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Ha la Sicilia nel nome, è tra i più rari d'Europa: l'insetto che trovi solo nell'Isola

Una specie inserita nella check list a rischio di estinzione della Fauna Italiana, ma fino a questo momento non ci sono stati particolari progetti per il recupero

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 21 gennaio 2025

L'Ochirilidia sicula

Sebbene in molti temano gli insetti, considerandoli degli animali spiacevoli ed estremamente pericolosi, essi rappresentano una porzione molto importante della fauna, svolgendo diversi compiti fondamentali per il benessere degli ecosistemi.

Ciò vale anche in Sicilia, una regione ricca di biodiversità e di specie endemiche, che sempre più spesso si trovano in difficoltà rispetto ai cambiamenti climatici e ai vari fenomeni che alterano la stabilità del territorio.

Tra le specie endemiche d’insetti più particolari che sono presenti all’interno della nostra regione abbiamo Ochrilidia sicula, un ortottero della famiglia Acrididae il cui genere è molto raro in Europa.

Oltre infatti a questa specie, presente esclusivamente in Sicilia, l’Europa dispone solo di altre due specie del genere Ochrilidia: la prima, O. nuragica, è un endemismo sardo, mentre O. tibialis abita alcune isole dell’arcipelago greco.

La ragione per cui trovare questo genere in Europa è così difficile è abbastanza semplice. Il genere Ochrilidia è diffuso principalmente in Africa e in Medio Oriente ed è adattato a condizioni climatiche poco umide e secche.
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La specie siciliana si concentra prevalentemente presso le coste meridionali dell’agrigentino, del siracusano e del ragusano. In particolare le più grosse popolazioni si trovanno lungo la foce del fiume Belice, all’interno della riserva naturale di Torre Salsa, presso la vecchia spiaggia di Licata e sulle dune di Vendicari.

Altre popolazioni erano state segnalate in passato anche lungo la costa palermitana (un esempio fra tutti, una popolazione era stata segnalata sull’Isola delle femmine), ma sfortunatamente sembrano essersi estinte a seguito dell’eccessiva cementificazione che ha colpito l’area.

Per via della dimensione ridotta del suo areale, al momento O. sicula è inserita all’interno della check list di specie a rischio di estinzione della Fauna Italiana, ma fino a questo momento non ci sono stati grandi progetti per il recupero della sua popolazione.

Dal punto di vista morfologico è molto simile alla specie nordafricana O. geniculata, che alcuni eserti ritengono essere la progenitrice di tutte e tre le specie europee, che una volta isolate sono andate in contro a un processo di speciazione.

La specie presenta delle antenne lunghe, dei femori posteriori che dispongono di una caratteristica macchia nera, tibie posteriori grigio-violacee e alcune spine nere, che la differenziano dalle altre due specie europee.

Il suo ambiente prediletto è la vegetazione retrodunale, ad Ammophila ed Elytrigia, che è possibile ancora riscontrare presso diverse coste meridionali della nostra regione.

In caso in cui le dune dovessero svanire del tutto, per colpa del nostro comportamento, questa specie probabilmente scomparirebbe nell’arco di pochi anni e la Sicilia perderebbe un ulteriore tassello della sua preziosa biodiversità.
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