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Ha due isolotti, uno lo raggiungi solo con la bassa marea: il luogo incantato in Sicilia

Riconosci subito che sei in luogo diverso, il profumo di salsedine arriva violento, l’asprezza del panorama ci riporta alla bellezza di una Sicilia selvaggia e preziosa

Susanna La Valle
Storica, insegnante e ghostwriter
  • 5 novembre 2024

Porto Palo di Capo Passero

Festaiola, scicchettosa, in uno dei suoi ristoranti si può persino leggere un libro mentre si assaporano originali pietanze di pesce, Marzamemi vive il luxory conferitogli del jet set soprattutto estivo, l’ex piccolo borgo marinaro è una delle esclusive località siciliane.

Persino un gelato può diventare un evento con gusti e contaminazioni incredibili. Le luci della sera accompagnate da musica lounge proveniente dai locali, invita a trascorrere la notte in una atmosfera ricercata.

Marzamemi è una lunga "vasca" dove passeggiare e godersi la stagione estiva, eppure nel borgo non si può fare il bagno, un divieto porta ad allontanarsi, anche se di poco, verso acque assolutamente straordinarie e caraibiche.

È un incipit per parlare in realtà di altro luogo a pochi chilometri, raggiungibile attraverso una strada panoramica che costeggia il mare dove all’improvviso tutto cambia, non è più solo luogo di vacanza, ma da vivere ad ogni stagione.
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Riconosci subito che sei in luogo diverso, il profumo di salsedine arriva violento, l’asprezza magica del panorama ci riporta alla bellezza di una Sicilia selvaggia e preziosa.

Tra rocce, sabbia, isole e faro, tonnara e castello (il Tafuri, oggi resort, è una magione dalla “bellezza effimera e potente”). È il luogo più a sud d’Italia, se non contiamo le isole, al di sotto di Tunisi. Qui due Mari, lo Ionio e il Mediterraneo, si abbracciano e si fondono in un amplesso amoroso.

È Portopalo di Capo Passero. L’arrivo dopo lo stordimento estivo che produce Marzamemi, è particolare, non ci sono boutique alla moda ritrovi esclusivi, è un dedalo di straduzze che scendono verso il mare dove le donne siedono ancora fuori casa e spazzano il marciapiede, i bar sono i luoghi di socializzazione e ritrovo e i ristoranti sono semplici ma sempre pieni di gente , di profumi e sapori, si dice che conquistato dal posto Mick Jagger, frontman dei Rolling Stones innamorato della Sicilia, abbia comprato un’abitazione proprio qui.

Mi è capitato questa estate percorrendo una delle tante trazzere di arrivare a un fondo privato con un grande parcheggio, con rocce a strapiombo sul mare.

C’era fermento e movimento, un’Associazione di Catania stava organizzando una tre giorni di meditazione, yoga, massaggi e musica. Non avrebbero potuto scegliere un posto migliore, si sente che qui c’è un’energia speciale.

Portopalo è un nome recente, conosciuta inizialmente come Capo Pachino, poi Terra Nobile, nacque nel 1778 grazie a Don Gaetano Deodato Moncada che costruì intorno alla tonnara un villaggio per i pescatori, contadini e pastori.

I suoi litorali si alternano tra rocce e sabbie dorate finissime come a Plaia Carratois, a volte i fondali degradano dolcemente come alla spiaggia dei due Mari.

Portopalo ha due isolotti, quello di Capo Passero visibile dalla piazza del paese e raggiungibile a piedi durante la bassa marea, un’esperienza fiabesca. L’isola è lunga 1300 e metri larga 500.

Le coste sono rocciose con grotte, quella più famosa quella del Polipo. Da visitare l’antico Forte costruito dopo che fu ravvisata la necessità di fortificare il territorio contro l’attività dei pirati barbareschi che saccheggiavano e prendevano in schiavitù gli abitanti, in seguito divenne un carcere, è un bell’esempio di architettura militare.

L’altra Isola quella Delle Correnti è il punto dove s’incontrano i due mari, ideale per il windsurf e snorkelling per la varietà della fauna marina, qui nidificano le tartarughe e non è difficile avvistare delfini e capodogli, qui c’è il faro, originariamente gestito da un guardiano che vi abitava insieme alla famiglia, oggi quello nuovo è posto su una torretta e alimentato ad energia solare, è qui che geograficamente si trova il punto più a sud.

Di fronte l’Isola c’è la statua in polvere di marmo del Cristo con le braccia benedicenti verso la terraferma, sul piedistallo vi sono i nomi dei due mari che qui s’incontrano.

La Chiesa principale è quella di San Gaetano, Protettore del Comune, originale che sulla guglia del campanile come banderuola c’è un pesce spada che ricorda la principale attività dei suoi abitanti: la pesca Particolare però è un’altra chiesa “moderna “, sorta dopo varie polemiche, è la Chiesa della Madonna Greca Eleusa Madre della Misericordia realizzata nel 2013.

Benché recente, colpisce per la sua forma, sembra una "conchiglia sugli scogli con linee fluide e morbide". Percorrendo una piccola discesa sir si arriva alla chiesa che si protende verso il mare guardando l’isola di Capo Passero.

L’edificio aperto solo per particolari liturgie e festività religiose è di grandissimo impatto, in qualunque stagione dell’anno. Sul piazzale vi sono delle pietre appena sbozzate, sembrano scogli, una sembra un piccolo trono marino che guarda il mare Ionio e l’Isoletta, sembra di essere usciti da questo grande involucro mirando questo territorio di origine vulcanica il più antico della Sicilia; qui è iniziata la storia geologica dell’Isola.

L’acqua sappiamo che è vita ma può diventare anche tragedia, come quella del 25 dicembre 1996, quando un’imbarcazione carica di migranti naufragò poco lontano da Portopalo, 283 le vittime, numero altissimo, triste tributo di vite che ancora continua.

Ma questi due Mari ricordano anche un altro evento, quello della notte del 10 luglio del 1943, quando sbarcarono, inglesi e canadesi, su queste spiagge e su quelle di Marzamemi allora piccolo pugno di case e barche.

Portopalo e Marzamemi sono due località profondamente diverse seppur così vicine, le loro storie e destini si incrociano e differenziano, ma su entrambe domina una ricca bellezza, fatta di accoglienza attenta e cortese, luoghi da visitare, sapori unici da degustare, non importa che l’estate sia finita, qui ci sente sempre in vacanza.
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