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In Sicilia da millenni il brodo si fa col "dado": la (nuova) scoperta archeologica

Ritrovata in provincia di Agrigento un'anfora di 2.300 anni fa contenente resti di cibo, testimonianza delle abitudini alimentari dell'epoca greco-ellenistica

Viviana Ragusa
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  • 20 dicembre 2024

L'anfora ritrovata a Finziade

Una scoperta archeologica eccezionale in Sicilia, dove un’anfora di 2.300 anni fa ha rivelato tracce di cibo risalenti all'epoca greco-ellenistica.

Il ritrovamento, avvenuto nel sito archeologico di Finziade, sul Monte Sant'Angelo a Licata, offre uno sguardo inedito sulle abitudini alimentari e culturali degli antichi abitanti dell’Isola.

L’anfora, rinvenuta in perfetto stato di conservazione, è stata aperta con cura da un team di esperti, che hanno identificato residui organici sul fondo del contenitore.

Le analisi preliminari, condotte da Erika Zane ed Ester Vaga (esperte rispettivamente in paleobotanica e archeozoologia), suggeriscono che il contenuto, databile a circa 2.300 anni fa, fosse a base di pesce, probabilmente utilizzato come i moderni "dadi" per insaporire i piatti.

All'interno dell'anfora, infatti, sono state rinvenute piccole lische, tracce di olive e scaglie di semi di melagrana.

Gli scavi, condotti dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi in collaborazione con il CNR-ISPC di Catania, consentono di approfondire la conoscenza delle pratiche culinarie dell’antichità.
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Gli esperti hanno sottolineato che il contenuto dell’anfora rappresenta un prezioso esempio di come le risorse naturali siciliane venissero utilizzate e conservate.

Secondo gli studiosi, questi residui potrebbero essere collegati alla produzione di alcuni condimenti, come il garum e il liquamen.

In entrambi i casi si trattava di salse a base di pesce fermentato in grandi vasche e lasciato sotto il sole.

Il garum era di maggiore qualità, grazie al processo di filtrazione, mentre il liquamen aveva una consistenza più densa.

Al termine delle analisi, l’anfora e il suo contenuto saranno spostati in un museo, dove i visitatori potranno ammirare questo straordinario frammento di storia.

Il recente ritrovamento rappresenta, quindi, un ulteriore passo avanti nella comprensione della vita quotidiana dell'antica civiltà siciliana, aggiungendo nuovi dettagli a un quadro storico già affascinante.
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