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Il parco (ri)apre a Palermo: villa Costa, il roseto e ciò che resta della Conca d'Oro

È dedicata al magistrato assassinato Gaetano Costa e si trova in via Lazio: il giardino è aperto a tutti ed collegato con il roseto dedicato invece alla cantautrice Rosa Balisteri

Balarm
La redazione
  • 14 dicembre 2018

L'ingresso di Villa Costa su viale Lazio a Palermo

Da venerdì 14 dicembre i cittadini di Palermo possono tornare a passeggiare tra i viali di villa Costa, un polmone verde che si incastra tra via Lazio, via Empedocle Restivo e via Brigata Verona e che è collegato con il roseto intotlato alla cantautrice Rosa Balisteri (se non sai chi è leggi qui).

Ci sono stati nel corso dell'anno dei lavori di forte riqualificazione dopo che la villa era stata abbandonata nel degrado e le sue piante erano state lasciate a crescere selvatiche.

Dalla fine di settembre infatti il Comune e l'azienda Reset hanno proceduto alla pulizia e alla potatura di alberi, aiuole e anche al recupero dei viali che erano in dissesto grazie ai fondi recuperati dal Patto per il sud.

La villa Costa era rimasta chiusa per alcuni mesi dopo l’addio dei gestori del ristorante, pub e a volte anche discoteca Costes (o Costè): ora chiuso definitivamente la scorsa estate.

Lo spazio al chiuso che si trova all'interno di villa Costa era affidato dal 2009 a Marcello Barbaro che però lamentava l'assenza di manutenzione da parte del Comune e che ha lasciato la struttura prima della scadenza del contratto. Il Comune dal canto suo ha affermato di non voler più affidare a un privato la casina.
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Vedremo cosa succderà, intanto il giardino di viale Lazio, intitolato al giudice assassinato dalla mafia nel 1980 Gaetano Costa, apre i suoi cancelli.

Sicuramente i palermitani, soprattutto quelli che abitano in zona, possono godere di uno spazio verde anche se di certo non è quel "Verde Terrasi" che poteva rappresentare per Palermo una delle ultime aree-giardino coltivato a mandarini e limoni, nespoli, noci e gelsi.

Nel 1965 la famiglia Terrasi ottiene dal Comune la concessione edilizia con la promessa di lasciare un rettangolo di verde tra le vie che si apprestava a cementare.

Trasformato in giardino, il parco ha visto intervenire ambientalisti e storici che protestando chiedevano di salvare quell'ultimo lembo di Conca d'Oro: ci riuscirono e pochi alberi da frutto sono ancora lì. Accanto c'è invece il trionfo del cemento: un roseto (fatto per lo più di mattoni) intitolato alla Balisteri.
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