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Il papà di tutti quelli di "Comunicazione": il mitico Squillaci saluta Unipa e va in pensione

Per chi ha frequentato Scienze della Comunicazione, Squillaci era la soluzione ad ogni problema, è stato il punto di riferimento di intere generazioni di universitari

Balarm
La redazione
  • 7 luglio 2022

Salvatore Squillaci

"Persona meravigliosa. Grande professionista e lavoratore. Un pilastro e punto di riferimento, sempre socievole e gentile con tutti. Un risolutore di problemi che ricordava i nomi di tutti i suoi figli acquisiti. Lo chiamavamo Santo Squillaci".

È una pioggia di commenti pieni di affetto e di ringraziamenti quelli che si leggono su Facebook a margine di una notizia che, per coloro che sono passati anche solo per un istante dai corridoi della segreteria di Scienze della Comunicazione dell'Università di Palermo, è davvero un colpo al cuore che sblocca al tempo stesso ricordi meravigliosi.

Salvatore Squillaci, il "papà" di tutti quelli che hanno frequentato questa facoltà, saluta Unipa e va in (meritata) pensione.

Non c'era questione a cui non trovasse una soluzione. E lo faceva sempre con un grande sorriso stampato in faccia. Per qualsiasi interrogativo aveva sempre una risposta. Di qualsiasi cosa si trattasse. Tutto il personale Unipa dovrebbe prendere esempio da un lavoratore come lo è stato lui.
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Affidiamo il nostro saluto alle parole che il professore e ricercatore di Sociologia, Alberto Trobia, dedica al mitico Squillaci sulla sua pagina Facebook in occasione della festa di pensionamento che si è svolta proprio in questi giorni.

«Sin da quando ho messo piede nel corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell'Università di Palermo (1997 o giù di lì), ho avuto un amico. Ci siamo incontrati, per la prima volta, in piazza Florio, dove abbiamo lavorato assieme per un po'. Il primo luglio questo amico è andato in pensione.

Nel frattempo, sono dunque passati 25 anni.

Anni di collaborazione, vicinanza, amicizia, segnati da tante sfide e passaggi cruciali, alcuni gioiosi e altri tristi, della vita di ciascuno di noi. Anni in cui non c'è mai stato un diverbio o una parola fuori posto. Anni in cui ci siamo confidati e sostenuti a vicenda, e abbiamo imparato tante cose.

Il nostro motto era: se c'è un problema, c'è anche una soluzione. E uno di noi la trovava sempre.

Salvo Squillaci va in pensione e, oltre ai lacrimoni che ho versato durante la sua festa di pensionamento, mi/ci lascia un esempio e una lezione unica di empatia e umanità, di correttezza, di lucidità sui valori, di etica del lavoro.

È stato e sarà un punto di riferimento. Il "meglio che ci sia", alla fine, era proprio lui. Un abbraccio a Salvo e un rimbocchiamoci le maniche a noi! Ti voglio bene!».
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