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Hanno devastato la Sicilia nei secoli: le (tragiche) alluvioni della storia dell'Isola

È tra le regioni a maggior rischio idrogeologico. Dopo mesi di siccità parliamo di nubifragi, viste le recenti immagini provenienti dal versante Orientale dell'Isola

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 14 novembre 2024

Il torrente Barratina di Termini Imerese dopo l'alluvione del 1965

La Sicilia è una delle regioni che presentano il maggior rischio idrogeologico in Italia e per capirlo basta osservare una semplice carta geologica o la lista delle grandi alluvioni che hanno colpito l’isola, nel corso degli ultimi secoli di storia.

Mai come quest’anno, tuttavia, dopo mesi di siccità, è però opportuno parlare di alluvioni, viste le recenti immagini provenienti dalla regione di Valencia e come in genere questi eventi climatici diventano più distruttivi, quando il suolo e la vegetazione hanno patito la carenza d’acqua per mesi.

Per nostra sfortuna sembra inoltre che il rischio idrogeologico sia ancora sottovalutato da buona parte della nostra popolazione, sia per carenze individuali dei singoli cittadini che per colpa delle stesse amministrazioni locali, che non attuano da decenni opere di prevenzione e di divulgazione del rischio.

Una delle alluvioni più recenti – in grado di cambiare addirittura il volto di un intero paese - è quella avvenuta nel 2009 a Giampilieri, vicino Messina, che provocò la morte di 37 vittime accertate, 95 feriti e la scomparsa di 6 uomini ancora dispersi.
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Un disastro che ebbe risonanza internazionale e che dimostrò ancora una volta la fragilità di un territorio ad alta vocazione turistica. Meno celebre ma ugualmente importante fu invece l’alluvione di Trapani del 5 novembre 1976, che 48 anni fa indusse in poche ore la morte di 16 persone e provocò gravi danni alle costruzioni e alle vie della città.

Buona parte dei danni furono tra l’altro favoriti dallo smottamento del Monte Erice - uno dei siti archeologici più importanti ed antichi della nostra regione – che riversò sulle strade di Trapani una spessa coltre di fango e di detriti. Paradossalmente, qualche anno prima, nel 1965, era stata sempre Trapani a finire sottacqua, con un'altra alluvione che provocò lo stesso numero di vittime.

Essa avvenne il 2 settembre e danneggiò un grande numero di abitazioni. Per quanto riguarda invece il capoluogo di regione, Palermo è stata varie volte completamente sommersa dell’acqua, nel corso della sua lunga storia, a seguito dell’ingrossamento dei suoi fiumi principali, il Kemonia e il Papireto, oggi interrati.

Più di recente, però, tralasciando in questo nostro discorso le alluvioni precedenti il XX secolo, le inondazioni di Palermo sono state spesso provocate dall’arrivo di grandi quantità di piogge, che si sono riversate in città dalle montagne, seguendo il percorso dei fiumi, come successo nel 1907, nel 1925 e nella grande alluvione del 1931, che provocò 15 morti e rese il centro storico della città una palude.

Diversa invece fu l’alluvione del 2020, che bloccò il traffico cittadino, causando vari danni nei sottopassi di Via Regione Siciliana. L’evento che provocò però maggiore devastazione avvenne a Modica, il 26 settembre del 1902.

All’epoca i morti accertati di questo evento furono 112, ma a questi vanno aggiunti tutte quelle vittime provenienti dalle campagne, che vivendo a volte isolati non vennero conteggiati.

Secondo le attuali stime, le persone morte in quell’evento furono oltre 300 e secondo i meteorologi moderni tale disastro sarebbe stato provocato da un uragano mediterraneo, che investì l’isola con tutta la sua potenza.

Un altro uragano simile giunse in Sicilia nel primo anno del neonato Regno d’Italia, il 9 luglio del 1861, provocando 500 morti in varie comunità della regione e obbligando molti contadini a raggiungere Palermo e Catania, come sfollati.
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