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In Sicilia c'è lo "Stretto Cinquemani": vicolo di streghe, malfattori (e uomini illustri)

Questo suggestivo e misterioso percorso è caratterizzato da una serie di archi in pietra sovrastati da abitazioni in stile medioevale costruite su più livelli

Erika Diliberto
Giornalista
  • 18 aprile 2024

Mussomeli, sita nel libero consorzio di Caltanissetta, è una cittadina siciliana ricca di storia di cultura e tradizioni diverse. Oltre al suo spettacolare e rinomato castello, uno dei luoghi più affascinanti ma anche meno conosciuti del paese è senza ombra di dubbio lo “Stretto Cinquemani”.

Quest’ultimo, conosciuto anche come "Vico Cinquemani", si trova tra la via Paolo Emiliani Giudice e la via Nino Bixio ed è un antico vicolo pedonale che risale a molti anni orsono e che collega la parte alta della cittadina al borgo antico.

Questo suggestivo e misterioso percorso, è caratterizzato da una serie di archi in pietra, sovrastati da abitazioni in stile medioevale costruite su più livelli e che si sviluppano in maniera sinuosa ed armoniosa lungo tutto il percorso.

Il vicolo e la piazzetta Cinquemani portano il nome di un uomo illustre, il sacerdote canonico Giovanni Cinquemani nato il12 febbraio 1841 e morto il 3 novembre 1902. Secondo le fonti, quest’ultimo fu un uomo di grande ingegno e di vasta cultura.
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Apprezzato e largamente stimato dalla comunità locale fu anche uno dei migliori predicatori del tempo, lasciando diverse pubblicazioni di spessore.

Essendo in vita un uomo dalle grandi doti e dal versatile ingegno, Cinquemani inventò geniali congegni, come il contatore idraulico, talune carte metalliche idrogeografiche, e specialmente un orologio di nuova forma dalla massima semplicità da lui chiamato "demorologio". Alla sua morte lasciò tutti i suoi averi ad un ospizio di carità che trovava alloggio nei locali annessi alla Chiesa di Santa Maria, nell’omonimo quartiere.

Lo stimato sacerdote ed inventore, secondo alcune testimonianze scritte, dedicò molto del suo tempo ad abbellire la Chiesa di Sant’Antonio e a commissionare il famoso quadro di sant’Eligio, protettore degli orafi e dei cavalli, nel 1860.

La consegna da parte dell’artista palermitano Giuseppe Di Giovanni, che realizzò l’opera, avvenne solo nel 1863, quasi quattro anni più tardi. Una vita dunque che ha lasciato il segno la sua e per tale motivo a lui è dedicato il Vicolo Cinquemani.

Ciò nonostante, gli eventi che hanno caratterizzato nel tempo il sito, sembrano avere intrapreso tutt’altre strade. Secondo i racconti dei più anziani, “Vico Cinquemani”, di cui comunque non si hanno notizie certe, ha avuto una frequentazione tutt’altro che illustre.

Omicidi, donne di malaffare, ladri e chi più ne ha più ne metta sembrano aver lasciato un segno indelebile nella stretta stradina di Mussomeli dove le mamme di un tempo raccontavano ai propri figli di non recarsi sul posto perché li vi abitavano le streghe. Oggi il vicolo come anche la piazzetta sono quasi del tutto abbandonate.

Lo spopolamento dei quartieri storici a favore di altri più facilmente raggiungili con le autovetture ha dato il colpo di grazia a quel che era il paese d’un tempo.

Le case sono abbandonate e pericolanti e nonostante la lodevole iniziativa del Comune che le mette a disposizione del compratore al prezzo irrisorio di un euro ciascuna, il tempo ed il degrado hanno attualmente ancora la meglio su quello che è il vecchio tessuto urbano della cittadina.

Negli ultimi anni, e grazie al lavoro instancabile dei volontari della Proloco unitamente a quello dell’Amministrazione Comunale, molti degli antichi e vetusti quartieri di Mussomeli stanno timidamente riemergendo dall’oblio.

L’evento estivo, riproposto annualmente "Passia…mangiannu", ad esempio, dà l’opportunità agli abitanti ed anche ai visitatori esterni di riscoprire e rivalutare delle zone che diversamente non desterebbero l’interesse comune.

"Una via misteriosa e celata dall’arcano – come è stato raccontato e scritto dagli organizzatori in una chiara didascalia – adombrata e sospetta, ritirata ed ambigua. Strada sconosciuta ai più, teatro di vicende cupe e sconvolgenti nonché set di paurose legende.

"Strittu Cinquemani", luogo peccaminoso di incontri furtivi e lascivi, intima alcova per rapidi e adulterini convegni carnali". La didascalia, così continuava: “Ma anche scenario di violenze, di omicidi tentati e riusciti, di ritrovamenti corpi privi di vita e dei quali mano umana ne aveva fatto scempio.

Oggi “Vico Cinquemani” è in parte stato rivalutato grazie alla pulizia della strada ed anche grazie all’affissione di curiosi cartelli, lungo tutto il tragitto, dove è possibile soffermarsi e leggere dei proverbi e di antichi detti paesani, rimasti ben visibili ai numerosi visitatori, dall’ultimo evento estivo, lungo il percorso.

Se siete alla ricerca di un’esperienza autentica e affascinante alla scoperta delle meraviglie nascoste della Sicilia, lo “Stretto Cinquemani” a Mussomeli è un luogo imperdibile, misterioso che vi regalerà emozioni indimenticabili e che vi permetterà di viaggiare indietro nel tempo, tra le antiche vie e i suggestivi scorci dell’antico borgo.

Restando in tema di antichi proverbi non possiamo non ricordare: "Fatti a nuomina e va’ curcati". Nel caso della nostra piccola strada non ci sono personaggi illustri che tengano, oramai la nomina è quella come recita l’antico detto e forse nulla può esser fatto per cambiare lo stato delle cose.
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