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Il restauro del gioiello barocco (tra i più belli) di Palermo: l'antica chiesa resta aperta

Tutti i dettagli del progetto di recupero di uno dei massimi esempi del ricco passato palermitano con la durata, l'inizio e la fine dei lavori sull'inestimabile monumento

Maria Oliveri
Storica, saggista e operatrice culturale
  • 20 gennaio 2025

La chiesa di santa Caterina d'Alessandria

Lunedì 13 gennaio 2025 è stata ufficialmente avviata la fase operativa del progetto di conservazione, restauro e valorizzazione della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, uno dei massimi esempi del barocco palermitano: uno scrigno prezioso di arte e bellezza, che è riuscito miracolosamente a sopravvivere intatto e arrivare fino ai nostri giorni, salvandosi dalle devastazioni dei bombardamenti borbonici del maggio del 1860 e dalle bombe dell’aviazione angloamericana nella primavera del 1943.

La data effettiva d’inizio dei lavori è prevista per lunedì 20 gennaio: si tratterà di un restauro lungo e delicato di tutta la pavimentazione marmorea della chiesa.

Il progetto, finanziato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con un investimento complessivo di 950.000 euro, mira a preservare e migliorare la fruizione di questo prezioso monumento, con oltre 700 anni di storia, edificio simbolo della spiritualità femminile domenicana a Palermo. L’intervento, dal valore contrattuale complessivo di 622.440,65 euro, è stato affidato all’impresa consorziata designata Kermes S.r.l. di Ragusa.
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Il progetto riguarda il consolidamento e restauro dell’apparato decorativo della chiesa, con particolare attenzione alla pavimentazione marmorea, al coro delle monache e agli stalli lignei delle religiose.

Saranno adottate tecniche di restauro avanzate e metodologie condivise con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo: l’alta sorveglianza è garantita dall’archietto Silvana Lo Giudice e da Mauro Sebastianelli della Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo.

I lavori dureranno circa un anno, la data prevista di conclusione e consegna dei lavori è il 13 gennaio 2026. In questo periodo la chiesa non verrà chiusa ai visitatori e ai fedeli; i lavori saranno organizzati per fasi e settori, garantendo la fruizione parziale del sito e adottando schermature protettive per tutelare le opere non interessate, si procederà via via a interdire solo alcune aree.

Si è pensato di cominciare a lavorare dalla zona del presbiterio, in modo tale da consentire per le festività Pasquali di poter allestire come ogni anno, in occasione del Giovedì Santo, il famoso altare della Reposizione: un vero tripudio di bellezza, orgoglio e vanto delle suore del Santa Caterina. E’ previsto il consolidamento della pavimentazione a marmi mischi, dove le tarsie policrome calpestate in centinaia di anni hanno ormai dei vuoti, attraverso iniezioni di calce idraulica.

Sarà effettuata una pulizia profonda per eliminare i depositi accumulatisi nel tempo. Si farà una riadesione delle tarsie danneggiate o si valuterà la loro sostituzione, nei casi più gravi, utilizzando materiali compatibili.

Nel coro delle monache si procederà con la stabilizzazione delle lastre distaccate, la pulizia e il consolidamento dei marmi; mentre sugli stalli lignei verrà effettuato un trattamento antitarlo, si lavorerà sulle parti deteriorate ma soprattutto si procederà al recupero della splendida policromia originale, restituendo bellezza a una vera e propria opera d’arte, logorata dal passare del tempo. Il restauro della pavimentazione è solo uno dei tasselli di un puzzle più vasto e articolato: il progetto di valorizzazione dell’ex complesso monastico che dal 2017 è stato trasformato in istituzione museale. Anche la solenne e maestosa facciata su piazza pretoria da qualche tempo è coperta dai ponteggi.

I lavori hanno preso il via lo scorso settembre 2024 alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: la chiesa e il monastero di Santa Caterina d’Alessandria, infatti come quasi tutti i luoghi di culto della penisola, a seguito delle leggi eversive del Luglio 1866 e della conseguente soppressione delle corporazioni religiose all’indomani dell’unità d’Italia, sono di proprietà dello Stato e oggi fanno parte del FEC (fondo edifici di culto).

«Il costo dei lavori del restauro della facciata della chiesa rivolto su piazza Pretoria, dei "letterini" (definiti così nei documenti di archivio del monastero, ossia dei matronei dove le monache, da dietro le grate, partecipavano alle funzioni religiose); la manutenzione delle coperture e la realizzazione dei servizi igienici, è stato finanziato nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), e ammonta complessivamente a 3,19 milioni di euro.

I restauri si concluderanno entro dicembre 2025. A eseguirli sarà il raggruppamento temporaneo di professionisti, capogruppo campano T.L.A. Associati, e imprese Edilzeta di Modica (Rg) e AR Arte e Restauro di Rubano (Pd), sempre sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza dei Beni culturali di Palermo, che ha curato tutti gli aspetti tecnici e amministrativi, in virtù di un protocollo d'intesa esistente tra Regione e Ministero dell'Interno.

Inoltre si stanno concludendo in questi giorni i lavori dedicati all’abbattimento delle barriere architettoniche attraverso la realizzazione di un ascensore e di uno scivolo di accesso alla chiesa: verrà dunque riaperto a breve l’ingresso su Piazza Bellini.

L’ascensore consentirà di accedere alla chiesa, al chiostro del monastero e a tutti gli ambienti che vi si sviluppano intorno (sacrestia, refettorio, stanza dei presepi -ex falegnameria). Il progetto di restauro prevede, infine, la ristrutturazione di parte delle terrazze a copertura delle corsie del chiostro (con la realizzazione di una nuova impermeabilizzazione, la posa del nuovo rivestimento in marmo e il risanamento delle ringhiere a petto d'oca).

Alla fine dei lavori, nell’ambito del progetto di conservazione e restauro della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, è prevista la pubblicazione di un volume tecnico-scientifico con finalità divulgative che raccoglierà i risultati delle analisi diagnostiche e il percorso metodologico adottato per l’intervento.

La Chiesa e il monastero di Santa Caterina d’Alessandria custodiscono un inestimabile patrimonio artistico e architettonico: il percorso di visita e la musealizzazione cercano di restituire la ricchezza dei valori artistici e culturali racchiusi all’interno del complesso religioso; gli interventi di restauro e valorizzazione contribuiranno a far tornare a splendere questo luogo come simbolo di bellezza architettonica e contemplazione religiosa, spazio di fede e memoria.

Si tratta di un’eredità importante, che rafforza l’identità culturale della città, valorizzando il suo ricco passato.
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