LIBRI
Il sogno della città ideale, dentro e fuori di noi: anche in Sicilia si riscopre Platone
Scoprire come si edifica: nella realtà ma anche come dimensione interiore dell'individuo. È questo il fine del libro del siciliano Giuseppe Muscato
Platone nell'affresco "La Scuola di Atene" (Musei Vaticani)
Scritta approssimativamente tra il 380 e il 370 a.C., La Repubblica è uno dei testi chiave del pensiero di Platone: nei suoi dieci libri affronta - nella forma del dialogo fra Socrate e vari interlocutori - temi fondativi come quello della giustizia, dell’educazione, della conoscenza, dell’arte, e non ultimo della politica: centrale, infatti, è la costruzione della città ideale, ovvero una città dove la giustizia sia realizzata ad ogni livello del vivere sociale.
Ciò si ottiene, secondo l’autore, attraverso un modello di coesistenza armonica tra le diverse classi sociali, dove ciascun cittadino contribuisce al bene comune - ancor prima che a quello personale - secondo le proprie specifiche capacità e attitudini. Ma non è soltanto questo.
«I tanti e diversi individui che animano una città, – commenta Muscato – sono simboli dei molteplici aspetti della nostra vita interiore: pensieri, sentimenti, emozioni, istinti che, se non sono guidati dall’intelligenza, tendono di frequente ad entrare in conflitto.
È l’intelligenza attiva che crea armonia fra le varie componenti dell’essere umano: un’armonia dove nessuna delle parti sia disconosciuta, ma al contrario trovi il proprio legittimo ruolo, in accordo alla propria natura. Da ciò scaturisce la salute fisica e psichica».
Questo parallelismo diventa subito evidente analizzando la struttura della città ideale. A difesa di essa sono i guerrieri: la loro forza, lasciata a sé, potrebbe portare alla violenza o al desiderio di supremazia personale; grazie all’educazione e alla disciplina, si fa invece risorsa per la protezione delle mura.
Artigiani, agricoltori, commercianti, a loro volta, sarebbero mossi esclusivamente dalla ricerca di ricchezza e soddisfazione personale se non fossero educati a loro volta a comprendere il proprio ruolo nella società, che è quello di usare i propri specifici talenti per fornire beni e servizi alla collettività. Al vertice vi sono infine i governanti: sono coloro che, senza ego poiché risvegliati al Bene, guidano la città con saggezza e mano sicura.
«Ciascuna di queste figure – continua Muscato - esprime, nel microcosmo individuale, un particolare aspetto della persona, e la chiave per la loro trasformazione è sempre la stessa: il superamento della propria spinta egoica, tesa alla ricerca del benessere e del vantaggio personali, nella ricerca di verità più profonde e stabili di quelle che ci suggerisce il continuo mutare della nostra interiorità.
Platone le chiama idee: eterne, immutabili, stabili, si colgono non con la semplice ragione, ma con la noesis, o intuizione, quando dentro di noi si fa silenzio e il rumore interiore tace.
Un percorso lungo ed arduo – Platone stesso lo descrive, proprio nella Repubblica, attraverso l’immortale mito della caverna – ma che, ieri come oggi, vale la pena di percorrere.» «Attivando una connessione interiore con il mondo delle idee, ogni aspetto della nostra vita, pur continuando ad esistere, trova la propria adeguata funzione in un più alto ordine complessivo.
Gli istinti – di autoaffermazione, di autoconservazione, di sesso, di ricerca – che albergano in noi e che, se non si è vigili, il più delle volte ci governano, possono diventare semplici esperienze della nostra vita individuale, da "gustare" pienamente senza esserne sopraffatti; le emozioni che ci attraversano, e che ci muovono confusamente all’inseguimento di mete sempre diverse, possono stabilizzarsi in sentimenti più profondi e duraturi; la ragione di cui siamo dotati, che troppo spesso tende ad accartocciarsi in un ingannevole "sofismo", può diventare illuminato strumento al servizio del bene comune».
«L’associazione Paideia di Palermo - conclude Muscato - svolge da oltre 30 anni un paziente lavoro di lettura e ricerca nell’ambito della filosofia realizzativa, sia occidentale che orientale.
Con “realizzativa” mi riferisco a quella philosophia perennis che, a partire da una comprensione più profonda di sé e della realtà che ci circonda, mira a mettere in pratica nella vita di ogni giorno le verità riconosciute. Platone, in tal senso, è uno dei nostri maestri.
Il mio testo nasce per facilitare l’accesso ad un dialogo – quello della Repubblica - profondo ma non sempre di immediata lettura, e al contempo per restituire adeguata evidenza al fine realizzativo della filosofia platonica, frequentemente trascurato anche dai più accreditati studiosi».
«A Platone si potrebbe dedicare una vita intera, tanto profondo e denso è il suo messaggio. La lettura dei suoi dialoghi è una meravigliosa avventura, che richiede tanta pazienza, ma che premia con scoperte improvvise e sorprendenti.
Ricordo che nei primi anni, quando ci approcciavamo alle prime letture, era tanta la confusione; poi, cercando di far sempre più silenzio e di ascoltare con cuore aperto, la “voce” del filosofo è finalmente entrata dentro di noi, ed è stata abbagliante per la sua chiarezza.
Ci siamo resi conto di quanto ogni parola, negli scritti di Platone, sia una pietra miliare posta con cura nella costruzione armonica della cattedrale del suo pensiero.
Forse sono stati - anche questi - momenti di noesis, di intuizione così come Platone la concepiva: è stato allora naturale per noi voler condividere, almeno in parte, sia ciò che avevamo appreso, quanto – speriamo - lo stupore e il senso di meraviglia che è ancora in noi».
Il libro "Il fondamento sacro della Politica", autoprodotto dall’Associazione Filosofica Paideia, è disponibile presso la libreria Nuova Ipsa (via dei Leoni 71, Palermo), online o in alternativa presso l’associazione stessa scrivendo all’e-mail associazionepaideia@outlook.it.
Non si richiedono diritti di autore ed il ricavato dalle vendite, in accordo al fine divulgativo, verrà investito esclusivamente nella ristampa del testo.
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