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Il basket palermitano è in lutto per Elisa: "Tutto il palazzetto è in piedi ad applaudirti"

Cestista, istruttrice di mini basket e allenatrice palermitana, Elisa Trevisano rimane una guerriera, nonostante abbia perso la sua ultima battaglia a soli 34 anni

Federica Cortegiani
Giornalista pubblicista
  • 24 febbraio 2021

Elisa Trevisano

«Una guerriera». Se dovessimo scegliere una sola parola per descriverla, questo sarebbe certamente il termine che mette d'accordo tutti quando si parla di Elisa Trevisano.

Cestista, istruttrice di mini basket e allenatrice palermitana Elisa rimane una guerriera, nonostante abbia perso la sua ultima battaglia. Sì, perchè oggi il mondo del basket palermitano si è svegliato con una grande perdita.

Elisa se n'è andata a soli 34 anni, nel pomeriggio di martedì 23 febbraio, circondata dagli affetti di sempre, con il marito Marco (anche lui giocatore di basket) e il piccolo Daniele di appena 10 mesi accanto.

Stimata e amata da tutti, da coloro che gli erano più vicini, da chi invece l'ha conosciuta appena e anche da chi, come me, ha trascorso con lei tante serate e arrostite insieme alla comitiva degli amici di una vita.

Chiunque abbia incrociato il suo percorso di vita, personale e professionale, non può che definirla una vera guerriera, un vulcano di energia che prendeva a morsi la vita con i suoi occhioni azzurri sempre sorridenti.
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«Un dolore profondo ci attanaglia – scrive la Green Basket Palermo -. Il basket palermitano perde uno dei sui figli migliori, figlia d’arte, Elisa Trevisano lascia una impronta indelebile sia come giocatrice ma soprattutto come educatrice, non a caso abbiamo scelto questa foto in mezzo ai suoi amati bambini».

La homepage di Facebook è un loop di ricordi e di testimonianze che, da una parte, lasciano l'amaro in bocca per una giovane vita spezzata, e dall'altro lato, fanno percepire tutto l'amore che ha lasciato intorno a sè, anche mentre combatteva contro un male più grande di lei.

Ricordi su ricordi che si moltiplicano sui social, raccontando un pezzo di una giovane donna, giocatrice, amante della natura e neo mamma, che adesso Palermo piange.

La sua seconda casa era il campo da basket, tra il PalaMangano, la scuola di minibasket "Arena Basket" e il campus estivo di basket del Tc2.

Il basket, e in generale il mondo dello sport, infatti erano parte integrante del Dna di Elisa. Il padre, Giovanni detto Gianni fu una delle stelle del basket palermitano; la mamma, Pina Cattarinich (anche lei scomparsa giovanissima), era una promettente atleta del nuoto a cui ogni anno la Polisportiva Nadir di Palermo dedica un trofeo.

Elisa era nel pieno della sua carriera professionale. Dopo aver vestito la maglia del Verga - la principale squadra di pallacanestro femminile della città - ha vestito la maglia dell'Otium Palermo.

Quando la vita l'ha messa davanti a una scelta, ha deciso di non abbandonare il basket e ha alimentato un'altra sua grande passione: quella per i bambini. È diventata infatti l'insegnante e allenatrice di tanti piccoli cestisti e manicestisti del capoluogo siciliano.

«Nello sport e nella vita ci hanno sempre insegnato che non si molla, che bisogna lottare con tutte le forze - è il post che il marito Marco le dedica su Facebook -. Tu questo l'hai sempre fatto! Hai sempre lottato per ottenere ciò che volevi e ci sei sempre riuscita.

Lo sport ci ha anche insegnato che quando perdi, puoi perdere in svariate maniere. Puoi prendere un’imbarcata di 30 punti e tornare a casa distrutto e a testa bassa o puoi lottare senza mai arrenderti, anche se l’avversario è il più forte che tu abbia mai incontrato. A quel punto avrai perso, ma sarai fiero di te stesso e tornerai a casa a testa alta.

Oggi ti dico che sono fiero e onorato di esserti stato accanto. Sei stata sconfitta ma non hai mai mollato fino all’ultimo respiro, senza mai lamentarti. Basta leggere tutti i messaggi che ti hanno dedicato per capire che tutto il palazzetto è in piedi ad applaudirti! Ti amo amore mio. Ora è il momento di riposare. Vorrei farti vedere quante persone ti vogliono bene, hai davvero lasciato qualcosa di indelebile in questo mondo. Io e Scricciolo ti porteremo sempre nel nostro cuore. Ciao Bionda».
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