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In Sicilia nasceranno ben 102 tartarughine: trovate le uova di Caretta caretta in spiaggia

L’evento è da considerarsi un fenomeno eccezionale: questa specie di tartaruga, la più diffusa nei mari del mondo, è fortemente minacciata invece nel Mediterraneo

  • 23 agosto 2019

Una delle uova di Caretta caretta trovate a Marina di Modica

Nuove nascite sulla spiaggia di Marina di Modica. Lungo la costa sudorientale della Sicilia, sulla finissima sabbia di Marina di Modica, deliziosa località balneare in provincia di Ragusa, è stato trovato lo scorso 14 agosto un nido di uova di Caretta Caretta.

La Caretta Caretta è la tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo. L’evento tuttavia è da considerarsi come un fenomeno che ha dell’eccezionale dato che questa specie di tartarughe, sebbene sia la più diffusa nei mari del mondo, è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e considerata dagli ambientalisti ai limiti dell’estinzione nelle acque territoriali italiane.

Ad accorgersi del lieto evento sono stati un vigilantes e un addetto alla pulizia della spiaggia e all’atto del ritrovamento del nido sono state contate ben 102 uova.

Le uova sono state depositate da mamma Caretta caretta probabilmente a metà di agosto e prontamente le autorità locali si sono mosse per mettere al sicuro i gusci e presidiare la zona in cui si trova il nido.
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«Il nido della Caretta Caretta è stato spostato in un luogo più idoneo a circa 200 metri ad ovest rispetto al punto originario” – spiega il dott. Dario Modica, consulente ambientale esterno del Comune -grazie all’intervento della volontaria del WWF Oleana Prato che con estrema professionalità e precisione ha trasportato le uova seguendo delle manovre ben precise».

La zona è stata recintata ed è stato piantato un cartello sul quale si legge: "Nido di Caretta, si prega di prestare attenzione".

E ancora: "In quest’area una tartaruga marina ha deposto le sue uova. Il calpestamento dell’area potrebbe causare la distruzione del nido. Si prega di non proiettare ombra sul nido con ombrelloni o altre attrezzature, e di non manomettere la struttura, la sabbia e le uova per non causare la morte dei piccoli".

«La deposizione delle uova è un evento rarissimo e merita molta attenzione - continua Modica - la schiusa è prevista in ottobre (circa) e la biologa marina Oleana Prato, volontaria del WWF, si occuperà di creare agli inizi di ottobre un apposito corridoio di lancio che accompagnerà le piccole nate verso il mare».

«Usciti dal guscio, i piccoli impiegano dai due ai sette giorni per scavare lo strato di sabbia che sormonta il nido e raggiungere così la superficie per poi dirigersi, in genere col calare della sera, verso il mare - spiega - In condizioni naturali infatti corrono prontamente verso il mare».

«Giunti al mare i piccoli nuotano ininterrottamente per oltre 24 ore per allontanarsi dalla costa e raggiungere la piattaforma continentale, dove le correnti concentrano una gran quantità di nutrienti».

Non resta quindi che attendere con ansia la corsa verso il mare delle piccole tartarughine.
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