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Il quadrilatero "misterioso" di Palermo: ci passi sempre ma non sai quanto è prezioso

Si trova in pieno centro. È un luogo di grande importanza storica ma che, circondato da edifici abbandonati e dimenticati, non è valorizzato come dovrebbe

Toni Gagliano
Consulente finanziario, scrittore e fotografo
  • 13 gennaio 2024

Esiste nel centro di Palermo un quadrilatero misterioso formato da quattro vie ben definite: via Dante, via Principe di Villafranca, via Paolo Paternostro e via Nicolò Garzilli.

Perché misterioso? In questo caso i misteri non hanno nulla a che fare con storie fantastiche o con leggende del passato, ma hanno a che fare con questioni urbanistiche storiche e politiche.

Migliaia di palermitani passano giorno e notte da questo luogo non alzando nemmeno lo sguardo verso quelle strutture ormai ridotte, per lo più, a ruderi veri e propri. In questa area a metà del XIX Secolo venne progettato e costruito, dal noto architetto Carlo Giachery (lo stesso che progettò e costruì i Quattro Pizzi alla Tonnara Florio, per intenderci), un edificio ordinatogli dal Regio Ospizio di Beneficenza fondato dal Principe di Palagonia e Conte Ventimiglia.

Questo istituto caritatevole avrebbe ospitato i trovatelli della città. Non ho molte notizie in merito a questa pia attività, sembrerebbe che a seguito di spostamento della sede in altro sito cittadino, gli edifici vennero abbandonati e, addirittura, saccheggiati.
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C’è stato poi un lungo periodo durante il quale gli edifici furono adibiti a caserma (un mio caro amico, storico per passione, dice che vi era una specie di accademia tipo la Nunziatella di Napoli), Il complesso subì pure i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale di cui si vedono ancora i tragici effetti.

Nel periodo 1987-2004, in una parte agibile dei locali, vi fu tenuta la sede dell’Ars Nova, l’Associazione Siciliana per la Musica da Camera. Poi arrivò l’abbandono totale e a parte qualche magazzino commerciale su via Dante e su via Principe di Villafranca, per il resto gli edifici sono caduti in rovina e in alcuni punti del loro perimetro sono stati affissi dei cartelli sui quali c’è indicato il pericolo di crolli.

In una foto, sbirciando da una buca delle lettere del portone di Via Dante, si intravedono i tubi di un ponteggio che servono ad evitare crolli interni della struttura.

Tutta l’area è ancora di proprietà dell’IPAB (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza) “Opera Pia Principe di Palagonia e Conte di Ventimiglia” e potrebbe essere persino inalienabile in virtù del vecchio diritto feudale dalla "manomorta".

Questa opera pia, attualmente con sede in via Giuseppe Maggiore Amari, alle spalle del Real Albergo dei Poveri o delle Povere, recentemente è salita agli onori delle cronache per i dissesti finanziari che l’hanno portata al commissariamento da parte della Regione.

Negli anni ’50 la Regione Siciliana aveva presentato un progetto per realizzare un palazzo per ospitare tutti gli impiegati regionali concentrandoli in un unico edificio.

Ma il progetto risultò irrealizzabile dato che sarebbero stati necessari più di 30 piani (!) e che non contemplava la contestuale realizzazione di parcheggi sotterranei… .

Vi immaginate dove avrebbero dovuto parcheggiare migliaia di dipendenti?

Ma, al di là di facili battute di scherno, ci auspichiamo vivamente che le amministrazioni locali possano presto rendere questo spazio fruibile ai cittadini di Palermo, così come recentemente è avvenuto per altre aree un tempo abbandonate al degrado e all’oblio… .
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