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In Sicilia prepari il secondo (e ci condisci anche la pasta): come si fa la "matalotta"

Una ricetta di recupero che in Sicilia va per la maggiore. Unisce un ingrediente tradizionale come il pesce all'usanza dell'Isola di "non buttare via niente". La ricetta

Balarm
La redazione
  • 27 settembre 2024

Spaghetti "alla matalotta"

Una ricetta di recupero semplice e squisita. In Sicilia si sa non si butta via niente e gli spaghetti alla matalotta sono un piatto che rispecchia a pieno questa usanza. In particolare nasce nella zona di Siracusa e si tratta proprio di una ricetta di recupero.

Nacque infatti per "riciclare" il brodo avanzato della tradizionale zuppa di pesce alla siracusana. Magari lo si preparava la domenica, e poi si utilizzava il brodo il lunedì successivo.

Un altro modo di utilizzarlo è congelato per poi essere tirato fuori al momento opportuno e condire così un fumante e prelibato piatto di pasta. Per realizzare al meglio la ricetta quindi dovreste avere questo brodo di pesce in particolare.

Potete però, anche questo secondo la migliore tradizione sicula, personalizzarla con quello che siete soliti cucinare in famiglia.

Le origini della cucina siracusana sono molto antiche e risalgono all’epoca greca, durante la quale i cuochi erano molto rinomati ed i loro piatti erano esportati al di fuori della Sicilia.
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La pasta alla matalotta è conosciuta anche come "pasta co broru ro pisci" (con il brodo del pesce ndr). Questo piatto ebbe origine durante il periodo della dominazione francese in Sicilia: la parola "matalotta" deriva da matelot e significa marinaio.

Si tratta di un piatto povero, che non richiede eccessivo utilizzo di materie prime. Generalmente si utilizza solamente lo scorfano rosso (detto cipuddazza) gli spaghetti (interi o spezzati), olio d’oliva e formaggio grattugiato per condire.

La versione contemporanea di questo piatto prevede anche l’ulilizzo del pomodoro per il brodo: passato o tagliato a pezzetti.

Spaghetti alla matalotta
Ingredienti brodo di pesce 400 ml
Spaghetti 200 g prezzemolo
capperi

Preparazione
La prima cosa da fare per preparare gli spaghetti alla matalotta è mettere sul fuoco l’acqua salata per la pasta. Partiamo infatti dal presupposto che il brodo di pesce sia già pronto.

Filtrando bene il brodo bisogna misurarne 400 ml, quindi trasferitelo in una padella e mettetelo a scaldare sui fornelli. Filtrare il brodo è fondamentale se non volete ritrovarvi nel piatto delle squame o delle lische.

Scolate la pasta 3 minuti prima del tempo previsto dalla confezione e trasferitela subito nel tegame con il condimento. Fate sobbollire il tutto per 2 minuti, in modo tale che la pasta si insaporisca.

Impiattate e versate sui piatti il brodo restante. Completate con i capperi dissalati e il prezzemolo fresco tritato finemente. I vostri spaghetti alla matalotta sono pronti.

La ricetta originale prevede appunto l’utilizzo degli spaghetti che raccolgono bene il brodo. Ma se volete potete sostituirli con il formato di pasta che preferite. Vi consigliamo di provarli anche con gli anelletti siciliani e raccoglierli con un cucchiaio.
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