SANITÀ
I migliori ospedali italiani: tra le eccellenze ci sono anche sette siciliani, quali sono
Quali sono le strutture ospedaliere siciliane che hanno registrato le migliori performance assistenziali nel report annuale 2024 di Agenas
Come l'Umberto I di Siracusa e il San Giovanni di Dio di Agrigento considerati fra le 5 strutture migliori in Italia per interventi tempestivi alle fratture del femore o il Barone-Romeo di Patti e l'ospedale Civico di Palermo che spiccano per prestazioni nell'area cardiovascolare (infarti).
È quanto emerge dal Programma Nazionale Esiti dell'Agenas che ha realizzato il monitoraggio delle performance assistenziali di 1.363 ospedali italiani, pubblici e privati, focalizzando l’attenzione su alcuni ambiti cruciali per la salute dei cittadini. Nello specifico cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, nefrologia, gravidanza e parto, osteomuscolare.
Vengono presidiati aspetti importanti dell’assistenza ospedaliera, in particolare i volumi per struttura e per singolo operatore, la tempestività di accesso a procedure chirurgiche essenziali, l’appropriatezza clinico-organizzativa e gli esiti, in termini di mortalità e riammissioni in ospedale per complicanze.
Dopo lo shock della pandemia, che aveva ridotto al minimo l'attività ospedaliera, tornano a salire i ricoveri in Italia. Nel 2023 sono stati quasi 8 milioni, ovvero 312mila in più rispetto al 2022, tornando in linea con i valori del pre Covid. Dal punto di vista delle prestazioni, nella maggior parte degli ospedali "convivono aree di qualità alta o molto alta con aree di qualità bassa".
Area osteomuscolare
Paradigmatico è il caso delle fratture del femore operate entro le 48 ore, cosa che permette al paziente di recuperare l'autonomia, riducendo il rischio di complicanze, allettamento e infezioni. I pazienti operati per frattura del femore nel 2023 sono stati 95.808 (1.200 in più rispetto al 2022) e quelli operati tempestivamente passano dal 53% al 59%.
Quasi tutti gli ospedali però sono sotto la soglia del 60%, in particolare in Calabria, Liguria, Basilicata, Umbria. Molise e Sardegna. Ma nel Centro-Sud si trovano anche 4 tra le 5 delle strutture migliori (2 dei quali proprio in Sicilia): l'Ospedale Umberto I a Siracusa, il Monopoli (Bari), il Pertini di Roma e il San Giovanni di Dio di Agrigento, che si aggiungono all'Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
Vediamo nel dettaglio quali sono gli ospedali siciliani con le migliori performance registrate da Agenas e in quali aree.
Area cardiovascolare
Il report valuta le strutture in base alla tempestività con cui si interviene con angioplastica nei pazienti con infarto, ossia entro i 90 minuti dall'accesso in ospedale. Tra gli ospedali siciliani che, in questo campo, hanno registrato risultati migliori ci sono: gli ospedali Civico e Cervello di Palermo, il San Giovanni di Dio e il Giovanni Paolo II di Agrigento, il Barone-Romeo di Patti, il Sant'Antonio Abate di Trapani.
Area oncologica
Dal tumore al seno a quello del pancreas, il report regista come ancora molti pazienti vengono operati in strutture con bassi volumi di attività, cosa che secondo Agenas spesso non garantisce la migliore qualità delle cure. Nel 2023 ci sono sono stati 66.532 interventi per tumore della mammella (2.500 in più rispetto al 2022), 8 pazienti su dieci sono state operate in strutture con grandi numeri e aumentano a 168 le strutture che effettuano almeno 150 interventi l'anno. Ma "nonostante il quadro positivo" ci sono ancora 201 ospedali che eseguono 50 interventi l'anno o meno.
«Una grande frammentazione della casistica in strutture caratterizzate da volumi bassi», si legge nel Programma. In questo ambito non spiccano ospedali siciliani.
«Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti dal sistema sanitario siciliano - ha dichiarato il presidente della Regione Renato Schifani - Le evidenze del rapporto dell’Agenas testimoniano l'impegno e la determinazione con cui la nostra Regione ha lavorato per migliorare l'assistenza e per ridurre il divario storico con altre aree del Paese. Il balzo in avanti, sottolineato anche dal direttore generale Mantoan, è frutto di investimenti mirati e della dedizione del personale.
La Sicilia è impegnata a continuare su questa strada, consapevole che l'autonomia regionale è uno strumento prezioso per rispondere in modo efficace alle esigenze specifiche del nostro territorio. Tuttavia, come giustamente osservato da Agenas, questa prerogativa da sola non è sinonimo di efficienza. Per questo, ci impegniamo a far sì che essa sia sempre accompagnata da una gestione responsabile e orientata ai risultati. A tutto il personale medico, infermieristico e amministrativo va il nostro ringraziamento per il contributo fondamentale nel raggiungimento di questi traguardi. Continueremo a lavorare per rafforzare la sanità siciliana, assicurando ai nostri cittadini un sistema sempre più efficiente».
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