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Il "fiore di pietra" nascosto tra Palermo e Agrigento: il Castello di Federico II a Giuliana
È (stranamente) a forma di trapezio e le sale in pietra ci riportano alla Sicilia del Duecento: un "fiore di pietra" da scoprire che ha una terrazza con vista a volo di uccello
Il castello di Federico II a Giuliana (tra Palermo e Agrigento)
Con due bambini piccoli, 1 e 3 anni, non è facile andare in giro, ma io penso che i miei figli debbano abituarsi al bello e alla sicilianità sin da piccoli. Difficile, specialmente se decidi di avventurarti per le strade siciliane, ancor meglio per quelle dell’interland siciliano.
Viaggiando da Palermo a Sciacca via Corleone ci si ritrova immersi in un incantevole paesaggio tra i monti Sicani e le strade senza manutenzione. Su vecchio percorso si possono ammirare paesaggi, arte, culture e colture, per poi soffermarsi ad assaporare i prodotti e sentire i profumi dell’arte culinaria tradizionale, dell’entroterra siciliano sconosciuto a tanti, troppi, visitatori.
Marineo, Ficuzza, Corleone, Campofiorito, Bisacquino, Chiusa Sclafani, e poco dopo, alzando lo sguardo verso il cielo, il Castello di Federico II vi stupirà: un germoglio, come un fiore di pietra, come lo ha definito il professore Marchese, storico del luogo. Ecco: siete a Giuliana.
Ancora gli storici e gli archeologi dibattono se a costruirlo sia stato Federico II, lo stupor Mundi, o Federico III di Aragona. Ma sostanzialmente poco importa, dato che comunque il castello è una solida costruzione duecentesca, che ci proietta indietro in una dimensione fuori dal tempo.
Un sogno di mura ad occhi aperti. Probabilmente il nucleo originario venne impiantato dagli Svevi e poi ingrandito e rifinito in periodo aragonese. Il Castello domina, a quasi 800 metri, il piccolo paesino: in qualche modo lo avvolge e lo custodisce.
La forma di questo manufatto è inusuale per i castelli di Sicilia (guarda gli altri castelli e, ancora altri castelli): la fortezza presenta una forma trapezoidale, costituita di due corpi di fabbrica rettangolari che si uniscono in un angolo rafforzato dal torrione alto una ventina di metri. Qualcuno dice che ricorda vagamente un nido di aquila.
L’interno, suddiviso in diverse sale, ci riporta alla Sicilia feudale, calda e ricca allo stesso tempo, lontana da quell’Europa che ci chiedono di amare oggi a forza, ma al centro di quel mare che unisce due mondi e due continenti diversi. Ci riporta alla Sicilia di Federico II e del primo laboratorio della lingua italiana, la scuola poetica siciliana.
A collana, quasi protezione di questo castello, alla metà del Seicento gli olivetani costruirono una struttura semicircolare, tutta in pietra ovviamente, che oggi è rovinosamente abbandonata, ma che fino a non molto tempo fa ospitò i caritatevoli seguaci del beato Giacomo Cusmano.
Danneggiato dal terremoto del 1968, il castello fu lentamente recuperato con lavori iniziati negli anni Novanta e che finirono nel 2006. Oltre alla bellezza del castello, ciò che impressiona e lascia senza fiato è la vista di cui si può godere dalla sua terrazza.
La valle sotto, dalla parte sud del castello, si domina perfettamente dall’alto e per molti kilometri, con una vera e propria vista a volo di uccello. Mentre guardando a nord, verso Palermo, si vede fino a monte Jato. E tutto questo perché il castello di Giuliana si trova al centro del sistema di fortificazioni e di castelli interni che permetteva di difendere e fare comunicare le strutture fortificate, a vista, da Palermo ad Agrigento.
Ma nonostante tutto, il numero di visitatori che ogni anno lo degnano di una visita è assolutamente risibile. Qualche migliaio potreste pensare voi, e magari pensate che nel Regno Unito, e non solo, castelli ricostruiti quasi totalmente sono diventati meta di centinaia di migliaia di visitatori.
E invece il registro dell’anno scorso si ferma impietosamente a meno di 600 visitatori, con un incasso di 1.800 euro (biglietti a 3 euro)!!
Perché a Giuliana non ci sono alberghi, ma soprattutto perché la Regione non ha mai pensato di promuovere le vie dei Castelli in Sicilia.
L’isola è piena di castelli meravigliosi, con un fascino incredibile, ma molti sono sconosciuti quando non diruti e abbandonati. Itinerari turistici che dovrebbero essere pensati con l’aiuto dei cittadini, immaginate l’albergo diffuso che permetterebbe di condividere tra tutti i cittadini l’idea di un turismo culturale.
Ma soprattutto va fatto con gli operatori del settore, promuovendo nel mondo dei tour operator il prodotto. Alla stessa stregua della via Francigena, o del Camino di Santiago.
Eppure i cittadini di Giuliana amano il loro Castello. Abbiamo trovato come responsabile della custodia un gentile signore, innamorato di questa struttura, che con la nuova amministrazione comunale sta cercando di rilanciarlo. Inserendolo anche nella rete dei borghi autentici di Sicllia.
E allora, nell’attesa che qualcuno, che gestisce il nostro turismo, si ricordi di Giuliana e di tutti i castelli di Sicilia, non abbiate il minimo dubbio.
Andate a visitare il Castello, andate a godere del suo panorama mozzafiato, per poi visitare anche i paesi vicini: qui ritroverete un pezzo di Sicilia che non vi aspettate. Forse ritroverete anche parte di voi stessi e delle vostre radici.
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