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Il nome lo conosci, lo bevi, ma non sai le sue origini: la storia del Cerasuolo di Vittoria

La zona orientale dell’Isola ha una lunga e antica storia di coltivazioni. Tra queste quella più famosa è la produzione di questo vino pregiato e antichissimo

Federica Puglisi
Giornalista
  • 25 marzo 2025

U vinu è bonu pi ccu su sapi biviri, è nimicu ca agisci a tradimentu, na botta a la utti e na botta a lu timpagnu, carni fa carni, pani fa panza, vinu fa danza”.

Il dialetto siciliano è ricco di proverbi dedicati al vino, la bevanda amata dagli dei, trasmessa e prodotta da generazioni. Perché un buon bicchiere fa bene, se poi bevuto in compagnia è pure meglio.

E la Sicilia è ricca di coltivazioni di vino, che dalla parte orientale a quella occidentale vengono prodotti da secoli ed esportati in tutto il mondo. La zona orientale dell’Isola, in particolare, ha una lunga e antica storia di coltivazioni.

Tra queste quella più famosa è la produzione del Cerasuolo di Vittoria. Ci sono, infatti, reperti archeologici rinvenuti in alcune zone del Ragusano che sarebbero una testimonianza concreta dell’antica vocazione del territorio alla produzione di vino.

Al Museo archeologico di Siracusa, infatti, si trova una piccola lamina di piombo arrotolata, la Plaga Mesopotamium. Un documento che, scoperto nei pressi dell’antico insediamento di Kamarina, fa riferimento alla compravendita da parte di una donna di un vigneto di circa un ettaro.

Il documento è del III secolo a.C. ed è una delle più antiche testimonianze della coltura della vite nel Ragusano. E della vocazione vitinicola della provincia Iblea sono testimonianza i numerosissimi vigneti che si trovano nell’area di Vittoria, che ha una attività vinicola sin dall’800, quando dalle coste dello scalo di Scoglitti partivano i velieri pieni di botti, che venivano esportati nei mercati italiani ed esteri.

Anche il museo di Kamarina conserva numerose anfore usate per il vino, ritrovate nel mare della zona. La parte costiera di questa provincia, dunque, è ricca di palmenti, fondaci per le soste, fornaci per la costruzione di anfore da vino.

E poi veniva esportato il “Mesopotamium”, vino prodotto tra i fiumi Ippari e Dirillo.

Le tracce di questo vino sono visibili nella monetazione di Kamarina, ma anche nelle anfore scoperte tra gli scavi di Pompei e Cartagine. Si racconta che persino la fondatrice della città di Vittoria, nel Seicento, Vittoria Colonna Henriquez, vedova del conte di Modica, voleva incentivare la produzione del vino, tanto da concedere privilegi a coloro che avessero piantato vigneti. Pare che avesse regalato ai primi 75 coloni, un ettaro di terreno a condizione che ne coltivassero un altro a vigneto.

E così in pochi anni si incentivarono le colture su tutto il territorio. Nell’Ottocento, poi, si ebbe un incremento nella produzione. Molti ettari di terreno, coltivati a grano furono riconvertiti in vigna.

Un processo di crescita, che come testimoniano alcuni documenti, portò in pochi anni all’esportazione dei vini di Vittoria che toccò i 300.000 ettolitri.

Ma la produzione non fu sempre redditizia. Un periodo di crisi, durato a lungo, avvenne a fine Ottocento a causa dell’epidemia della Fillossera, che portò alla distruzione di gran parte dei vigneti della Sicilia.

Poi la ripresa fino ai giorni nostri con l’impianto di nuovi vigneti, la nascita di nuove aziende, la professionalità degli operatori che hanno contribuito ad accrescere il livello qualitativo.

Il Cerasuolo è così diventato uno dei vini più prodotti ed esportati, ha ricevuto i riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale, ha ricevuto la denominazione e un disciplinare che ne indica le caratteristiche di produzione per la tutela di questo vino di qualità.

I vini "Cerasuolo di Vittoria" sono stati infatti riconosciuti “DOCG” con decreto ministeriale del 13 settembre 2005, già DOC nel 1973. A livello organolettico i vini Cerasuolo di Vittoria hanno delle precise caratteristiche un colore tipico, che va dal rosso ciliegia al rosso violaceo.

Il profumo dal floreale al fruttato, un sapore secco, pieno, morbido ed armonico.

Dunque quando gusterete il Cerasuolo saprete che è un vino pregiato, di qualità, ma soprattutto antichissimo.
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