8 luglio, il teatro Coppola venne in parte distrutto dai bombardamenti.
Finita la guerra il Comitato Artistico chiese la sua ricostruzione, questa però non avvenne e quel che rimaneva del teatro fu utilizzato come laboratorio scenografico dell'ente belliniano. Nel 2005 fu approvato un progetto che prevedeva la sua trasformazione in sala prove dell'orchestra lirica ma i lavori non furono mai portati a compimento e il cantiere venne abbandonato.
L'occupazione del 2011, che seguiva di qualche mese quella del Teatro Valle di Roma, sembrava l'unico rimedio che potesse sopperire alle mancanze del sistema teatrale italiano che spesso taglia e dimentica.
Attraverso azioni concrete e proposte tangibili, l’iniziativa, nata da un comitato di liberi cittadini, aveva l’obiettivo di gestire in maniera diretta un bene pubblico, la gestione sarebbe stata aperta ad ogni contributo individuale.
«Siamo lavoratrici e lavoratori siciliani della cultura e dello spettacolo: artisti, maestranze, operatori. Una forza sociale a lungo disgregata e invisibile. Siamo da sempre costretti alla fuga, a rincorrere nell'emigrazione o nell'accomodamento il senso di un percorso di studi, preparazione e passione; le prime vittime di una politica che non riconosce il lavoro culturale come risorsa economica e civile e continua a privare la nostra terra dei suoi innumerevoli talenti. Oggi vogliamo essere una forza unitaria, determinata a tramutare le nostre professionalità in bene materiale da mettere a disposizione della comunità. Rivendichiamo pertanto il diritto, e ci assumiamo il dovere, di riappropriarci e prenderci cura di un bene comune abbandonato per restituirlo alla storia della città».
Questo un estratto del comunicato fatto dai volontari il giorno dell’occupazione.
L'esempio del Teatro Coppola ci insegna che si possono mettere in pratica forme alternative di organizzazione del territorio, che la pubblica proprietà può ritornare ad essere un luogo dove, attraverso il fare comune è possibile opporsi all'abbandono del patrimonio che è invece nato per essere fruito dall'intera collettività.
È possibile riqualificare un sito pubblico abbandonato trasformandolo in centro di produzione e formazione culturale, risorsa sociale per il quartiere e per la città intera. Restituire ad un luogo la sua funzione originaria e il suo valore storico-culturale.
«Una città ricostruisce la propria cultura attraverso le azioni e i modelli che queste azioni producono, e alla città, a tutte le sue componenti sociali, culturali ed economiche, chiediamo di partecipare con donazioni di tempo, testimonianze, competenze, materiali e attrezzature, perché insieme si costruisca un patrimonio comune dell'incontro e dello scambio attraverso un modello condiviso di gestione diretta, paritaria e dal basso» questo è ciò che chiedono i volontari.
Per consentire la messa in scena del primo spettacolo ci sono volute settimane di intenso lavoro: una cinquantina di artisti e maestranze dello spettacolo, attraverso la propria manodopera e grazie anche ai contributi volontari ricevuti dai cittadini entusiasti, sono riusciti a ripristinare impianti elettrici e idrici e a tinteggiare le pareti.
Il sipario si riapre il 4 gennaio 2012, con la messa in scena dello spettacolo teatrale "Lou - Studio sulla mala vita" di KnK Chinnicchinacchi Teatro.
Tantissimi gli attestati di solidarietà arrivati dal mondo dello spettacolo: Fiorella Mannoia, Sabina Guzzanti, Frankie hi-nrg, Dente e tanti altri.
Grande supporto anche dalla stampa nazionale e da tantissimi musicisti che hanno voluto contribuire all’attività del teatro con concerti gratuiti: Cesare Basile, primo fra tutti, ma poi anche la band Afterhours che si sono esibiti al Coppola svariate volte.
Il loro primo concerto, quello del 9 Aprile 2012, Catania lo ricorda ancora, tantissime le prenotazioni e fu impossibile accontentare tutti: i proventi ricavati dalle sottoscrizioni volontarie dei cittadini che hanno assistito allo spettacolo, servirono per continuare i lavori di ristrutturazione.
