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In Sicilia puoi farlo solo lì: se approdi all'Isola delle Correnti non lo dimentichi più
L'isola delle Correnti ha una particolarità che la rende unica: la si può raggiungere a piedi con il mare che, al massimo, arriva alla vita. È davvero un'emozione da provare
L'Isola delle Correnti (foto Wiki)
Ci troviamo nel comune di Portopalo di Capopassero, un paesino minuscolo immerso tra le campagne di coltivazione del pomodoro ciliegino IGP, in provincia di Siracusa, che attira migliaia di visitatori ogni anno sia per il suo lungo e meraviglioso litorale sabbioso che per quest'isola collegata alla terraferma - che in questo caso sono due meravigliose spiagge di dune dalla sabbia finissima - da un braccio artificiale.
Sull'isola non c'è molto, ed è proprio l'essenzialità di questo luogo a renderlo imperdibile. La flora è minima. Qualche cappero, arbusti mediterranei, piante di porri selvatici e fichi d'India. Il passaggio dell'uomo è testimoniato da un'antica postazione militare abbandonata, oggi in mano a vandali e innamorati che lasciano messaggi d'amore e d'odio sulle pareti dell'edificio in rovina, e da un faro della Marina Militare automatico che illumina la notte grazie a due pannelli solari.
Nel litorale antistante l'isola si trovano lunghe spiagge dalle acque cristalline e panorami che, per la loro particolare vegetazione richiamano alla mente paesaggi esotici. Sulla terraferma è inoltre presente una targa commemorativa donata dal CAI. Questo luogo coincide, infatti, con l'estremità meridionale del trekking più lungo del mondo, il Sentiero Italia, 6.166 chilometri di cammino da Trieste all'isolotto, attraversando Alpi, Appennini e tutta la penisola italiana.
È l'ideale per chi vuole rilassarsi a diretto contatto con la natura, lontano da luoghi affollati e chiassosi, ma è anche meta preferita di flussi migratori di uccelli provenienti dalle coste sudafricane che in primavera si riproducono in Italia e di tartarughe caretta caretta che depongono le loro uova tra le dune della spiaggia antistante. Non di rado si trovano "recinti" che segnalano agli avventori di fare attenzione a dove mettere i piedi.
Ma è importante ricordare che questo è anche mare di migranti. Portopalo, nel 1996, è stato scenario di uno tra i più grandi disastri del Mediterraneo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e rimase tale sino al naufragio di Lampedusa del 2013. Una vecchia nave di legno, gravemente sovraccarica dal trasporto di clandestini provenienti da India, Pakistan e Sri Lanka, affondò causando la morte di almeno 283 persone. Una tragedia che viene ricordata come il "naufragio fantasma".
Questo luogo di incontro di mare, di venti e di correnti non è solo un paradiso naturale, ma è e deve essere ricordato soprattutto per quel che rappresenta: un punto di commistione di culture, un passaggio storicamente aperto di popoli che hanno contribuito a rendere la Sicilia ciò che è adesso.
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