AMBIENTE
Il 21 dicembre e quell'attimo in cui il Sole "si ferma": 5 cose da sapere sul solstizio d'inverno
Vi spieghiamo cos'è il solstizio d'inverno, l'origine del suo nome e cosa cambia a partire da questo attimo che ha sempre rappresentato, nella Storia, un momento magico
Il solstizio d'inverno, che in questo 2020 cade il 21 dicembre, è il giorno dell'anno in cui la durata delle ore diurne è minima e si ha quindi il minimo di luce solare. Al contrario quindi la durata delle ore notturne raggiunge il suo massimo. Questo è dovuto all'inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano di rivoluzione della Terra (che come sappiamo è di circa 23,5°).
L’inclinazione della Terra rispetto al Sole fa sì che i raggi arrivino all'emisfero nord con il massimo dell’inclinazione, indeboliti e per un minor tempo. Il Sole raggiungerà il punto di minima altezza rispetto all’equatore segnando l’inizio della stagione fredda. A partire dal giorno del solstizio d'inverno le giornate torneranno ad allungarsi, fino all'equinozio di primavera (il 20 marzo 2021). Per questo ha sempre rappresentato, nella Storia, la vittoria della luce sulle tenebre, un momento magico, celebrato in tutto il mondo con monumenti, riti, feste.
Nella tradizione germanica e celtica il solstizio d’inverno coincideva con la festa di Yule: venivano accesi fuochi, si banchettava. Il vischio come simbolo del Natale sembrerebbe inoltre derivare da Yule. Ma anche in India, Cina e Giappone, come in Iran, nel mese di dicembre si celebrano tutt’ora feste legate al solstizio d’inverno.
E poi c’è Stonehenge, il monumento preistorico nel Wiltshire, in Inghilterra, dove ogni anno il giorno del solstizio si radunano migliaia di persone".
In realtà il solstizio è un istante, che varia ogni anno e che in questo 2020 si verificherà alle 10.02 (ora UTC) del 21 dicembre.
Cosa succede esattamente? Ve lo spieghiamo: nel momento del solstizio d’inverno, il Sole, "nel suo moto apparente lungo l’eclittica (cioè il percorso che apparentemente, visto dalla Terra, sembra percorrere intorno al nostro pianeta), tocca il punto più basso rispetto all'orizzonte terrestre. Per chi osserva ogni anno il movimento apparente del Sole rispetto all'orizzonte, la giornata del solstizio è quella in cui l’arco descritto dal Sole è più basso".
Ma andiamo all'origine della parola "solstizio": viene dal latino solstitium, composto da 'sol' (Sole) e da un derivato di 'sistĕre' (fermarsi). Il solstizio è quindi, fin dall'antichità, il momento in cui il Sole “si ferma”. Nel suo moto apparente rispetto alla Terra, smette di "scendere" rispetto all'equatore celeste dando l’impressione di fermarsi.
A partire da questo momento il moto del Sole, (più correttamente si deve parlare di “moto apparente”, perché come sappiamo è la Terra a muoversi rispetto a questo astro), torna a cambiare, con relativo allungamento delle giornate.
Nei giorni intorno al solstizio avremo in Italia il minor numero di ore di luce. Andando a guardare le ore di luce solare, quindi fra alba e tramonto, a Palermo si registreranno 9 ore e 30 minuti, a Roma si registreranno 9 ore e 7 minuti, stessa cosa in tutte le altre città e località d’Italia: a Milano il minimo, sempre fra 19 e 23 dicembre, con 8 ore e 42 minuti, a Napoli con 9 ore e 14 minuti, a Torino con 8 ore e 45 minuti, ed Insomma, in tutte le località italiane i giorni con meno ore di luce sono quelli a cavallo del solstizio d’inverno.
Vi ricordiamo inoltre che quest'anno, il 21 dicembre accade anche che Giove e Saturno saranno vicini come non capitava da circa 400 anni, come vi abbiamo raccontato in questo articolo, e ci regalareanno lo spettacolo della Stella di Natale.
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