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I "Cammini della Via dei Frati": itinerari a passo lento alla scoperta di antichi percorsi

L’idea nasce dal desiderio di percorrere a piedi la Sicilia così come per secoli hanno fatto i Frati che dai conventi maggiori si spostavano fin nelle più remote campagne

Balarm
La redazione
  • 8 aprile 2019

Uno dei Cammini attraversa Caltanissetta

La via dei Frati è un Cammino che si snoda lungo strade provinciali, trazzere, sterrate e sentieri montani per circa 166 km da Caltanissetta a Cefalù, in 8 tappe consigliate.

L’idea nasce dal desiderio di percorrere a piedi l’entroterra siciliano, così come per secoli hanno fatto i Frati questuanti, che dai conventi maggiori, si spostavano fin nelle più remote campagne per raccogliere la questua da portare ai loro confratelli, con spirito di umiltà e dividendo quel poco che avevano con le persone più bisognose.

Fino a qualche anno fa, la memoria dei “Monaci di cerca” era viva nei paesi attraversati dalla Via dei Frati, e numerose sono le testimonianze del loro passaggio: dai conventi di Petralia, Gangi, Geraci Siculo, Blufi e Caltanissetta, agli ospizi utilizzati per il periodo estivo come quello presente a Resuttano.

Ma non solo. Tra i Frati ricordiamo insigni scultori, che con le loro opere hanno accresciuto talmente il sentimento religioso che molte di queste sono attualmente venerate e hanno creato un vero e proprio movimento di pellegrinaggio continuo nelle chiese e nei santuari dove si trovano, come il Crocifisso di Castel Belici, opera di Frate Innocenzo da Petralia, ed i crocifissi di Frate Umile a Petralia Soprana ed a Geraci Siculo.
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Il percorso si propone inoltre come ideale "Via Micaelica siciliana", in quanto ha la sua origine a Caltanissetta, luogo del Miracolo dell’Arcangelo, giunge sotto le falde del Monte Alto, in cui da qualche anno è stato collocato un quadro di San Michele di fronte all’abitato di Petralia Sottana, diventato da anni luogo di profonda religiosità e di pellegrinaggio a maggio ed a settembre.

Infine la Via si conclude a Cefalù, protetta dall’attuale Santuario di Gibilmanna, ed in epoca remota sede di una chiesetta eretta dai benedettini dedicata proprio a San Michele, sulla Cima di Pizzo S. Angelo, poco più in alto dell’attuale convento francescano.

Il Santuario di Gibilmanna è inoltre stato luogo dell’apparizione dell’Arcangelo Michele ai frati francescani che a lui pregavano per le loro necessità.

Le tappe: sono Caltanissetta – Marianopoli (24,600 km), Marianopoli – Castel Belici – Resuttano (23, 500 km), Resuttano – Madonna dell’Olio (Blufi) - Castellana Sicula – Polizzi Generosa (23,200 km), Polizzi Generosa – Madonna dell’Alto – Petralia Sottana (18,200 km), Petralia Sottana – Petralia Soprana – Gangi (14,800 km), Gangi – Geraci Siculo (13,700 km), Geraci Siculo – Castelbuono (21,600 km) e Castelbuono – Isnello – Gibilmanna – Cefalù (25,6 Km).

La Via dei Frati ha creato nel tempo una rete di contatti che ha attivato realtà locali e associazioni sensibili allo sviluppo del territorio e alla riscoperta del territorio, tramite un turismo “lento” ed all’accoglienza dei Viandanti.

In ogni tappa è infatti possibile trovare luoghi di accoglienza e ospitalità che ben conoscono lo spirito della Via dei Frati.

La Credenziale del Viandante, scaricabile dal sito internet della Via può essere usata come testimonianza del proprio cammino ed essere timbrata in ogni meta raggiunta.

Sempre sul sito internet è possibile anche ottenere le tracce GPS e stampare le mappe del percorso, da utilizzare in alternativa alla segnaletica della Via dei Frati, posta lungo tutto il cammino.

Il periodo di percorrenza consigliato è dalla primavera all’autunno inoltrato. Il consiglio è di organizzarsi in concomitanza delle feste patronali o dei periodi di pellegrinaggi dei singoli santuari e luoghi di culto, per apprezzare lo spirito della Via di conoscenza delle tradizioni di cui sono ricchi i luoghi attraversati dalla Via.

Sul sito web della Via dei Frati è possibile trovare informazioni utili su ospitalità ed altre informazioni utili.
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