«Un gesto meraviglioso perché nasce da un nuovo impegno che parte senza aspettare spinte anzi determinandole, piccole o grandi che siano. Un esempio, una cosa faticosa ma anche facile [...] Musicisti e artisti che ritrovano il senso grande della loro funzione sociale. Grazie a chi sta dando a Catania, a noi, a tutti, un’occasione per tornare a vivere».
Così Manuel Agnelli ribadiva la sua solidarietà e il suo sostegno al teatro. E come gli Afterhours, sono stati tanti gli artisti a dare subito supporto, si ricordano i Calibro 35, Dente, Di Martino.
Tantissime le compagnie teatrali, per esempio la compagnia Lavoro Nero Teatro, con la quale il Coppola ha cooprodotto lo spettacolo "Come Bach" messo in scena nel dicembre 2012, ma anche la compagnia GestiColando, la Marionettistica dei Fratelli Napoli, Gaspare Balsamo, Teatro Instabile di Aosta, Teatro Forsennato, Massimo Zaccaria, che hanno dato i primi supporti.
Ad un solo anno dalla riapertura avvenuta grazie all’occupazione, il Teatro Coppola - Teatro dei Cittadini ha ospitato oltre 200 tra spettacoli, concerti, conferenze, mostre e workshop.
Un bilancio che si è mantenuto costante durante tutti questi anni. L'ottava stagione, inaugurata il 26 ottobre, con una grande festa di apertura che ha visto sul palco le proiezioni e la musica del noto collettivo norvegese Seminal Pastures, si presenta, anche quest'anno, fitta di appuntamenti.
Negli ultimi due mesi si sono alternati sul palcoscenico numerosi appuntamenti: l'interessante documentario con la regia di Michelangelo Severgnini, intervenuto a fine proiezione, che mostrava l’esperienza drammatica di tre ragazzi africani sopravvissuti alla schiavitù in Libia e giunti in Italia attraversando il mare.
Ma anche tantissima musica, il live di Steve Wynn, leader leggendario dei Dream Syndicate, assieme a Chris Cacavas, con il loro European Tour 2018, e quello di Tom Holliston, ex chitarrista dei NoMeanNo assieme a Selina Martin.
Il 18 Novembre scorso, lo scrittore Antonio Biacciocchi ha parlato del suo libro "Gil Scott Heron. Il Bob Dylan nero".
Il Teatro Coppola non si ferma qui, pensa anche ai più piccoli. Ormai da anni mette in scena la rassegna "Squonk! Piccoli al Teatro Coppola", con spettacoli e laboratori dedicati ai bambini.
L'edizione 2019 fissa il suo primo appuntamento il 6 gennaio alle 17 con lo spettacolo "El trio Churro" di e con Emanuele Avallone e Daniele Stadaro, spettacolo imprevedibile e fortemente coinvolgente per il pubblico.
E aprite bene gli occhi, strane e colorate figure hanno invaso la città. I pieghevoli Squonk! stanno girando per le strade di Catania.
L'autrice delle illustrazioni della rassegna di quest'anno sarà la napoletana Maria Gabriella Gasparri le cui opere sono state selezionate anche per la Mostra degli illustratori alla Fiera del libro di Bologna nel 2018 e 2015.
Tanto lavoro è stato fatto e tanti programmi nuovi sono in cantiere al Teatro Coppola. Un’avventura per niente facile ma spesso ostacolata.
La città di Catania non può che essere riconoscente a quel gruppo di concittadini, professionisti dello spettacolo, che ha avuto il coraggio di abbattere le barriere sociali, dando un esempio concreto di quanto sia possibile cambiare lo stato delle cose e di come, attraverso l’impegno culturale e sociale, si possa diventare artefici di un cambiamento.
Come tutte le belle storie d'amore, il sentimento tra la città di Catania e il piccolo ma grande Teatro Coppola - Teatro dei Cittadini, non sembra conoscere crisi. Lunga vita al Teatro Coppola e mille di questi giorni.
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